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il Consiglio dell’Unione europea ha adottato nei giorni scorsi nuove norme sulla protezione dei lavoratori contro i rischi connessi con un’esposizione all’amianto durante il lavoro. La direttiva aggiorna le norme esistenti in linea con i più recenti sviluppi scientifici e tecnologici.

Le nuove norme riducono in modo considerevole gli attuali valori limite per l’amianto e prevedono modalità più accurate per misurare i livelli di esposizione basate sulla microscopia elettronica, un metodo più moderno e sensibile.

Prevedono inoltre misure di prevenzione e protezione rafforzate, quali l’ottenimento di autorizzazioni speciali per la rimozione dell’amianto e la verifica dell’eventuale presenza di amianto negli edifici più vecchi prima dell’inizio dei lavori di demolizione o di manutenzione. Questo passo è particolarmente importante alla luce dell’obiettivo dell’UE di promuovere le ristrutturazioni energetiche nell’UE, che potrebbe comportare la ristrutturazione di 35 milioni di edifici entro il 2030.

L’adozione odierna da parte del Consiglio costituisce l’ultima fase del processo legislativo. La nuova direttiva entrerà in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.

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Direttiva sulla protezione dei lavoratori contro i rischi connessi con un’esposizione all’amianto durante il lavoro
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Il Consiglio dell’Unione europea ha adottato nei giorni scorsi un regolamento che proroga di un ulteriore anno, fino al giugno 2024, la sospensione di tutti i dazi doganali, i contingenti e le misure di difesa commerciale sulle esportazioni ucraine verso l’UE.

Prorogando tali misure l’UE continua a dimostrare il suo fermo sostegno politico ed economico all’Ucraina, che sta ancora affrontando l’aggressione militare non provocata e ingiustificata della Russia.

Le misure aiuteranno l’Ucraina a mantenere la stabilità delle sue relazioni commerciali con l’UE e contribuiranno al funzionamento della sua economia in circostanze molto difficili.

Si tratta, insieme all’ampio sostegno militare, finanziario e umanitario, di un aiuto fondamentale a favore della ripresa a lungo termine dell’Ucraina.

Il regolamento adottato si applicherà per un periodo di un anno e riguarda i seguenti aspetti:

tutti i dazi doganali ancora in vigore di cui al titolo IV dell’accordo di associazione tra l’UE e l’Ucraina che istituisce una zona di libero scambio globale e approfondita (DCFTA). Ciò riguarda due categorie di prodotti: i prodotti ortofrutticoli soggetti al regime dei prezzi di entrata e i prodotti agricoli e i prodotti agricoli trasformati soggetti ai contingenti tariffari

la riscossione dei dazi antidumping sulle importazioni originarie dell’Ucraina a decorrere dalla data di entrata in vigore del regolamento

l’applicazione del regime comune applicabile alle importazioni (salvaguardie) per quanto riguarda le importazioni originarie dell’Ucraina

Accordo di associazione con l’Ucraina: regolamento sulla liberalizzazione temporanea degli scambi
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La Gazzetta ufficiale dell’Unione europea C95 del 14 marzo pubblica le Conclusioni del Consiglio dell’Unione sulle abilità e sulle competenze per la transizione verde.

Il documento sottolinea le conclusioni del Consiglio europeo del 9 febbraio 2023 che chiedono di intraprendere un’azione più coraggiosa e ambiziosa per sviluppare ulteriormente le competenze necessarie per le transizioni verde e digitale attraverso l’istruzione, la formazione, il miglioramento del livello delle competenze e la riqualificazione, al fine di rispondere alle sfide poste dalle carenze di manodopera e dalla trasformazione dei posti di lavoro, anche nel contesto delle sfide demografiche.

Il Consiglio accoglie con favore l’iniziativa proposta per l’Anno europeo delle competenze 2023 ed evidenzia la necessità di sforzi congiunti per la riqualificazione e il miglioramento del livello delle competenze per la transizione verde in modo socialmente equo, inclusivo e giusto, e per la promozione della competitività delle imprese europee e della resilienza della società europea.

IL DOCUMENTO COMPLETO IN ITALIANO (PDF)
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Il Consiglio dell’Unione ha adottato il 21 febbraio un regolamento di modifica per includere i capitoli REPowerEU nel dispositivo per la ripresa e la resilienza. Lo scopo è rafforzare l’autonomia strategica dell’UE diversificando i suoi approvvigionamenti energetici e ponendo fine alla sua dipendenza dalle importazioni russe di combustibili fossili. Questa è la fase finale della procedura di adozione.



In termini pratici, gli Stati membri potranno aggiungere un nuovo capitolo REPowerEU ai loro piani nazionali di ripresa e resilienza (RRP) nell’ambito di NextGenerationEU, al fine di finanziare investimenti e riforme chiave che contribuiranno a raggiungere gli obiettivi di REPowerEU.

Tra gli obiettivi chiave di REPowerEU figurano l’aumento della resilienza, della sicurezza e della sostenibilità del sistema energetico dell’UE attraverso la necessaria riduzione della dipendenza dai combustibili fossili e la diversificazione dell’approvvigionamento energetico a livello dell’UE, anche aumentando l’adozione delle energie rinnovabili, l’efficienza energetica e lo stoccaggio dell’energia capacità.

Ulteriori sovvenzioni di 20 miliardi di euro saranno rese disponibili per finanziare gli investimenti e le riforme. Le fonti di finanziamento saranno il Fondo per l’innovazione (60%) e le quote ETS anticipate (40%).

La chiave di allocazione è una formula che tiene conto della politica di coesione, della dipendenza degli Stati membri dai combustibili fossili e dell’aumento dei prezzi degli investimenti.

