Un comunicato stampa ella Commissione europea informa che, al termine della conferenza delle Nazioni Unite sul clima COP28 di Dubai, i negoziatori dell’Unione europea sono riusciti, insieme a partner di tutto il mondo, a mantenere aperta la possibilità di rispettare l’impegno assunto con l’accordo di Parigi, vale a dire limitare l’aumento medio della temperatura a meno di 1,5° C rispetto ai livelli preindustriali.
Durante i colloqui, incentrati in particolare sul settore energetico, le parti hanno convenuto di accelerare la transizione dai combustibili fossili entro il decennio in corso, di adottare misure per ridurre le emissioni del 43% entro il 2030 e di instradare il mondo verso un percorso teso all’azzeramento delle emissioni nette entro il 2050, in linea con i migliori dati scientifici disponibili.
La COP28 segna il culmine del primo bilancio globale nel quadro dell’accordo di Parigi. Gli obiettivi dell’impegno globale per le energie rinnovabili e l’efficienza energetica, sostenuti dalla Commissione, sono stati iscritti nel bilancio globale.
Tutte le parti si sono impegnate a triplicare la capacità globale di energia rinnovabile e a raddoppiare il tasso di miglioramento dell’efficienza energetica entro il 2030, imprimendo un forte impulso alla transizione dai combustibili fossili. Inoltre è stato concluso un accordo per affrontare la questione delle emissioni di metano e di altre emissioni diverse dalla CO2 entro il decennio e per eliminare gradualmente, il più presto possibile, le inefficienze delle sovvenzioni ai combustibili fossili non mirate a lottare contro la povertà energetica o a garantire una transizione giusta.
Il bilancio globale prende atto del fatto che attualmente il mondo non è sulla buona strada per ridurre le emissioni del livello necessario ad limitare l’aumento della temperatura a 1,5° C. Di conseguenza, le parti hanno concordato un percorso per tornare sulla buona strada, anche attraverso un processo volto ad allineare gli obiettivi e le misure nazionali all’accordo di Parigi. Le parti dovrebbero presentare i loro contributi determinati a livello nazionale (NDC) per il 2035 entro la COP30, ovvero tra due anni. Tali NDC dovrebbero essere in linea con i migliori dati scientifici disponibili e con i risultati del bilancio globale.
Il bilancio globale contiene inoltre una riflessione sui mezzi più adeguati ad attuare la transizione necessaria. Abbiamo concordato le ultime tappe verso la fissazione del nuovo obiettivo collettivo quantificato in materia di finanziamenti per il clima in occasione della conferenza del prossimo anno.
Il quadro dell’obiettivo globale in materia di adattamento è un passo fondamentale, accompagnato da decisioni innovative sul finanziamento dell’adattamento.
Esso rispecchia la necessità di aumentare nettamente i finanziamenti per l’adattamento, ben oltre il raddoppio previsto per il 2025. Il risultato fa progredire la riforma dell’architettura finanziaria internazionale, rendendola idonea ad affrontare l’emergenza climatica. Nello specifico, l’UE ha contribuito in misura significativa a concordare e rendere operativo un nuovo fondo per far fronte alle perdite e ai danni. Inoltre l’UE e i suoi Stati membri forniscono un contributo finanziario di oltre 400 milioni di €, pari a oltre due terzi degli impegni di finanziamento iniziali.
Il testo integrale del comunicato stampa è disponibile online.