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La Gazzetta ufficiale serie C del 23 aprile ha pubblicato il Parere del Comitato economico e sociale europeo (CESE) sul tema «Rafforzare il dialogo civile e la democrazia partecipativa nell’UE: la strada da seguire».

Al fine di salvaguardare, rafforzare e promuovere la democrazia nell’UE, scrive il >CESE, e quale strumento per avvicinare il processo decisionale dell’UE ai cittadini, il CESE accoglie con favore la richiesta della presidenza belga del Consiglio dell’UE di elaborare un parere sul tema Rafforzare il dialogo civile e la democrazia partecipativa nell’UE: la strada da seguire. L’argomento da trattare è assai vasto e ingloba temi quali l’attivismo, il volontariato, l’adesione a movimenti e altre forme di partecipazione attiva civica diretta, con una funzione di complemento a quella svolta dalla democrazia rappresentativa. Pertanto, il presente parere verte principalmente su una valutazione di quali potrebbero essere gli elementi da includere in un quadro più favorevole alla promozione della partecipazione diretta dei cittadini e del dialogo con e attraverso i cosiddetti corpi intermedi, sia a livello dell’UE che dei singoli Stati membri.

IL PARERE COMPLETO DEL CESE IN ITALIANO (PDF)
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La Commissione europea comunica attraverso una nota stampa che una recente indagine Eurobarometro pubblicata conferma che l’88% dei cittadini europei ritiene un’Europa sociale importante a livello personale. Ciò è coerente con i risultati di un’indagine analoga pubblicata nel 2021 che dimostra che il pilastro dei diritti sociali rimane pertinente in Europa.

Il 60% degli intervistati è inoltre a conoscenza di almeno un’iniziativa chiave recente dell’UE volta a migliorare le condizioni di vita e di lavoro, come la direttiva volta a garantire salari minimi adeguati, la direttiva sull’equilibrio tra vita professionale e vita privata a sostegno di genitori e prestatori di assistenza che lavorano, e il Fondo sociale europeo Plus, che aiuta gli Stati membri a investire sulle persone, ad esempio finanziando programmi di formazione e progetti contro l’esclusione sociale.

Secondo l’indagine, a livello nazionale, quasi la metà degli intervistati (48%) ritiene che la lotta contro l’elevato costo della vita dovrebbe essere una priorità nel loro paese, seguita dalla questione dei salari bassi (35%).

L’indagine chiede anche quali priorità sociali siano più importanti per gli intervistati. A livello europeo gli intervistati ritengono che il tenore di vita (45%), condizioni di lavoro giuste (44%) e l’accesso a un’assistenza sanitaria di qualità (44%) siano elementi chiave per lo sviluppo sociale ed economico dell’UE.

Alla domanda su quali ambiti l’UE dovrebbe intervenire con misure concrete per preparare il futuro dell’Europa, gli intervistati si sono espressi a favore di iniziative volte a migliorare l’assistenza sanitaria (38%), i salari (34%) e reddito e pensioni di vecchiaia (30%). Il 74% ritiene inoltre che l’UE dovrebbe promuovere condizioni di lavoro migliori e norme sociali nei paesi terzi con cui ha in atto scambi, anche se ciò comportasse un leggero aumento dei prezzi per i cittadini europei.

I risultati dell’indagine sono presentati in vista della conferenza ad alto livello sul pilastro europeo dei diritti sociali del 15 e 16 aprile, organizzata dalla presidenza belga del Consiglio dell’Unione europea, con la partecipazione della Commissione, allo scopo di discutere delle priorità sociali future.

La Commisione europea mette a disposizione un’infografica con i risultati principali dell’indagine e a breve verrà pubblicata una relazione completa contenente i risultati dettagliati e una ripartizione dei risultati per paese.

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La Commissione europea ha pubblicato il 25 marzo un Eurobarometro Flash condotto a livello regionale da cui emerge che i cittadini dell’UE ritengono positive la situazione economica e la qualità della vita nella loro regione.

Più di otto cittadini europei su dieci (82%) ritengono buona la qualità della vita nella loro regione, mentre il 65% dei cittadini europei afferma che la situazione economica attuale nella propria regione è buona.

È stata riscontrata tra i cittadini europei la tendenza a considerare che i problemi principali cui deve far fronte attualmente la loro regione siano il costo della vita (31%), la situazione economica e la disoccupazione (26%) e la sanità (26%), seguiti dalla situazione abitativa (20%), l’ambiente e i cambiamenti climatici (19%) e il sistema di istruzione (18%).

Allo stesso tempo economia, giustizia sociale e occupazione (29%) sono ritenute una delle dimensioni principali per il futuro dell’Europa, seguite da cambiamenti climatici e ambiente (24%), istruzione, cultura, gioventù e sport (24%), democrazia, valori e diritti e stato di diritto (21%), sanità (21%), sicurezza e difesa dell’UE (20) e migrazione (19%).

Le opinioni sono divise sull’efficacia di talune iniziative nell’affrontare le sfide che attendono l’UE: NextGenerationEU è ritenuta molto o abbastanza efficace dal 49% degli intervistati, RePowerEU dal 48% e il Green Deal europeo dal 44%.

