Barcellona, la mia provincia, II livello di governance, ha un territorio con 350 municipalità ed una popolazione di 5,6 milioni di abitanti. Barcellona, come provincia e non come città, è un attore di decentralizzazione e di cooperazione, in questo momento stanziamo il 7% del nostro budget per la cooperazione tanto che con la Municipalità di Montevideo abbiamo creato il 25 marzo l’Osservatorio della decentralizzazione per rafforzare le azioni internazionali.
L’ Osservatorio è un progetto di anni fa, l’idea è di innovare nella cooperazione e soprattutto tra gli attori regionali, locali europei e dell’America latina. L’Osservatorio non ha sempre seguito una linea retta, direi, ma vi sono delle priorità; prima di tutto rinforzare l’analisi di alcuni processi decentralizzati per quanto riguarda l’evoluzione dello sviluppo dell’Agenda 2030. Avendo questo in mente, abbiamo organizzato tra giugno e aprile l’alleanza di cooperazione tra le città di Europa e America Latina durante la pandemia e abbiamo fatto dei webinars sulla cooperazione, sempre avendo questo in testa, ossia cooperazione tra i partecipanti e un messaggio comune chiave che dobbiamo andare verso uno sviluppo ulteriore.
Un altro punto importante collegato al confinamento riguarda le esperienze ma anche il rafforzamento che si basa sulle relazioni.
Secondo messaggio, la cooperazione decentralizzata ci richiede anche uno scambio tecnologico perché si tratta di uno spazio di intervento politico che si deve concentrare sulla trasformazione delle città e dei territori verso qualcosa di diverso e più ampio; quindi non è solo la cooperazione con le città, ma dobbiamo migliorare le politiche pubbliche e trasformare le società.
Altro messaggio, dobbiamo sempre fare un accordo globale in Agenda e si deve prendere in considerazione le disparità, i riti politici digitali, la privacy ma anche per i migranti e così via; e un triangolo tra la sanità, l’economia e l’ambiente, nonché la parità tra i sessi, ma anche la governance e così via.
Insomma, non possiamo fare e costruire l’Agenda da soli, ci vuole un’alleanza dei governi locali; quarto punto: nel contesto del Covid-19, l’Agenda 2030 è ancora più fondamentale di prima. La pandemia deve dare più enfasi al cambiamento; infatti, essa ha fatto emergere tante tematiche come la disparità, la necessità della mobilità durevole sostenibile, ma anche tutto ciò che riguarda le politiche interconnesse.
Quinto messaggio, il bisogno di migliorare le strategie di advocacy al livello delle città, dei governi locali che devono identificare le vere decisioni da prendersi.
Infine, il Covid-19 ci ha mostrato le contraddizioni degli sviluppi dei modelli in contraddizione. Esiste ora l’opportunità di
trasformare le strategie dei governi locali, ma anche delle azioni internazionali, ma proprio partendo dalle governance locali. Di fatto, dobbiamo concentrarci proprio sulla decentralizzazione della cooperazione ed è proprio questo che è fondamentale per il nostro Osservatorio tra l’alleanza dell’America Latina e l’Europa per capire meglio come tutto questo sia necessario.
Barcelona, my province, II level of governance, has a territory with 350 municipalities and a population of 5.6 million inhabitants. Barcelona, as a province and not as a city, is an actor of decentralization and cooperation, at this moment we allocate 7% of our budget for cooperation so much so that with the Municipality of Montevideo we created on March 25th the Observatory of decentralization to strengthen international actions.
The Observatory is a project of years ago, the idea is to innovate in cooperation and especially between regional, local European and Latin American actors. The Observatory has not always followed a straight line, I would say, but there are priorities; first of all, to reinforce the analysis of some decentralised processes with regard to the development of Agenda 2030. With this in mind, we organised the cooperation alliance between the cities of Europe and Latin America during the pandemic between June and April and we did webinars on cooperation, always with this in mind, namely cooperation between the participants and a key common message that we must move towards further development.
Another important point related to confinement is the experience but also the strengthening that is based on relations. The second message is that decentralised cooperation also requires us to exchange technology because it is an area of political intervention which must focus on transforming cities and territories into something different and broader, so it is not just cooperation with cities, but we must improve public policies and transform societies.
Another message, we must always make a global agreement in the Agenda and we must take into account inequalities, digital political rituals, privacy but also for migrants and so on; and a triangle between health, the economy and the environment, as well as gender equality, but also governance and so on.
In short, we cannot do and build the Agenda alone, we need an alliance of local governments; fourth point: in the context of Covid-19, Agenda 2030 is even more fundamental than before. The pandemic must give more emphasis to change; in fact, it has brought out many issues such as inequality, the need for sustainable sustainable sustainable mobility, but also everything related to interconnected policies.
Fifth message, the need to improve advocacy strategies at the level of cities, of local governments that need to identify the real decisions to be taken. Finally, Covid-19 showed us the contradictions of model developments. There is now an opportunity to
transform the strategies of local governments, but also international actions, but starting from local governance. In fact, we must focus precisely on the decentralisation of cooperation and this is what is fundamental for our Observatory between the alliance of Latin America and Europe to better understand how all this is necessary.