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La Gazzetta ufficiale C10 del 12 gennaio pubblica l’avviso della relazione speciale della Corte dei conti europea intitolata: «Strumenti per agevolare i viaggi all’interno dell’UE durante la pandemia di COVID-19 – Iniziative pertinenti, alcune delle quali hanno avuto una piena riuscita mentre altre sono state poco utilizzate».

L’obiettivo dell’audit, scrive la Corte, era valutare se la Commissione avesse sviluppato strumenti efficaci per facilitare gli spostamenti all’interno dell’UE durante la pandemia di COVID-19.

Nel complesso, la Corte conclude che, nonostante disponga di competenze limitate in materia di politica sanitaria pubblica, la Commissione ha agito con celerità proponendo soluzioni tecnologiche adeguate per agevolare i viaggi. Tuttavia, gli Stati membri hanno fatto un uso molto diverso di tali strumenti, il cui impatto nel facilitare gli spostamenti all’interno dell’UE è stato quindi disomogeneo: alcuni hanno avuto una piena riuscita, mentre altri sono stati poco sfruttati.

Le raccomandazioni della Corte vertono sulla necessità di analizzare e affrontare le cause dello scarso utilizzo di taluni strumenti, razionalizzare la comunicazione degli incidenti relativi al certificato COVID digitale dell’UE e predisporre opportuni strumenti dell’UE per crisi future.

LA RELAZIONE COMPLETA IN ITALIANOI (PDF)
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La Gazzetta ufficiale C442 del 22 novembre avverte della pubblicazione della Relazione speciale della Corte dei Conti europea: — «Sinergie tra Orizzonte 2020 e i Fondi strutturali e d’investimento europei – Il potenziale non è sfruttato appieno»

Secondo i quadri giuridici 2014-2020 dei principali programmi dell’UE a sostegno della ricerca e dell’innovazione (Orizzonte 2020 e Fondi strutturali e di investimento europei), scrive la Corte, la Commissione europea e le autorità nazionali sono tenute per legge a stabilire sinergie tra di loro.

La Corte dei Conti europea ha valutato il grado di attuazione di quattro tipi di sinergie e abbiamo concluso che variava in base al tipo. In particolare, mentre le misure per creare sinergie a monte (ad es. il sostegno ai centri di ricerca) sono state ben attuate, le misure per creare sinergie a valle (ad es. finanziamento della valorizzazione dei risultati della ricerca) sono state scarsamente attuate.

Le differenze nei quadri giuridici, la cooperazione limitata tra le parti interessate della ricerca e dell’innovazione dei programmi e l’assenza di interoperabilità tra le banche dati dei loro progetti hanno limitato la possibilità di creare sinergie. La Corte formula raccomandazioni per affrontare questi problemi per aumentare l’uso delle sinergie.Secondo i quadri giuridici 2014-2020 dei principali programmi dell’UE a sostegno della ricerca e dell’innovazione (Orizzonte 2020 e Fondi strutturali e di investimento europei), la Commissione e le autorità nazionali sono tenute per legge a stabilire sinergie tra di loro..

Relazione speciale 23/2022: Sinergie tra Orizzonte 2020 e Fondi strutturali e di investimento europei – Non ancora sfruttate appieno le potenzialità (ITALIANO-PDF)
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La Gazzetta ufficiale C350 del 13 settembre informa della pubblicazione della Relazione speciale della Corte dei conti europea su: «Approvvigionamento di vaccini anti-COVID-19 nell’UE – Superate le difficoltà iniziali, le dosi necessarie sono state garantite, ma manca un’adeguata valutazione della performance del procedimento d’appalto»

L’UE ha varato la sua strategia per l’approvvigionamento di vaccini nel giugno 2020. Entro la fine del 2021, aveva stipulato contratti per un valore di 71 miliardi di euro, garantendo un massimo di 4,6 milioni di dosi.

La Corte conclude che l’UE è riuscita a creare un portafoglio di vaccini diversificato per gli Stati membri, nonostante abbia avviato il relativo appalto in ritardo rispetto al Regno Unito e agli Stati Uniti. I contratti stipulati nel 2021 contengono disposizioni più rigorose su aspetti chiave rispetto a quelli firmati nel 2020.

Secondo l’esame della Corte dei Conti, la Commissione disponeva di margini di manovra limitati per superare le difficoltà di approvvigionamento ed è difficile quantificare l’impatto esercitato sull’aumento della produzione di vaccini.

Le raccomandazioni della Corte vertono sulla necessità di trarre insegnamenti e svolgere esercitazioni per testare il nuovo quadro di preparazione alle pandemie dell’UE.


LA RELAZIONE INTEGRALE DELLA CORTE DEI CONTI IN ITALIANO (PDF)
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La Gazzetta ufficiale dell’Unione europea C349 del 12 settembre pubblica la notizia della pubblicazione della Relazione speciale della Corte dei Conti europea «Piani nazionali per la ripresa e la resilienza: la valutazione della Commissione – È adeguata nel complesso, ma l’attuazione rimane a rischio»

​​Nel febbraio 2021 il Parlamento europeo e il Consiglio hanno adottato il regolamento che istituisce il dispositivo per la ripresa e la resilienza, finalizzato a mitigare l’impatto economico e sociale della pandemia di COVID-19.
Al fine di beneficiare del sostegno finanziario dell’UE, gli Stati membri devono presentare piani nazionali per la ripresa e la resilienza.
La Corte ha preso in esame la valutazione di detti piani nazionali condotta dalla Commissione e ha concluso che è stata complessivamente adeguata, tenuto conto della complessità del processo e della tempistica da rispettare.
Tuttavia, ha individuato una serie di debolezze nel processo e di rischi per una riuscita attuazione dei piani. La Corte formula varie raccomandazioni al fine di migliorare le procedure della Commissione per le valutazioni future e limitare i rischi e le problematiche che potrebbero ostacolare l’attuazione dei piani.

