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Nella sua ultima sessione plenaria, il Comitato economico e sociale europeo (CESE) ha adottato una posizione ferma a favore della creazione di un migliore contesto imprenditoriale per le PMI europee: la legislazione dell’UE deve “pensare anzitutto in piccolo” e ridurre gli oneri burocratici inutili.

La competitività deve essere una priorità per l’Europa e pertanto l’Unione deve concentrarsi sulle piccole e medie imprese (PMI), sostenendole con strategie e misure specifiche.

Il parere del CESE adottato in questa sessione plenaria dà il suo pieno sostegno al pacchetto di aiuti per le PMI proposto dalla Commissione europea, ma sottolinea che le misure devono essere concrete e proporzionate.
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La Commissione europa ha adottato il 12 dicembre il programma di lavoro 2024 del Consiglio europeo per l’innovazione (CEI). Apre opportunità di finanziamento per un valore di oltre 1,2 miliardi di euro nel 2024. La maggior parte è dedicata alle PMI e alle start-up per sviluppare e ampliare le innovazioni “deep tech” in settori critici come l’intelligenza artificiale generativa (AI), lo spazio, le materie prime critiche, semiconduttori e tecnologie quantistiche. Ciò va di pari passo con la decisione della Commissione che completa la ristrutturazione del Fondo EIC, che riceverà un’iniezione di capitale di 585 milioni di euro da investire in società selezionate dall’EIC, mobilitando oltre 2 miliardi di euro in nuovi investimenti.

Sebbene la maggior parte dei finanziamenti del CEI sia aperta a tutti i campi della tecnologia, 420 milioni di euro sono destinati alle nuove tecnologie e alle PMI e alle startup per affrontare le sfide sostenendo direttamente il Green Deal europeo, REPowerEU, il Chips Act, il futuro AI Act, Net Zero Industry Act e altre politiche dell’UE, inclusa la nuova agenda europea per l’innovazione.

In linea con la strategia della Commissione sulla sicurezza economica, le applicazioni in settori critici come l’intelligenza artificiale e la quantistica saranno esaminate per la proprietà straniera e le garanzie sugli investimenti che saranno applicate dal Fondo CEI.

Il programma di lavoro del CEI 2024 dettaglia il finanziamento in tre schemi principali:

EIC Pathfinder (256 milioni di euro) per gruppi di ricerca multidisciplinari che intraprendono ricerche visionarie con il potenziale di portare a scoperte tecnologiche (sovvenzioni fino a 4 milioni di euro).

EIC Transition (94 milioni di euro) per trasformare i risultati della ricerca in opportunità di innovazione, dando seguito ai risultati generati dai progetti EIC Pathfinder e dai progetti Proof of Concept del Consiglio europeo della ricerca e aprendosi per la prima volta ai risultati dei progetti di collaborazione Horizon del Pilastro 2/sociale sfide (sovvenzioni fino a 2,5 milioni di euro).

Acceleratore CEI (675 milioni di euro) per start-up e PMI per sviluppare e ampliare innovazioni con il potenziale di creare nuovi mercati o sconvolgere quelli esistenti (sovvenzioni inferiori a 2,5 milioni di euro, investimenti da 0,5 a 15 milioni di euro). 405 milioni di euro sono destinati agli investimenti che saranno gestiti dal Fondo CEI, che riceverà ulteriori 180 milioni di euro per far seguito agli investimenti in società selezionate nell’ambito dei precedenti bandi EIC Accelerator.

Programma di lavoro del CEI 2024 e schede informative
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Il sito del Comitato europeo delle Regioni (CdR) comunica che nell’ambito del tema generale “Fare meglio affari nelle regioni e nelle città dell’UE”, il Premio Regione imprenditoriale europea (EER) 2025 metterà in risalto le azioni locali e regionali volte a sviluppare un ambiente favorevole alle imprese, rafforzando così la competitività e la resilienza a lungo termine delle rispettive economie locali. Gli enti locali e regionali possono presentare le loro strategie fino al 20 marzo 2024.

Il bando per il 2025 è stato annunciato durante l’ Assemblea delle PMI di Bilbao, l’evento più significativo per le piccole e medie imprese (PMI) in Europa, organizzato dalla Commissione Europea insieme alla Presidenza spagnola del Consiglio dell’UE.

Alla luce delle crescenti preoccupazioni sulle prospettive economiche a lungo termine dell’Europa, il sostegno alle PMI e all’attività imprenditoriale dal basso verso l’alto è una delle priorità del Comitato europeo delle regioni. Attraverso il programma EER 2025, il CdR intende contribuire alla realizzazione del pacchetto di aiuti per le PMI recentemente pubblicato e dell’agenda strategica dell’UE per la politica industriale e dell’innovazione a livello regionale e locale.

L’etichetta EER è un’opportunità per evidenziare il ruolo degli attori locali e regionali nel rimuovere gli ostacoli e gli oneri all’attività imprenditoriale, indirizzando l’economia dell’UE verso una transizione verde e digitale e aiutando così le PMI a diventare più resilienti in un panorama geopolitico in rapido cambiamento.

