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La Commissione europea informa in un comunicato stampa di aver accolto con favore il lancio del sistema di brevetto unitario, che renderà più semplice e facile per le imprese proteggere le proprie innovazioni in Europa e capitalizzare la propria proprietà intellettuale. Il sistema unitario dei brevetti rafforzerà l’innovazione e la competitività dell’UE e completerà il mercato unico dei brevetti. Inizialmente coprirà 17 Stati membri, che rappresentano circa l’80% del PIL dell’UE. La partecipazione è aperta ad altri Stati membri in futuro.

Il sistema dei brevetti unitari fornisce uno sportello unico per la registrazione e l’applicazione dei brevetti in Europa. Ciò significa minori costi, meno pratiche burocratiche e minori oneri amministrativi per gli innovatori, in particolare per le PMI . Consente alle imprese e ad altri innovatori di ricevere un unico brevetto “unitario” per le loro invenzioni, valido in tutti gli Stati membri partecipanti. Ciò sostituisce la necessità di navigare in un complesso mosaico di leggi e procedure nazionali sui brevetti e mette da parte i più costosi requisiti nazionali di convalida applicabili ai brevetti europei.

Inoltre, un nuovo tribunale unificato dei brevetti (UPC), con giurisdizione sui brevetti unitari e sui brevetti europei esistenti, consentirà alle aziende di far valere i propri diritti di brevetto in modo più efficace. L’UPC fornirà un quadro giuridico più coerente per le controversie sui brevetti e ridurrà il rischio di sentenze incoerenti. Concretamente, un’unica azione dinanzi all’UPC sostituirà molteplici procedimenti paralleli dinanzi ai tribunali nazionali.

Scheda informativa sul Brevetto Unitario

Tutela brevettuale unitaria Normativa: Reg. n. 1257/2012 e reg. 1260/2012

Accordo sul tribunale unificato dei brevetti

Pagina web della Commissione Brevetti Unitari
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L’Unione europeaha aderito oggi 1 giugno alla Convenzione di Istanbul adottando due decisioni del Consiglio. La Convenzione di Istanbul è un quadro giuridico completo volto a proteggere le donne da tutte le forme di violenza e a prevenire, perseguire ed eliminare la violenza contro le donne e la violenza domestica. Con l’adesione, l’UE nel suo insieme sarà vincolata da ambiziosi standard internazionali.

Dopo l’adozione odierna delle due decisioni del Consiglio sull’adesione all’UE sotto la presidenza svedese del Consiglio dell’UE, saranno pubblicate nella Gazzetta ufficiale. Lo strumento di adesione firmato sarà depositato presso il Consiglio d’Europa all’entrata in vigore delle presenti Decisioni del Consiglio, che avverrà il ventesimo giorno successivo al giorno della loro pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale. La Convenzione entrerà in vigore per l’Unione europea il primo giorno del mese successivo a un periodo di tre mesi dalla data di deposito dello strumento di adesione presso il Segretario generale del Consiglio d’Europa.

La Commissione ha proposto l’adesione dell’UE alla Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica , la Convenzione di Istanbul, nel 2016, chiedendo un’ampia adesione, che copra sia la competenza esclusiva che quella condivisa. Lo scorso maggio, il Parlamento europeo ha votato a larga maggioranza a favore dell’approvazione del PE per l’adesione all’UE. L’adesione all’UE apporterà un valore sostanziale a livello dell’UE, sia dal punto di vista politico che giuridico.

La Convenzione di Istanbul è uno strumento giuridico completo e potente per prevenire e combattere la violenza contro le donne, la violenza domestica e per proteggere le vittime. Riconosce che la violenza contro le donne costituisce una violazione dei loro diritti umani. Affronta la violenza contro le donne attraverso misure volte a prevenire la violenza, proteggere e sostenere le sue vittime e perseguire i colpevoli.

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La Commissione europea ha organizzato il 31 maggio il primo vertice annuale della rete dei poli europei dell’innovazione digitale. Il vertice (che dura due giorni) sta riunendo per la prima volta i poli europei dell’innovazione digitale, i responsabili politici e le pubbliche amministrazioni per discutere le sfide comuni e scambiare le migliori pratiche su come assistere le piccole e medie imprese nella trasformazione digitale.

