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Ucraina, PE: “solidarietà UE è essenziale”

In un dibattito con la Ministra francese Klinkert e la Presidente della Commissione europea Von der Leyen, il Parlamento europeo ha affermato il 4 maggio che l’unità dell’Unione europea è cruciale ora e per la ricostruzione futura dell’Ucraina.

Il Parlamento ha discusso le conseguenze sociali ed economiche per l’Unione della guerra russa in Ucraina. I deputati hanno sostenuto il sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia e le proposte per aiutare la ripresa dell’Ucraina, entrambi illustrati dalla Presidente della Commissione Ursula Von der Leyen.

I deputati europei hanno sottolineato la necessità di sostenere i cittadini e le imprese dell’Unione europea colpite dalla guerra e chiesto unità tra i Paesi dell’Unione. Hanno poi chiesto sostegno per i paesi che sono maggiormente colpiti dagli effetti della guerra, a causa della loro dipendenza dal gas e dal petrolio russo o perché ospitano un gran numero di rifugiati ucraini.

La Ministra francese delegata all’integrazione, Brigitte Klinkert, e la Presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, hanno aperto il dibattito. Per rivedere le loro dichiarazioni, cliccare qui.

Nel corso del dibattito, la maggior parte dei deputati intervenuti ha sottolineato la necessità di sconfiggere Putin, sottolineando che il modo migliore per farlo è quello di ridurre al minimo i costi sostenuti dall’UE. Ciò consentirebbe di mantenere l’unità tra gli Stati membri, attenuare gli effetti su famiglie e imprese, oltre a permettere all’UE di contribuire più efficacemente alla ricostruzione post-bellica dell’Ucraina.

I parlamentari europei hanno infine sottolineato la difficile situazione di coloro che nell’Unione devono scegliere tra il comprare cibo o il riscaldare le loro case e chiesto alla Commissione di considerare, caso per caso, se sia il caso di andare avanti con una nuova legislazione che potrebbe aggiungere ulteriori oneri sulle imprese già in difficoltà.

Per rivedere il primo turno di interventi dei deputati, cliccare qui. Per rivedere il dibattito integrale, cliccare qui.

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