Gli Stati membri avranno ulteriori opportunità di richiedere il sostegno del prestito, anche nel caso di richieste superiori al 6,8% dell’RNL, ove si applichino le condizioni pertinenti. Gli Stati membri avranno la possibilità di trasferimenti volontari dalla Brexit Adjustment Reserve (BAR).

Il 18 maggio 2022 la Commissione Europea ha proposto il pacchetto REPowerEU, che modifica il regolamento Recovery and Resilience Facility (RRF) e altri atti legislativi.

Il Consiglio ha concordato la sua posizione sulla proposta il 4 ottobre 2022. Il 10 novembre il Parlamento europeo ha adottato una serie di emendamenti alla proposta legislativa, che costituiscono la sua posizione nei negoziati con il Consiglio.

Il Parlamento europeo ha adottato il regolamento in prima lettura il 14 febbraio 2023. Ora che il Consiglio ha adottato il regolamento, sarà pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’UE ed entrerà in vigore il giorno successivo.

Regolamento che modifica il regolamento (UE) 2021/241 per quanto riguarda i capitoli REPowerEU nei piani per la ripresa e la resilienza


Piano di ripresa dell’UE: accordo provvisorio raggiunto su REPowerEU (comunicato stampa, 14 dicembre 2022)

REPowerEU: il Consiglio concorda la sua posizione (comunicato stampa, 4 ottobre 2022)

Un piano di ripresa per l’Europa (informazioni generali)ù

Prezzi dell’energia e sicurezza dell’approvvigionamento (informazioni generali)
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La Gazzetta ufficiale C41 del 3febbraio pubblica la RACCOMANDAZIONE DEL CONSIGLIO dell’Unione europea relativa a un adeguato reddito minimo che garantisca l’inclusione attiva

Nell’ottica di garantire una vita dignitosa in tutte le fasi della vita, si legge nel documento, la presente raccomandazione mira a combattere la povertà e l’esclusione sociale promuovendo un adeguato sostegno al reddito, in particolare mediante un reddito minimo, e un accesso effettivo ai servizi abilitanti ed essenziali per le persone che non dispongono di risorse sufficienti, nonché favorendo l’integrazione nel mercato del lavoro di chi può lavorare, in linea con l’approccio di inclusione attiva.

Si raccomanda agli Stati membri di garantire che tutte le persone che non dispongono di risorse sufficienti, compresi i giovani adulti, siano coperte da un reddito minimo stabilito per legge. SCARICA E LEGGI LA RACCOMANDAZIONE INTEGRALE IN ITALIANO (PDF)
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La Gazzetta ufficiale dell’Unione europea C 23 del 23 gennaio pubblica la Dichiarazione europea sui diritti e i principi digitali per il decennio digitale


Il nostro obiettivo, scrive la Dichiarazione, “è di promuovere un modello europeo per la trasformazione digitale, che metta al centro le persone, sia basato sui valori europei e sui diritti fondamentali dell’UE, riaffermi i diritti umani universali e apporti benefici a tutte le persone, alle imprese e alla società nel suo complesso”.

LA DICHIRAZIONE IN ITALIANO (PDF)
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Il 15 dicembre i presidenti di Parlamento europeo, Consiglio dell’Unione e Commissione europea hanno firmato una dichiarazione comune sulle priorità legislative dell’UE per il 2023 e il 2024.

Lo rende noto un comunicato della Commissione.

La presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, il primo ministro ceco Petr Fiala, per il Consiglio dell’Unione europea, e la presidente della Commissione Ursula von der Leyen hanno firmato la dichiarazione congiunta sulle priorità legislative dell’UE per il 2023 e il 2024, sulla base dei solidi progressi compiuti nell’ultimo anno.

La dichiarazione congiunta, sottolinea il comunicato, “definisce una visione europea condivisa per un’Europa più forte e più resiliente di fronte all’aggressione brutale e non provocata della Russia contro l’Ucraina e al suo impatto di vasta portata, affrontando nel contempo altre gravi sfide come la crisi climatica e i venti contrari dell’economia. L’Unione europea continuerà a sostenere l’Ucraina e il suo popolo accelerando nel contempo la duplice transizione verde e digitale”.
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La Commissione europea ha adottato il 7 dicembre due proposte per rafforzare gli organismi per la parità, in particolare in termini di indipendenza, risorse e poteri, affinché possano combattere più efficacemente la discriminazione in Europa. Lo rende noto il sito della Rappresentanza italiana della Commissione europea.

Gli organismi per la parità sono essenziali per fornire assistenza alle vittime di discriminazioni e garantire che il diritto dell’UE in materia di non discriminazione sia attuato sul campo. La nuova legislazione garantirà che gli organismi per la parità possano sfruttare appieno tutto il loro potenziale, proteggerà meglio le vittime di discriminazioni e contribuirà alla prevenzione della discriminazione.

Le norme vigenti dell’UE in materia di organismi per la parità lasciano un ampio margine di discrezionalità agli Stati membri per quanto riguarda l’istituzione e il funzionamento di questi organismi. Ciò si è tradotto in differenze significative tra gli Stati membri, in particolare per quanto riguarda i poteri, l’indipendenza, le risorse, l’accessibilità e l’efficacia di tali organismi. La Commissione propone ora una serie di norme vincolanti per rafforzare il ruolo e l’indipendenza degli organismi per la parità.

Proposta di direttiva del Consiglio sulle norme riguardanti gli organismi per la parità

Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sulle norme riguardanti gli organismi per la parità nel settore della parità di trattamento e delle pari opportunità tra donne e uomini in materia di occupazione e impiego

Pagina web degli organismi per la parità

Campagna RightHereRightNow — non discriminazione
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