La Commissione europea informa in un comunicato stampa di aver propsto il 31 maggio nuove norme volte a garantire il mantenimento della protezione degli adulti nei casi transfrontalieri e il rispetto del loro diritto all’autonomia individuale, compresa la libertà di compiere le proprie scelte in merito alla propria persona e alle disposizioni future quando si spostano all’interno dell’UE. Le proposte riguardano gli adulti che, a causa di una menomazione o insufficienza delle proprie facoltà personali, non sono in grado di tutelare i propri interessi. Ciò potrebbe essere in relazione a una malattia legata all’età, come il morbo di Alzheimer, o derivante da una condizione di salute.
Nel contesto di una crescente mobilità transfrontaliera delle persone nell’UE, ciò pone numerose sfide. Ad esempio, le persone interessate o i loro rappresentanti potrebbero dover gestire beni o beni immobili in un altro paese, cercare cure mediche all’estero o trasferirsi in un altro paese dell’UE. In tali situazioni transfrontaliere, spesso devono far fronte a leggi degli Stati membri complesse e talvolta contrastanti, il che comporta incertezza giuridica e lunghi procedimenti.
La proposta di regolamento introduce una serie semplificata di norme che si applicheranno all’interno dell’UE, in particolare per stabilire quale tribunale è competente, quale legge è applicabile, a quali condizioni una misura straniera o poteri di rappresentanza stranieri dovrebbero essere attuati e come le autorità possono cooperare . Propone inoltre una serie di strumenti pratici, quali:
facilitare la comunicazione digitale;
l’introduzione di un certificato europeo di rappresentanza, che renderà più facile per i rappresentanti dimostrare i propri poteri in un altro Stato membro;
istituire registri interconnessi che forniscano informazioni sull’esistenza della protezione in un altro Stato membro;
e promuovere una più stretta cooperazione tra le autorità.
La proposta di decisione del Consiglio prevede un quadro giuridico uniforme per la protezione degli adulti che coinvolge paesi terzi. Obbliga tutti gli Stati membri a diventare o rimanere parti contraenti della convenzione del 2000 sulla protezione degli adulti.
La proposta di regolamento dovrà ancora essere discussa e adottata dal Parlamento europeo e dal Consiglio. Si applicherebbe 18 mesi dopo la sua adozione e gli Stati membri avrebbero quindi 4 anni per rendere elettronici i propri canali di comunicazione e 5 anni per creare un registro e interconnetterlo con i registri di altri Stati membri.