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La Commissione europea comunica in una nota stampa di aver accolto con favore l’adozione da parte del Consiglio di un decimo pacchetto di sanzioni contro la Russia e coloro che la sostengono nella sua aggressione illegale contro l’Ucraina.

Il 24 febbraio, scrive la Commissione, “segna un anno dall’invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Russia e 9 anni dall’inizio dell’invasione illegale e dell’occupazione russa del territorio ucraino”.

Questo pacchetto, secondo Bruxelles, “sta aumentando la pressione in risposta alla brutale guerra di Putin, anche prendendo di mira i civili e le infrastrutture critiche”.

Al fine di aumentare ulteriormente l’efficacia delle sanzioni dell’UE, il decimo pacchetto contiene nuovi elenchi oltre a sanzioni commerciali e finanziarie, tra cui ulteriori divieti di esportazione per un valore di oltre 11 miliardi di euro, privando l’economia russa di tecnologia e beni industriali critici. Rafforza inoltre le misure esecutive e antielusione, compreso un nuovo obbligo di segnalazione delle attività della banca centrale russa.

Domande e risposte sul 10° pacchetto di sanzioni contro la Russia

Sito web della Commissione europea sulle sanzioni dell’UE contro la Russia e la Bielorussia

Sito web della Commissione europea sull’Ucraina
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La Commissione europea comunica attraverso il proprio servizio stampa di aver accolto con favore il 6 ottobrel’adozione da parte del Consiglio di un ottavo pacchetto di pesanti sanzioni contro la Russia per la sua aggressione contro l’Ucraina.

Questo pacchetto – che è stato strettamente coordinato con i nostri partner internazionali – risponde alla continua escalation e alla guerra illegale della Russia contro l’Ucraina, anche annettendo illegalmente il territorio ucraino sulla base di falsi “referend”, mobilitando truppe aggiuntive ed emettendo minacce nucleari aperte.

Questo pacchetto introduce nuovi divieti di importazione dell’UE per un valore di 7 miliardi di euro per frenare le entrate della Russia, nonché restrizioni alle esportazioni, che priveranno ulteriormente il complesso militare e industriale del Cremlino di componenti e tecnologie chiave e l’economia russa di servizi e competenze europee.

Le sanzioni privano anche l’esercito russo ei suoi fornitori di ulteriori beni e attrezzature specifici necessari per condurre la sua guerra sul territorio ucraino. Il pacchetto pone anche le basi per il quadro giuridico necessario per attuare il massimale del prezzo del petrolio previsto dal G7.

Domande e risposte sulle misure restrittive (che saranno disponibili a breve)
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La Commissione europea ha adottato il 15 luglio una proposta per un nuovo pacchetto di misure per mantenere e rafforzare l’efficacia dei sei pacchetti di sanzioni dell’UE ad ampio raggio e senza precedenti contro la Russia.

Il pacchetto “manutenzione e allineamento” chiarisce una serie di disposizioni volte a rafforzare la certezza del diritto per gli operatori e l’applicazione da parte degli Stati membri. Allinea inoltre ulteriormente le sanzioni dell’UE con quelle dei nostri alleati e partner, in particolare nel G7.

È importante sottolineare, scrive la Commissione, che il pacchetto ribadisce la posizione determinata della Commissione per proteggere la sicurezza alimentare in tutto il mondo.

Il pacchetto del 15 luglio introdurrà un nuovo divieto di importazione dell’oro russo, rafforzando nel contempo il nostro duplice uso e i controlli avanzati sulle esportazioni di tecnologia. In tal modo, rafforzerà l’allineamento delle sanzioni dell’UE con quelle dei nostri partner del G7. Rafforzerà inoltre gli obblighi di segnalazione per inasprire i blocchi dei beni dell’UE.

Il pacchetto ribadisce inoltre che le sanzioni dell’UE non prendono di mira in alcun modo il commercio di prodotti agricoli tra paesi terzi e Russia. Allo stesso modo, il testo chiarisce l’esatta portata di alcune sanzioni finanziarie ed economiche.

Infine, si propone di prorogare di sei mesi le attuali sanzioni dell’UE, fino alla prossima revisione alla fine di gennaio 2023.

Il pacchetto sarà ora discusso dagli Stati membri in sede di Consiglio in vista della sua adozione.

Sito web della Commissione europea sulle sanzioni dell’UE contro Russia e Bielorussia</strong>
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In un dibattito con la Ministra francese Klinkert e la Presidente della Commissione europea Von der Leyen, il Parlamento europeo ha affermato il 4 maggio che l’unità dell’Unione europea è cruciale ora e per la ricostruzione futura dell’Ucraina.

Il Parlamento ha discusso le conseguenze sociali ed economiche per l’Unione della guerra russa in Ucraina. I deputati hanno sostenuto il sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia e le proposte per aiutare la ripresa dell’Ucraina, entrambi illustrati dalla Presidente della Commissione Ursula Von der Leyen.

I deputati europei hanno sottolineato la necessità di sostenere i cittadini e le imprese dell’Unione europea colpite dalla guerra e chiesto unità tra i Paesi dell’Unione. Hanno poi chiesto sostegno per i paesi che sono maggiormente colpiti dagli effetti della guerra, a causa della loro dipendenza dal gas e dal petrolio russo o perché ospitano un gran numero di rifugiati ucraini.

La Ministra francese delegata all’integrazione, Brigitte Klinkert, e la Presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, hanno aperto il dibattito. Per rivedere le loro dichiarazioni, cliccare qui.

Nel corso del dibattito, la maggior parte dei deputati intervenuti ha sottolineato la necessità di sconfiggere Putin, sottolineando che il modo migliore per farlo è quello di ridurre al minimo i costi sostenuti dall’UE. Ciò consentirebbe di mantenere l’unità tra gli Stati membri, attenuare gli effetti su famiglie e imprese, oltre a permettere all’UE di contribuire più efficacemente alla ricostruzione post-bellica dell’Ucraina.

I parlamentari europei hanno infine sottolineato la difficile situazione di coloro che nell’Unione devono scegliere tra il comprare cibo o il riscaldare le loro case e chiesto alla Commissione di considerare, caso per caso, se sia il caso di andare avanti con una nuova legislazione che potrebbe aggiungere ulteriori oneri sulle imprese già in difficoltà.

Per rivedere il primo turno di interventi dei deputati, cliccare qui. Per rivedere il dibattito integrale, cliccare qui.
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