Dettagli e informazioni su come candidarsi al premio EER 2025 si trovano sulla pagina web dedicata.

Il premio Regione imprenditoriale europea (EER) è un progetto che identifica e premia ogni anno fino a tre territori dell’UE che perseguono una strategia di politica imprenditoriale eccezionale e innovativa, indipendentemente dalle loro dimensioni, ricchezza e competenze. I territori con il piano più credibile, lungimirante e promettente ricevono l’etichetta di “Regione imprenditoriale europea” per l’anno successivo.

L’etichetta EER è stata istituita in collaborazione con la Commissione europea ed è sostenuta dalle parti interessate a livello dell’UE come SME United, Eurochambres, Social Economy Europe e EURADA.

I vincitori dei premi EER 2024 sono stati: Famalicao (Portogallo), Friuli Venezia Giulia e Moravia meridionale e Brno (Repubblica Ceca), con una menzione speciale guadagnata dalla Regione Malopolska (Polonia).

I vincitori dell’edizione 2025 saranno annunciati durante la sessione plenaria del CdR nel giugno 2024.

Maggiori informazioni sul premio Regione imprenditoriale europea, compreso un elenco dei precedenti vincitori dal 2011
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La Commissione europea comunica di aver accolto con favore l’accordo politico raggiunto nei giorni scorsi tra il Parlamento europeo e il Consiglio sulla proposta della Commissione di rendere disponibili i pagamenti istantanei in euro a tutti i cittadini e le imprese titolari di un conto bancario nell’UE.

Le nuove norme, che aggiornano il regolamento relativo all’area unica dei pagamenti in euro (SEPA) del 2012, mirano a garantire che i pagamenti istantanei siano accessibili, sicuri e trattati senza impedimenti in tutta l’UE. I pagamenti istantanei offrono ai cittadini soluzioni rapide e pratiche nelle situazioni quotidiane, come ricevere rapidamente fondi in caso di emergenza o ripartire in maniera immediata i costi condivisi in vari contesti sociali.

Migliorano inoltre la gestione dei flussi di cassa per le pubbliche amministrazioni e le imprese, in particolare le PMI, consentono alle associazioni caritative e alle ONG di accedere rapidamente ai fondi e incoraggiano le banche a sviluppare prodotti e servizi finanziari innovativi.

I prestatori di servizi di pagamento dei bonifici in euro saranno tenuti a offrire pagamenti istantanei a tutti i clienti, garantendo un costo non superiore a quello dei bonifici tradizionali.

Dovranno inoltre verificare che il pagamento sia inviato al beneficiario indicato dal pagatore e segnalare possibili errori o frodi prima di effettuare l’operazione. Le nuove norme inoltre manterranno l’efficacia dello screening per sanzioni mediante una procedura armonizzata. Invece di esaminare le operazioni una per volta, i prestatori di servizi di pagamento istantanei saranno tenuti a effettuare, almeno una volta al giorno, controlli sui clienti sulla base degli elenchi delle sanzioni dell’UE.
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Un’indagine pubblicata il 1 settembre dall’UE conferma che la manodopera qualificata è fondamentale per il successo delle piccole e medie imprese in Europa.

I risultati giungono lo stesso giorno in cui la Commissione europea ha presentato una serie di iniziative per il sostegno alle piccole e medie impresevolte a far crescere la forza lavoro qualificata grazie alle azioni di formazione previste dai partenariati su vasta scala nell’ambito del patto europeo per le competenzee ad altre iniziative tese a soddisfare il fabbisogno di competenze delle piccole e medie imprese. Il 95% delle piccole e medie imprese che hanno preso parte all’indagine afferma che è molto (82%) o moderatamente (13%) importante per il proprio modello aziendale disporre di lavoratori con le giuste competenze.

La situazione frena le attività di quasi due terzi (63%) delle imprese. Quasi la metà (45%) dichiara inoltre di trovarsi ostacolata nell’adottare o utilizzare le tecnologie digitali, e quattro su dieci (39%) riscontrano difficoltà nel rendere più ecologiche le proprie attività.

Le piccole e medie imprese applicano già un ampio ventaglio di misure per trovare e trattenere i lavoratori, tra cui sforzi per sfruttare meglio i talenti all’interno dell’impresa (ad esempio, mobilità del personale o rotazione dei compiti), maggiori investimenti nella formazione o il miglioramento dell’attrattiva dei posti di lavoro in termini di benefici (non) finanziari.

Per facilitare l’assunzione di personale con le competenze richieste, le piccole e medie imprese affermano di aver bisogno di una migliore collaborazione con i servizi pubblici per l’impiego (58%), di migliori strumenti per valutare le competenze dei candidati (49%), di migliori strumenti per valutare il fabbisogno di competenze dell’impresa (46%) e di procedure più semplici per il riconoscimento delle qualifiche estere (38%).