La fiducia negli enti regionali e locali rimane elevata, così come la fiducia nell’UE: gli enti regionali e locali godono della fiducia del 58% degli intervistati, mentre il 38% tende a non fidarsi di loro. Proporzioni analoghe sono state rilevate per quanto riguarda la fiducia nell’UE.

La maggioranza dei cittadini europei continua a far mostra di ottimismo: il 66% di loro è ottimista riguardo al futuro della propria regione, mentre il 32% è pessimista. Nel contempo, il 55% è ottimista quanto al futuro dell’UE, mentre il 42% è pessimista.

L’indagine ha altresì riscontrato che una maggioranza di cittadini europei (47%) continua ad avere un’immagine positiva dell’UE, mentre il 21% ne ha un’immagine negativa e il 30% un’immagine neutra.

L’Eurobarometro Flash “Public Opinion in the EU Regions” (L’opinione pubblica nelle regioni dell’UE) è realizzato con cadenza triennale a livello regionale e fornisce un quadro dettagliato dell’opinione dei cittadini europei. Per l’edizione di quest’anno, svoltasi tra l’11 gennaio e il 15 febbraio 2024, sono state realizzate 62 091 interviste telefoniche in 194 regioni.

Eurobarometro Flash 539
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In vista delle imminenti elezioni europee del giugno 2024, i rappresentanti eletti del Comitato europeo delle regioni e del Parlamento europeo hanno rafforzato la loro cooperazione per promuovere l’impegno democratico e contribuire a un dibattito pubblico aperto sulle sfide dell’UE e opportunità.

Il presidente del Comitato europeo delle regioni (CdR), Vasco Alves Cordeiro, e Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo, hanno firmato il 28 febbraio a Strasburgo un protocollo d’intesa volto a rafforzare la cooperazione tra le due istituzioni. Le due assemblee politiche dell’Ue vogliono mobilitare i propri membri per ridurre la distanza tra Bruxelles e le comunità locali. Gli eurodeputati si uniranno ai presidenti delle regioni, ai sindaci, ai consiglieri del CdR e ai giovani politici eletti negli sforzi per coinvolgere i cittadini europei nelle elezioni e incoraggiarli a far sentire la propria voce.​

Il Memorandum d’Intesa si concentra su iniziative congiunte da realizzare nei 27 Stati Membri, compresi eventi e dibattiti a livello UE, regionale e locale, azioni mediatiche congiunte e campagne sui social media. Mentre tutti i paesi europei voteranno alle elezioni europee dal 6 al 9 giugno, in Belgio, Irlanda, Cipro, Ungheria, Malta e Romania, nonché in alcune parti della Germania e dell’Italia, lo stesso giorno si terranno le elezioni regionali e/o comunal.​

Il Comitato mobiliterà i suoi membri e le reti esistenti, come il Programma per i Giovani Politici Eletti (YEP) e la Rete Europea dei Consiglieri Regionali e Locali, che contano rispettivamente oltre 800 e 3.000 membri, per mobilitare i rappresentanti locali e regionali – e le loro comunità – in il dibattito sul prossimo mandato politico europeo.​

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La Commissione europea informa sul sito Portale Europeo Gioventù che sta lanciando la nuova piattaforma per il coinvolgimento dei cittadini: uno spazio online aperto e democratico in cui puoi esprimere le tue idee su diverse questioni e scambiare idee con altri cittadini dell’UE.

I cittadini hanno chiesto questo strumento durante la Conferenza sul futuro dell’Europa. La piattaforma mira a consentire ai cittadini, in particolare ai giovani, di far sentire la propria voce in modo collaborativo, dinamico e digitale. Inoltre, la tecnologia della traduzione consentirà ai cittadini di leggere e impegnarsi nella propria lingua.

Il primo dibattito della Piattaforma riguarda l’efficienza energetica. I contributi online dei cittadini confluiranno nelle deliberazioni in loco del Comitato dei cittadini europei a partire dal 23 febbraio. Le raccomandazioni del Gruppo informeranno l’imminente Raccomandazione dell’UE sul principio “L’efficienza energetica innanzitutto”.

Dal 15 febbraio è possibile registrarsi sulla Piattaforma
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La Commissione europea ha reso noto di aver accolto con favore l’accordo politico raggiunto recentemente tra il Parlamento europeo e il Consiglio dell’Unione sulle nuove norme per il codice frontiere Schengen. Il regolamento rafforzerà il coordinamento dell’UE per affrontare le sfide alle frontiere esterne dell’UE e le minacce transfrontaliere alla salute e alla sicurezza.

Negli ultimi anni lo spazio Schengen ha dovuto far fronte a diverse sfide, dalla pandemia di Covid-19 alle minacce alla sicurezza quali il terrorismo, il traffico di droga e la criminalità organizzata, fino alla migrazione irregolare, scrive la Commissione nel comunicato. Tali sviluppi richiedono un regolamento Schengen aggiornato.