Corte dei Conti: Piani nazionali per la ripresa ela resilienza: la valutazione della Commissione (ITALIANO, PDF)
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La Corte dei conti europea cha valutato la resilienza delle istituzioni dell’UE alla prova della COVID-19, ossia come queste abbiano affrontato la pandemia e quali insegnamenti ne abbiano tratto. Lo segnala la Gazzetta ufficiale dell’Unione europea C 339 del 5 settembre.

La Corte ha concluso che le istituzioni, pur avendo piani di continuità operativa concepiti per far fronte a perturbazioni di breve durata e diversi livelli di preparazione, hanno dimostrato la propria resilienza a fronte della crisi causata dalla COVID-19 grazie a una risposta rapida e flessibile e ai precedenti investimenti nella digitalizzazione.

Tuttavia, continua la Corte, devono valutare meglio le nuove modalità di lavoro introdotte in risposta alla COVID-19 in un contesto post-crisi.

La Corte raccomanda alle istituzioni di integrare le perturbazioni di lunga durata nei piani di continuità operativa, di proseguire la digitalizzazione dei servizi amministrativi e di valutare l’adeguatezza delle nuove modalità di lavoro nel contesto post-COVID-19.

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La Gazzetta ufficiale dell’Unione europea C258 del 5 luglio pubblica l’avviso della pubblicazione della Relazione speciale 14/2022 della Corte dei Conti europea: “La risposta della Commissione alle frodi nella politica agricola comune – È ora di affrontare il problema alla radice”.

Le frodi ledono gli interessi finanziari dell’UE e impediscono alle risorse dell’UE di raggiungere gli obiettivi strategici, scrive la Corte dei Conti. Nella presente relazione, la Corte fornisce una panoramica dei rischi di frode cui è soggetta la politica agricola comune (PAC) e valuta la risposta della Commissione alle frodi nella PAC.br>
La Corte conclude che la Commissione europea ha risposto ai casi di frode nella spesa della PAC, ma non è stata sufficientemente proattiva nell’affrontare l’impatto del rischio dell’accaparramento illegale dei terreni sui pagamenti della PAC, nel monitorare le misure antifrode degli Stati membri e nello sfruttare il potenziale delle nuove tecnologie.

La Corte raccomanda alla Commissione di intraprendere azioni volte ad approfondire le sue conoscenze sui rischi di frode e sulle misure antifrode per poi intervenire sulla relativa valutazione, nonché di rafforzare il suo ruolo nel promuovere l’uso delle nuove tecnologie per la prevenzione e l’individuazione delle frodi.

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La Gazzetta ufficiale dell’Unione europea C236 del 0 giugno informa della Relazione speciale 15/2022 della Corte dei conti europea: Le misure volte ad ampliare la partecipazione a Orizzonte 2020 sono state ben concepite, ma un cambiamento sostenibile dipenderà per lo più dalle autorità nazionali.

Per colmare il divario in termini di innovazione, Orizzonte 2020 ha introdotto specifiche “misure di ampliamento” volte a sostenere gli Stati membri che registrano ritardi nel settore della ricerca e dell’innovazione (R&I). La Corte ha verificato se tali misure fossero adatte allo scopo.

La conclusione a cui è giunta la Corte dei Conti è che le misure di ampliamento sono state ben concepite per ovviare alla limitata partecipazione ai programmi quadro in materia di R&I da parte dei paesi “getto dell’ampliamento”; tuttavia, per conseguire cambiamenti sostenibili occorre un impegno a livello nazionale. La capacità del Meccanismo di sostegno delle politiche di indurre tali cambiamenti è stata limitata.

La partecipazione alle misure di ampliamento non è stata uniforme ed i progetti finanziati, pur iniziando a mostrare risultati promettenti, incontrano problemi per quanto riguarda i finanziamenti complementari e la sostenibilità.

La Corte raccomanda alla Commissione europea di accrescere l’utilizzo del Meccanismo di sostegno delle politiche, mirare ad una partecipazione maggiormente bilanciata alle misure di ampliamento, facilitare la disponibilità di finanziamenti complementari per progetti, rafforzare la capacità dei beneficiari di sfruttare i risultati dei progetti e potenziare il monitoraggio.
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La Gazzetta ufficiale C218 del 2 giugno pubblica la Relazione speciale della Corte dei Conti europea n. 8/2022 “Il sostegno del FESR a favore della competitività delle PMI – Le debolezze nell’impostazione riducono l’efficacia dei finanziamenti”.

La Corte ha valutato se il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) ha contribuito a migliorare la competitività delle piccole e medie imprese (PMI) nel periodo 2014-2020 ed ha riscontrato che gli Stati membri miravano a finanziare un gran numero di PMI piuttosto che prendere di mira i fattori chiave che limitano la competitività delle PMI.

La maggior parte dei bandi ha finanziato investimenti produttivi specifici senza alcun impatto duraturo sulla competitività. I progetti sono stati per lo più aggiudicati attraverso procedure di selezione e sovvenzioni non competitive.

Il sostegno, continua la Corte, ha stimolato la volontà delle PMI di investire, anche se molte avrebbero effettuato gli stessi investimenti senza finanziamenti pubblici. In alcuni casi, il sostegno ha influito negativamente sulle prospettive economiche di altre PMI che competono negli stessi mercati. La Corte dei conti conclude raccomandando di migliorare la progettazione degli inviti per le PMI, rivedere le procedure di selezione del FESR per l’assegnazione delle sovvenzioni e dare priorità all’uso degli aiuti rimborsabili.

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