L’Anno europeo delle competenze pone al centro della scena lo sviluppo delle competenze e gli Stati membri hanno stabilito come obiettivo che almeno il 60% degli adulti partecipi ogni anno ad attività di formazione entro il 2030. Circa 65 miliardi di € di fondi dell’UE sono disponibili per sostenere l’istruzione, la formazione e le competenze. L’agenda per le competenze per l’Europa e il patto per le competenze hanno aiutato imprese e lavoratori di tutta Europa (attualmente 2 milioni di persone) a progredire nella formazione.
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La Commissione europea in un comunicato stampa informa di aver presentato il 1 settembre una serie di iniziative per rispondere alle esigenze delle piccole e medie imprese (PMI) europee nell’attuale contesto economico. Rappresentando il 99% delle imprese europee, le PMI sono motori essenziali delle transizioni verde e digitale dell’Europa, ma continuano ad affrontare imprevedibilità e volatilità a causa di una serie di crisi negli ultimi anni.

La comunicazione sugli aiuti per le PMI propone nuove misure che forniranno aiuti a breve termine, stimoleranno la competitività a lungo termine delle PMI e rafforzeranno l’equità nel contesto imprenditoriale in tutto il mercato unico. Nell’ambito di queste misure, la Commissione ha pubblicato anche nuove proposte di regolamento sui ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali e di direttiva che istituisce un sistema fiscale delle sedi centrali per le PMI. Ulteriori iniziative mirano a potenziare ulteriormente l’accesso delle PMI ai finanziamenti, a migliorare il contesto imprenditoriale e a sostenere la crescita delle PMI a media capitalizzazione affinché possano sfruttare appieno il loro potenziale economico.

Domande e risposte sul pacchetto di agevolazioni per le PMI

Scheda informativa sul pacchetto di aiuti per le PMI

Domande e risposte sulla regolamentazione dei ritardi di pagamento

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Il Fondo europeo per gli investimenti (FEI) fornirà due garanzie per un totale di 50 milioni di € alla Banca Illimity al fine di migliorare l’accesso ai finanziamenti per le piccole e medie imprese (PMI)in Italia, con particolare accento sulla sostenibilità, l’innovazione e la digitalizzazione. Il finanziamento del FEI è sostenuto dal programma InvestEU.

Grazie alla garanzia di InvestEU di 25 milioni di € per l’innovazione e la digitalizzazione, Illimity Bank sarà in grado di sostenere ancor più l’innovazione e le imprese orientate alla digitalizzazione. Questo sostegno migliorerà l’accesso ai finanziamenti per le PMI e le piccole imprese a media capitalizzazione che si contraddistinguono per un’elevata intensità di ricerca e innovazione, oltre ad agevolare l’adozione delle tecnologie digitali e la trasformazione digitale delle imprese.

Inoltre, la garanzia di sostenibilità di InvestEU da 25 milioni di € consentirà a Illimity Bank di promuovere la transizione verde e sostenibile dell’economia, incoraggiando investimenti rispettosi dell’ambiente, verdi e inclusivi da parte dei destinatari finali.

Il programma InvestEU fornisce all’UE finanziamenti a lungo termine mobilitando fondi pubblici e privati a sostegno delle priorità politiche dell’UE. Nel quadro del programma, il Fondo InvestEU viene attuato tramite partner finanziari che investono in progetti utilizzando la garanzia di bilancio dell’UE, che consente loro di mobilitare almeno 372 miliardi di € di investimenti aggiuntivi.

Il comunicato stampa è disponibile online.
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La Commissione europea informa in un comunicato stampa di aver accolto con favore il lancio del sistema di brevetto unitario, che renderà più semplice e facile per le imprese proteggere le proprie innovazioni in Europa e capitalizzare la propria proprietà intellettuale. Il sistema unitario dei brevetti rafforzerà l’innovazione e la competitività dell’UE e completerà il mercato unico dei brevetti. Inizialmente coprirà 17 Stati membri, che rappresentano circa l’80% del PIL dell’UE. La partecipazione è aperta ad altri Stati membri in futuro.

Il sistema dei brevetti unitari fornisce uno sportello unico per la registrazione e l’applicazione dei brevetti in Europa. Ciò significa minori costi, meno pratiche burocratiche e minori oneri amministrativi per gli innovatori, in particolare per le PMI . Consente alle imprese e ad altri innovatori di ricevere un unico brevetto “unitario” per le loro invenzioni, valido in tutti gli Stati membri partecipanti. Ciò sostituisce la necessità di navigare in un complesso mosaico di leggi e procedure nazionali sui brevetti e mette da parte i più costosi requisiti nazionali di convalida applicabili ai brevetti europei.

Inoltre, un nuovo tribunale unificato dei brevetti (UPC), con giurisdizione sui brevetti unitari e sui brevetti europei esistenti, consentirà alle aziende di far valere i propri diritti di brevetto in modo più efficace. L’UPC fornirà un quadro giuridico più coerente per le controversie sui brevetti e ridurrà il rischio di sentenze incoerenti. Concretamente, un’unica azione dinanzi all’UPC sostituirà molteplici procedimenti paralleli dinanzi ai tribunali nazionali.

Scheda informativa sul Brevetto Unitario

Tutela brevettuale unitaria Normativa: Reg. n. 1257/2012 e reg. 1260/2012

Accordo sul tribunale unificato dei brevetti

Pagina web della Commissione Brevetti Unitari
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