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Discorso Stato dell’Unione, CEMR: “c’è un pezzo mancante…”

Il Consiglio delle Regioni e dei Comuni d’Europa (CEMR) ha invitato le sue associazioni aderenti presso la Segreteria in Square de Meeus, a Bruxelles, a seguire il discorso sullo stato dell’Unione (SOTEU).

In una nota pubblicata sul proprio sito, il CEMR evidenzia che nel suo discorso sullo stato dell’Unione 2023, la Presidente della Commissione europea, Von der Leyen, ha evidenziato le principali questioni che dovrebbero influenzare le elezioni del 2024, aprendo il suo discorso con un appello alle generazioni più giovani, incoraggiandole implicitamente a difendere la natura unica dell’Unione europea. Democrazia, in particolare con una guerra in corso sul suolo europeo. Ha posto un accento significativo sui risultati del suo mandato dal 2019, come il Green Deal europeo, la competitività, l’intelligenza artificiale, la transizione digitale, l’allargamento, l’inflazione e l’uguaglianza di genere.

Pur elogiando tutti gli impegni e i risultati raggiunti finora, non è stato menzionato il ruolo strategico che i governi locali e regionali svolgono nell’attuazione con successo di queste iniziative
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I governi locali e regionali hanno un ruolo determinante nell’influenzare la vita quotidiana dei cittadini europei, scrive il CEMR. Il Presidente ha fatto riferimento all'”Europa delle regioni”, ma le regioni europee necessitano di maggiore attenzione e investimenti, soprattutto nell’istruzione, nell’integrazione delle minoranze, nella politica di coesione e nella sicurezza sociale.

Il CEMR informa di aver accolto con favore l’impegno della Presidente von der Leyen a rivitalizzare il dialogo sociale europeo per rispondere ai cambiamenti profondamente radicati nella tecnologia, nella società e nella demografia. Tuttavia, la politica di coesione doveva trovare un posto nell’indirizzo. Sappiamo che la politica di coesione è fondamentale nel promuovere la convergenza economica e sociale in tutta Europa, evitando al tempo stesso l’ondata di nuove disuguaglianze. Il CEMR ritiene che “dovrebbe rimanere un elemento centrale dell’agenda dell’UE”.

Ciononostante, il CEMR “resta impegnato a lavorare fianco a fianco con la Commissione europea per dare forma a un’Europa più verde e più giusta”. Con la sua impareggiabile capacità di rappresentare un milione di rappresentanti eletti in 40 paesi, il CEMR costituisce un ponte fondamentale tra i governi locali e la Commissione europea. Nello spirito di unità e cooperazione, il CEMR e i suoi membri desiderano partecipare attivamente al dialogo in corso per garantire che le voci dei governi locali siano ascoltate e prese in considerazione nelle politiche e iniziative future dell’UE.

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