Violenza contro le donne, CEMR: “rompere il silenzio”

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In un mondo che lotta per il progresso e l’uguaglianza, la violenza contro le donne rimane un problema pervasivo e profondamente radicato che colpisce le donne di tutto il mondo. La Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, celebrata ogni anno il 25 novembre, serve a ricordare in modo toccante la responsabilità collettiva di sradicare il flagello della violenza che continua ad affliggere innumerevoli vite.

Lo riporta una nota apparsa sul sito del CEMR.

Nei giorni scorsi l’Italia è stata scossa dalla tragica morte della 22enne Giulia Cecchettin per mano del suo fidanzato. A ridosso della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, Giulia è stata l’ennesima vittima di femminicidio, il 105esimo dall’inizio del 2023 in Italia. Tuttavia, come ricorda con forza Silvia Baraldi, portavoce del CEMR per la parità di genere, Giulia non può essere ridotta a una mera statistica e “nessuna di queste donne dovrebbe esserlo”.

“Urge dare voce a Giulia e a tutte le donne, alle vittime e a chi, nel silenzio, può farla a pezzi nelle prossime ore”, dice Baraldi. In media, una donna muore ogni 72 ore vittima di femminicidio, un dato agghiacciante che evidenzia la gravità del problema. “La violenza contro le donne è una vera piaga sociale, nata dal profondo del patriarcato, e può essere combattuta solo con azioni congiunte e interconnesse tra le istituzioni, la politica, la scuola, la famiglia, la società civile, e una vasta rete di uomini e donne impegnati al cambiamento culturale.”

L’appello all’azione di Silvia Baraldi ricorda con forza che ogni donna persa a causa della violenza rappresenta una vita unica, una storia e un potenziale futuro. Mentre osserviamo la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, facciamo eco al suo appello per avviare il cambiamento adesso.

La battaglia contro la violenza contro le donne trascende un solo giorno; richiede una dedizione continua. Al CEMR, sosteniamo di cogliere questo momento per contemplare la nostra responsabilità condivisa e lottare per un futuro in cui ogni donna possa prosperare con dignità, uguaglianza e, soprattutto, priva di violenza.

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