La Commissione ha proposto di aggiornare e rivedere il codice frontiere Schengen nel dicembre 2021. L’obiettivo della riforma è completare la gamma di strumenti necessari per garantire il corretto funzionamento dello spazio Schengen, sia alle frontiere esterne che a quelle interne.

L’accordo odierno prevede le seguenti misure per rafforzare il codice frontiere Schengen:

Frontiere esterne più forti, con misure alle frontiere per affrontare la strumentalizzazione dei migranti.

Quadro rafforzato per il ricorso alla cooperazione transfrontaliera di polizia nelle regioni frontaliere come alternativa ai controlli alle frontiere interne.

Un quadro rivisto per l’eventuale reintroduzione dei controlli alle frontiere interne come misura di ultima istanza, in un sistema strutturato con limiti temporali definiti e maggiori garanzie.

Nuova procedura di trasferimento per i migranti irregolari , per assistere gli Stati membri nella gestione dei movimenti secondari all’interno dell’UE.

Restrizioni agli spostamenti per i cittadini di paesi terzi alle frontiere esterne dell’UE durante le gravi emergenze sanitarie con norme comuni e semplificate per limitare gli spostamenti dei cittadini extra-UE.

Il regolamento deve ora essere adottato formalmente dal Parlamento europeo e dal Consiglio. Entrerà in vigore il ventesimo giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea.

Proposta di modifica del codice frontiere Schengen

Attraversamento delle frontiere – Commissione europea (europa.eu)

Rapporto sullo stato di Schengen 2023
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Il Comitato Politico del CEMR riunito nei giorni scorsi a Praga ha promosso una Dichiarazione che sostiene il coinvolgimento sistematico dei governi locali e regionali (LRG) nella definizione delle politiche sul clima

Lo rende noto il sito del CEMR.

“La Dichiarazione di Praga: più fiducia e voce più forte per i governi locali e regionali” sottolinea il ruolo fondamentale che i governi locali e regionali (LRG) svolgono nell’affrontare le formidabili sfide che i nostri comuni e le nostre regioni si trovano ad affrontare.

“La Dichiarazione, scrive il CEMR, invia un messaggio chiaro sulla necessità imperativa di una voce più forte e di una partnership più vigorosa tra l’Unione Europea, i governi nazionali e gli LRG. Richiede un coinvolgimento e una consultazione più attivi con gli LRG durante l’intero processo decisionale“.

Questa dichiarazione funge da tabella di marcia per consentire agli enti locali di adempiere efficacemente alle proprie responsabilità nei confronti dei cittadini, evidenziando il loro ruolo strategico nell’attuazione delle politiche sia europee che nazionali. Solo in questo modo sarà possibile raggiungere gli obiettivi comuni di sostenibilità climatica e sociale, preservare il nostro pianeta per le generazioni future e garantire prosperità e benessere ai cittadini delle nostre città, comuni e regioni.



LA DICHIARAZIONE INTEGRALE DI PRAGA DEL CEMR (PDF) IN INGLESE
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Trasferirsi per motivi di studio o lavorativi in un altro Stato membro, fare attività d’impresa nell’UE può richiedere tempo, avere costi e costringere cittadini e imprese a procedure burocratiche complesse. Dal 12 dicembre 2023 diventa pienamente operativo il “sistema tecnico Once-Only”, un progetto della Commissione europea realizzato, insieme alle autorità pubbliche degli Stati membri, nel quadro del Single Digital Gateway (Sportello Unico Digitale) che permette di condividere facilmente tutte le informazioni necessarie per il completamento di una procedura amministrativa.

Lo rende noto un comunicato del Dipartimento per le politiche europee.

L’immatricolazione di un auto, l’apertura di una impresa, la domanda di pensione sono alcune delle 21 procedure che potranno essere gestite con il “sistema Once-Only” per lo scambio transfrontaliero automatizzato di documenti e l’applicazione del principio “una tantum” in base al quale i cittadini e le imprese forniranno soltanto una volta informazioni alle autorità pubbliche che a loro volta potranno dialogare direttamente in modo semplificato.

Il nuovo sistema “una tantum” si avvale di una infrastruttura digitale transfrontaliera, il portale La tua Europa, che già dal 2020 fornisce supporto dando informazioni a cittadini e imprese degli Stati membri sui servizi pubblici online e sulle procedure amministrative.

Il prossimo passo è il pieno utilizzo del sistema da parte delle oltre 80mila autorità nazionali di tutta l’UE ma anche di cittadini e imprese che potranno utilizzarlo per accedere e gestire digitalmente procedure amministrative . Il completo e pieno funzionamento del sistema tecnico “Once Only” sarà la soluzione più efficace per ridurre gli oneri amministrativi e abbattere le barriere burocratiche.

In Italia il coordinamento è stato assicurato dal Dipartimento, insieme all’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID). La Commissione europea ha inoltre verificato che l’Italia insieme ad altri tre Stati membri è nella fase tecnica più avanzata per la messa online delle procedure.

Sportello Unico Digitale

Single Digital Gateway

Sistema Once-Only
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