Più a lungo una regione è intrappolata nella trappola dello sviluppo regionale, maggiore è l’impatto sul voto euroscettico è il risultato di un documento di ricerca pubblicato il 12 giugno dal Dipartimento per le politiche regionali e urbane della Commissione europea (DG REGIO).
Il voto euroscettico è legato alla cosiddetta “trappola dello sviluppo regionale”, una trappola in cui una regione non è in grado di mantenere il proprio dinamismo economico in termini di reddito, produttività e occupazione.
La ricerca mostra che il legame tra stagnazione economica e voto euroscettico non è limitato a un solo ciclo elettorale. I luoghi che si sentono lasciati indietro devono affrontare il disimpegno e il malcontento a lungo termine. Se la trappola dello sviluppo non viene affrontata, il disimpegno e il malcontento rendono i cittadini meno propensi a sostenere l’integrazione e i valori europei.
Il documento chiede uno sviluppo coeso delle nostre società:
necessità di politiche basate sul territorio che possano aiutare le regioni a sfuggire al declino economico a lungo termine;
una migliore comprensione delle cause delle trappole dello sviluppo regionale e di come possono essere superate;
migliorare la qualità del governo, aumentare l’innovazione e promuovere l’istruzione e la formazione;
lo sviluppo di città più piccole, paesi e aree rurali;
ulteriori ricerche sull’impatto delle politiche pubbliche a livello territorialebr>
Il documento di ricerca sulla ‘Geografia del malcontento’, che segue un primo studio pubblicato nel 2018, è stato realizzato sulla base di un’analisi delle elezioni legislative nazionali tra maggio 2018 e ottobre 2022, esaminando i risultati del voto euroscettico in relazione al ‘regionale trappola dello sviluppo’.br>