I poli europei dell’innovazione digitale, presenti in tutti gli Stati membri, fungono da sportelli unici per aiutare le imprese e le organizzazioni del settore pubblico a rispondere alle sfide digitali e diventare più competitive. Forniscono competenze tecniche, formazione professionale e consulenza sui finanziamenti e sul modo in cui le imprese possono usare le tecnologie digitali per affrontare le questioni ambientali. I poli dell’innovazione digitale sono concepiti per contribuire all’obiettivo del decennio digitale europeo che prevede che entro il 2030 oltre il 90% delle piccole e medie imprese raggiunga almeno un livello base di intensità digitale. Più di 150 poli europei dell’innovazione digitale in tutta Europa beneficiano di un cofinanziamento di 314 milioni di € a titolo del programma Europa digitale.

Durante i lavori si trattano argomenti quali la sanità digitale, il sostegno dell’UE alla digitalizzazione delle piccole e medie imprese nei paesi al di fuori dell’UE, il sostegno alle piccole e medie imprese che hanno un basso livello di digitalizzazione, e le modalità migliori per collaborare con le reti esistenti, quali la rete Enterprise Europe, i poli tematici, Startup Europe e i centri di competenza sulla cibersicurezza.

Vai qui per l’ordine del giorno e i programmi di ciascun gruppo di lavoro
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La Commissione europea informa in un comunicato stampa di aver propsto il 31 maggio nuove norme volte a garantire il mantenimento della protezione degli adulti nei casi transfrontalieri e il rispetto del loro diritto all’autonomia individuale, compresa la libertà di compiere le proprie scelte in merito alla propria persona e alle disposizioni future quando si spostano all’interno dell’UE. Le proposte riguardano gli adulti che, a causa di una menomazione o insufficienza delle proprie facoltà personali, non sono in grado di tutelare i propri interessi. Ciò potrebbe essere in relazione a una malattia legata all’età, come il morbo di Alzheimer, o derivante da una condizione di salute.

Nel contesto di una crescente mobilità transfrontaliera delle persone nell’UE, ciò pone numerose sfide. Ad esempio, le persone interessate o i loro rappresentanti potrebbero dover gestire beni o beni immobili in un altro paese, cercare cure mediche all’estero o trasferirsi in un altro paese dell’UE. In tali situazioni transfrontaliere, spesso devono far fronte a leggi degli Stati membri complesse e talvolta contrastanti, il che comporta incertezza giuridica e lunghi procedimenti.

La proposta di regolamento introduce una serie semplificata di norme che si applicheranno all’interno dell’UE, in particolare per stabilire quale tribunale è competente, quale legge è applicabile, a quali condizioni una misura straniera o poteri di rappresentanza stranieri dovrebbero essere attuati e come le autorità possono cooperare . Propone inoltre una serie di strumenti pratici, quali:

facilitare la comunicazione digitale;

l’introduzione di un certificato europeo di rappresentanza, che renderà più facile per i rappresentanti dimostrare i propri poteri in un altro Stato membro;

istituire registri interconnessi che forniscano informazioni sull’esistenza della protezione in un altro Stato membro; e promuovere una più stretta cooperazione tra le autorità.

La proposta di decisione del Consiglio prevede un quadro giuridico uniforme per la protezione degli adulti che coinvolge paesi terzi. Obbliga tutti gli Stati membri a diventare o rimanere parti contraenti della convenzione del 2000 sulla protezione degli adulti.

La proposta di regolamento dovrà ancora essere discussa e adottata dal Parlamento europeo e dal Consiglio. Si applicherebbe 18 mesi dopo la sua adozione e gli Stati membri avrebbero quindi 4 anni per rendere elettronici i propri canali di comunicazione e 5 anni per creare un registro e interconnetterlo con i registri di altri Stati membri.

