La Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea C 146 del 27 aprile pubblica la Risoluzione del Comitato economico e sociale europeo sul tema «Ucraina: un anno dopo l’invasione russa — Il punto di vista della società civile europea»
Il documento del CESE sottolinea che: –una sconfitta dell’Ucraina nella guerra contro la Russia sarebbe catastrofica per la democrazia in tutto il mondo. L’UE deve fare tutto il possibile per prevenire la «stanchezza riguardo all’Ucraina». L’UE, che è essa stessa un progetto di pace, ha l’obbligo morale di sostenere l’Ucraina per il tempo necessario e con tutti i mezzi necessari, compresi gli aiuti umanitari e le infrastrutture.
-l’UE deve mettere a punto già adesso i piani e gli strumenti necessari per la ricostruzione dell’Ucraina. La piattaforma multiagenzia di coordinamento dei donatori costituisce un segnale forte del fatto che la comunità internazionale è e continuerà a essere al fianco dell’Ucraina, ma oltre a concentrarsi sull’assistenza a breve termine essa deve dedicare altrettanta attenzione alla ricostruzione a lungo termine dell’Ucraina.
-i piani di ricostruzione e ripresa per la società e il territorio ucraini dovrebbero includere condizioni di lavoro eque, l’applicazione del diritto del lavoro, la promozione del lavoro dignitoso e il diritto a un ambiente di lavoro sicuro e sano, nonché opportunità di formazione per tutti
-il compito di ricostruire l’Ucraina sarà immenso e che occorre predisporre già adesso tutti i provvedimenti necessari affinché gli ucraini possano tornare prima possibile a una vita normale, una volta terminata la guerra, e possano costruire un’economia competitiva, che faccia propri gli obiettivi di una transizione verde, digitale e giusta e generi prosperità per l’intera popolazione. Tali processi dovrebbero includere inoltre il sostegno alla creazione dei posti di lavoro che l’Ucraina ha perso a causa dell’invasione russa.
Il CESE inoltre chiede il coinvolgimento delle parti sociali e delle organizzazioni della società civile organizzata nell’elaborazione, nell’attuazione e nel monitoraggio dei piani di ricostruzione e di ripresa. Tale coinvolgimento garantirà la trasparenza e l’equità e farà sì che le risorse siano impiegate dove sono più necessarie.
Il CESE ricorda che aiutare le imprese ucraine, in tutta la loro diversità, a sopravvivere in tempo di guerra, e sostenerle nella creazione delle basi per un’economia fiorente durante la ricostruzione è nel comune interesse dell’UE e dell’Ucraina. Al di là dell’associazione dell’Ucraina al programma per il mercato unico, è necessario concedere a tale paese l’accesso ad altri programmi chiave dell’UE. Sono necessarie per le imprese misure di sostegno continue e migliorate, in materia di condivisione delle conoscenze, di logistica e di accesso ai finanziamenti diretti e indiretti.
Il Comitato chiede il ripristino del dialogo sociale in Ucraina nel quadro della legge marziale, nonostante le sfide che ciò potrebbe presentare. Il dialogo sociale è al centro delle convenzioni dell’Organizzazione internazionale del lavoro (OIL) e dell’accordo di associazione UE-Ucraina, e diventerà uno dei principali strumenti nelle consultazioni tra il governo, i datori di lavoro e i lavoratori sulle questioni relative alla ricostruzione economica e sociale del paese.
Il CESE accoglie con favore gli opportuni accordi tripartiti sulle riforme del diritto del lavoro in Ucraina e il previsto miglioramento delle disposizioni legislative in materia di contratti collettivi, e sottolinea la necessità di coinvolgere esperti dell’Ucraina, dell’OIL e dell’UE nel processo di attuazione delle norme internazionali del lavoro e delle garanzie sociali e del lavoro.
Il Comitato elogia la solidarietà dimostrata dalle organizzazioni della società civile dell’UE e dell’Ucraina, che hanno fornito soccorso d’emergenza e sostegno a quanti fuggono dalla guerra.