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“In Europa non c’è posto per l’odio “

La Commissione europea e l’Alto rappresentante hanno adottato il 6 dicembre una Comunicazione “Non c’è posto per l’odio: un’Europa unita contro l’odio”, un appello all’azione rivolto a tutti gli europei affinché si oppongano all’odio e sostengano la tolleranza e il rispetto.

Nelle ultime settimane abbiamo assistito in Europa a scene che speravamo di non rivedere mai più, scrive la Commissione. L’Europa sta registrando un aumento allarmante dei discorsi e dei crimini generati dall’odio e le prove dimostrano che le comunità ebraiche e musulmane sono particolarmente colpite.

Con la comunicazione odierna la Commissione e l’Alto rappresentante intensificano gli sforzi per combattere l’odio in tutte le sue forme, rafforzando l’azione in una serie di politiche , tra cui sicurezza, digitale, istruzione, cultura e sport. Ciò include finanziamenti aggiuntivi per proteggere i luoghi di culto e sarà supportato dalla designazione di inviati con un mandato esplicito per massimizzare il potenziale delle politiche dell’UE per combattere l’odio.

La tutela delle persone e degli spazi pubblici è una priorità, sottolinea Bruxelles. La Commissione anticiperà al 2023 il bando del Fondo Sicurezza Interna, inizialmente previsto per il 2024, con particolare attenzione ai luoghi di culto ebraici, con un budget maggiore. Il programma PROTECT sarà rafforzato nel 2024 con finanziamenti aggiuntivi per la protezione degli spazi pubblici e dei luoghi di culto di tutte le fedi, compreso un aumento di 5 milioni di euro per affrontare le minacce poste dal crescente antisemitismo.

Per proteggersi dalle minacce online, la Commissione spingerà per finalizzare un codice di condotta rafforzato per contrastare l’illecito incitamento all’odio online entro febbraio 2024 per basarsi sui nuovi obblighi orizzontali per le piattaforme online previsti dalla legge sui servizi digitali. Rafforzerà inoltre la sua cooperazione con le organizzazioni della società civile, gli esperti, i segnalatori attendibili e le autorità pubbliche per individuare i discorsi di incitamento all’odio online.

I coordinatori della Commissione per l’antirazzismo, la lotta all’antisemitismo, la promozione della vita ebraica e la lotta all’odio anti-musulmano hanno svolto in passato un ruolo importante nel coinvolgere comunità e cittadini. Questo lavoro sarà ora ulteriormente rafforzato e i coordinatori saranno promossi al grado di inviati, che avranno il mandato specifico di approfondire il coordinamento, anche attraverso progetti specifici finanziati dall’UE, e massimizzare il potenziale delle politiche dell’UE per combattere l’odio, online e offline.

La conoscenza e la consapevolezza sono fondamentali per il rispetto e la tolleranza reciproci. I vettori più potenti di questi valori sono integrati nella vita di tutti i giorni: i media, l’istruzione, la cultura e lo sport. A tal fine, la Commissione sosterrà corsi di formazione per giornalisti sul rispetto degli standard dei media e sul riconoscimento dell’incitamento all’odio e porterà avanti progetti volti a promuovere l’inclusione e la diversità nell’istruzione, nella cultura e nello sport.

L’Unione Europea intensificherà inoltre il sostegno ai fact checker , all’interno dell’UE e nel mondo di lingua araba.

La lotta all’odio è una preoccupazione globale e la cooperazione internazionale è una necessità. Lavorare a stretto contatto con i responsabili della promozione dei diritti a livello globale, regionale e nazionale rafforza la credibilità e l’efficacia dell’azione dell’UE all’interno e all’esterno dell’Unione: la Commissione e l’Alto rappresentante rafforzeranno il loro impegno e le loro reti a tutti i livelli, sfruttando il lavoro diplomatico dell’UE e azioni concrete e partenariati esterni.

All’inizio del 2024 la Commissione organizzerà una conferenza ad alto livello contro l’odio con partecipanti di alto profilo impegnati nella lotta contro l’odio e la discriminazione. Seguiranno dialoghi europei per la riconciliazione, che riuniranno i cittadini di tutta l’UE, in particolare i giovani, con decisori, esperti e membri delle comunità più colpite. Questo processo culminerà in raccomandazioni su come costruire ponti tra comunità fratturate e dare vita al motto dell’UE di vivere “Uniti nella diversità”.

Comunicazione “Non c’è posto per l’odio: un’Europa unita contro l’odio”.

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