Domande e risposte sulle proposte per garantire meglio i diritti degli adulti bisognosi di protezione o sostegno in situazioni transfrontaliere Proposta di regolamento relativo alla competenza, alla legge applicabile, al riconoscimento e all’esecuzione delle misure e alla cooperazione in materia di protezione degli adulti + Allegati

Proposta di decisione del Consiglio che autorizza gli Stati membri a diventare o rimanere parti contraenti, nell’interesse dell’Unione europea, della convenzione del 13 gennaio 2000 sulla protezione internazionale degli adulti + allegato
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La Rappresentanza italiana della Commissione europea rende noto che la Commissione il 31 maggio ha deciso di registrare un’iniziativa dei cittadini europei (ICE) dal titolo “Efficace applicazione del concetto di precedente giudiziario nei paesi dell’UE”.



Gli organizzatori dell’iniziativa invitano la Commissione a introdurre un meccanismo che garantisca il riconoscimento reciproco delle decisioni giudiziarie definitive adottate dagli organi giurisdizionali di altri Stati membri su materie analoghe o identiche che richiedano l’applicazione del diritto dell’Unione e che presentino implicazioni transfrontaliere, nonché la possibilità di invocare i precedenti giudiziari emessi dagli organi giurisdizionali del paese in questione.

La decisione di registrazione è di natura giuridica e non pregiudica le conclusioni giuridiche e politiche finali della Commissione sull’iniziativa, né l’eventuale azione che andrà a intraprendere se l’iniziativa otterrà il sostegno necessario.

Poiché l’iniziativa dei cittadini europei soddisfa le condizioni formali stabilite nella legislazione pertinente, la Commissione la ritiene giuridicamente ammissibile, pur non avendola ancora analizzata nel merito.

A partire dal 31 maggio, data di registrazione dell’iniziativa, gli organizzatori avranno sei mesi per avviare la raccolta delle firme. Se entro un anno riusciranno a raccogliere un milione di firme in almeno sette Stati membri, la Commissione sarà tenuta a reagire e potrà decidere se dare o meno seguito alla richiesta, giustificando la decisione.

Prevista dal trattato di Lisbona come strumento per dare modo ai cittadini di influire sul programma di lavoro della Commissione, l’iniziativa dei cittadini europei è stata varata nell’aprile 2012. Una volta registrata ufficialmente, consente a un milione di cittadini provenienti da almeno sette Stati membri di chiedere alla Commissione europea di proporre atti giuridici nei settori di sua competenza. Per essere ammissibile, l’azione proposta 1) non deve esulare manifestamente dalla competenza della Commissione di presentare una proposta di atto giuridico, 2) non deve essere manifestamente ingiuriosa, futile o vessatoria, 3) né manifestamente contraria ai valori dell’Unione.

Dal varo dell’iniziativa dei cittadini europei la Commissione ha ricevuto 126 richieste di registrazione, di cui 101 ammissibili e quindi registrate.

Attuazione efficace del concetto di precedente giudiziario nei paesi dell’UE

Statistiche sull’ICE

Iniziative per le quali è in corso la raccolta di firme

Forum dell’iniziativa dei cittadini europei
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La Commissione europea ha pubblicato il 30 maggio un nuovo invito per le reti di dottorato Marie Skłodowska-Curie 2023. L’invito dovrebbe finanziare oltre 130 dottorati in tutti i settori scientifici, nonché la formazione e lo sviluppo di competenze di 1 600 dottorandi. Con una dotazione di 434,8 milioni di €, l’invito finanzierà programmi di dottorato attuati da partenariati internazionali tra organizzazioni di diversi settori in tutta Europa e nel resto del mondo. Oltre ai normali dottorati, sono previsti incentivi specifici per istituire dottorati industriali, volti a formare ricercatori e a sviluppare le loro competenze al di fuori del mondo accademico, in particolare nell’industria, nelle imprese e nel settore pubblico, e i dottorati congiunti, che offrono programmi di formazione integrati che prevedono diplomi comuni o multipli. L’invito è aperto fino al 28 novembre 2023.

Le reti di dottorato offrono ai ricercatori opportunità in ambito accademico e non accademico, e forniscono loro una formazione in ambito di ricerca, nonché abilità e competenze trasferibili utili per l’innovazione e l’occupabilità a lungo termine. Vanno inoltre a beneficio delle organizzazioni partecipanti sostenendo programmi di dottorato di eccellenza, che consentono loro di attrarre talenti, aumentare la visibilità globale e promuovere i legami internazionali con altri settori. Maggiori informazioni sull’invito delle reti di dottorato 2023 e su come candidarsi sono disponibili online. I potenziali candidati possono inoltre partecipare alla giornata informativa dedicata il 14 giugno 2023.
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La Commissione europea ha approvato, in base alle norme dell’Unione sugli aiuti di Stato, un regime italiano da 300 milioni di € per eliminare gli ostacoli tecnici all’interoperabilità della rete ferroviaria. Lo scopo del regime è di promuovere il passaggio del traffico merci e passeggeri dal trasporto su strada a quello ferroviario, nonché di migliorare la sicurezza e l’efficienza di quest’ultimo.

L’Italia intende sostenere l’istallazione dell’ultima versione disponibile del sistema europeo di gestione del traffico ferroviario sui veicoli della rete ferroviaria italiana. Si tratta di un sistema europeo di controllo della sicurezza e di gestione delle ferrovie unico, volto a sostituite i diversi sistemi nazionali attualmente in uso in tutta Europa, allo scopo di migliorare l’interoperabilità del trasporto ferroviario transfrontaliero e la competitività del trasporto ferroviario in generale. L’Italia intende implementare il sistema europeo di gestione del traffico ferroviario in tutta la rete ferroviaria nazionale entro il 2036. Nell’ambito del regime, gli aiuti assumono la forma di sovvenzioni dirette alle compagnie ferroviarie per l’acquisizione e l’istallazione di apparecchiature di bordo del sistema europeo di gestione del traffico ferroviario. Il regime sarà in vigore fino al 31 dicembre 2026.

La Commissione ha valutato la misura ai sensi delle norme dell’Unione sugli aiuti di Stato, in particolare l’articolo 93 del trattato sul funzionamento dell’Unione Europea riguardante il coordinamento dei trasporti, e delle linee guida della Commissione per gli aiuti di stato alle imprese ferroviarie del 2008. La Commissione ha constatato che il regime è necessario per promuovere l’interoperabilità e l’utilizzo del trasporto ferroviario, che riduce la congestione stradale ed è meno inquinante rispetto a quello su strada, in linea con gli obiettivi del Green Deal europeo e con la strategia dell’UE per una mobilità sostenibile e intelligente.

La Commissione ha inoltre constatato che gli aiuti avranno un “effetto di incentivazione”, in quanto i beneficiari non realizzerebbero gli investimenti in assenza del sostegno pubblico. La Commissione ha infine concluso che il regime è proporzionato, poiché limitato al minimo necessario, e ha un effetto limitato sulla concorrenza e sugli scambi tra gli Stati membri. Su queste basi la Commissione ha concluso che il regime italiano è conforme alle norme dell’Unione sugli aiuti di Stato.

La versione non riservata della decisione sarà consultabile con il numero SA.102707 nel registro degli aiuti di Stato sul sito web della DG Concorrenza della Commissione una volta risolte eventuali questioni di riservatezza.

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La Commissione europea rende noto di aver fornito il 25 maggio gli orientamenti agli Stati membri nell’ambito del pacchetto di primavera del semestre europeo 2023 per costruire un’economia solida e a prova di futuro che garantisca competitività e prosperità a lungo termine per tutti in un contesto geopolitico difficile. Ciò richiede un approccio integrato in tutte le aree politiche: promuovere la sostenibilità ambientale, la produttività, l’equità e la stabilità macroeconomica. Il semestre europeo fornisce il quadro di coordinamento delle politiche a tal fine, integrando l’attuazione del dispositivo per la ripresa e la resilienza (RRF) e i programmi della politica di coesione. Il ciclo del semestre europeo fornisce inoltre relazioni aggiornate sui progressi verso il conseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile in tutti gli Stati membri.

Domande e risposte sul pacchetto di primavera del semestre europeo 2023

Pacchetto primavera semestre europeo – Documenti

Piano industriale del Green Deal europeo

Competitività dell’UE oltre il 2030: uno sguardo al futuro in occasione del 30° anniversario del mercato unico

Proposte per nuove regole di governance economica adatte al futuro

Il piano REPowerEU
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