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La Commissione europea ha pubblicato il 24 luglio un’analisi delle politiche che l’UE sta attuando per aiutare il settore agroalimentare a diventare più verde, digitale e resiliente. Contemporaneamente la Commissione si accinge a lanciare una consultazione pubblica che invita le parti interessate a proporre azioni per accelerare la duplice transizione del settore. La consultazione è aperta all’intera catena del valore industriale, alle autorità pubbliche, alle parti sociali, agli organismi di ricerca e ad altri soggetti.

Parallelamente, la Commissione europea prevede di organizzare seminari per discutere e raccogliere opinioni su come rendere tale ecosistema industriale più competitivo. L’obiettivo è quello di creare congiuntamente un percorso di transizione per il settore agroalimentare entro la fine del 2023.

Nell’aggiornamento della strategia industrialedel maggio 2021 la Commissione proponeva di sviluppare percorsi di transizione in diversi ecosistemi industriali. L’aggiornamento era accompagnato dalla prima relazione annuale sul mercato unico, contenente un’analisi delle sfide cui devono far fronte i diversi ecosistemi. Tale analisi rappresenta il punto di partenza per la preparazione dei percorsi di transizione.

La consultazione pubblica mirata sul percorso di transizione per l’industria agroalimentare sarà aperta fino al 19 settembre.
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Nell’ambito del regolamento sui servizi digitali, la Commissione europea rende noto in un comunicato stampa di aver avviato il 21 giugno una consultazione pubblica sulla banca dati in materia di trasparenza.

L’articolo 24, paragrafo 5, del regolamento sui servizi digitali impone alla Commissione di istituire e mantenere una banca dati relativa alle dichiarazioni delle piattaforme online sui motivi dell’eliminazione di informazioni e di altre decisioni di moderazione dei contenuti. Una volta istituita la banca dati, le piattaforme saranno invitate a inviare le dichiarazioni nel più breve tempo possibile dopo aver preso una decisione, consentendo così aggiornamenti quasi in tempo reale. Il contenuto sarà pubblico e fornirà informazioni sulla lotta contro i contenuti illegali online.

Lo scopo della consultazione è di raccogliere informazioni sulle modalità di attuazione di tale prescrizione. Si tratta in particolare di definire le informazioni da raccogliere e le modalità di trasmissione delle dichiarazioni e di accesso alla banca dati. La consultazione consiste in una serie di domande e in un codice software che crea una versione preliminare della banca dati.

La Commissione invita i fornitori di piattaforme online, le organizzazioni della società civile, i ricercatori e altri soggetti a fornire il loro contributo entro il 17 luglio.
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La Commissione europea in un comunicato stampa avverte di aver avviato nei giorni scorsi una consultazione pubblica per raccogliere il parere dei cittadini e delle parti interessate riguardo alla direttiva sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (direttiva RAEE). La Commissione si servirà delle opinioni raccolte per valutare la pertinenza della direttiva RAEE, adottata per la prima volta nel 2002 e riveduta nel 2012, rispetto alle nuove sfide, quali l’accesso alle materie prime essenziali, l’aumento dei consumi e la digitalizzazione.

La Commissione chiede pareri sull’individuazione delle apparecchiature contenenti materie prime critiche e sulle pratiche di riciclaggio esistenti per queste materie. La valutazione permetterà inoltre di individuare le carenze nell’attuazione e nel rispetto della direttiva. In base ai risultati, la Commissione potrebbe valutare di rivedere la direttiva.

I flussi di rifiuti provenienti da apparecchiature elettriche ed elettroniche sono tra quelli a crescita più rapida nell’UE e nel mondo. Se non adeguatamente trattati, sono pericolosi e possono avere gravi conseguenze per la salute umana e l’ambiente. D’altra parte, questo tipo di rifiuti contiene materie prime preziose e indispensabili, il cui recupero è fondamentale per favorire un’economia più circolare e rafforzare l’autonomia strategica dell’UE.

La consultazione resterà aperta fino al 22 settembre 2023
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Il sito della Rappresentanza italiana della Commissione europea i forma che la Commissione ha avviato il 12 maggio una consultazione pubblica per raccogliere i pareri dei cittadini e delle parti interessate sull’attuazione del principio “chi inquina paga” nell’Unione europea. La Commissione userà le informazioni per valutare se le politiche europee e nazionali siano sufficienti a garantire che chi inquina sostenga i costi delle misure di prevenzione, controllo e riparazione dell’inquinamento.



La consultazione riguarderà aspetti quali l’uso di strumenti di mercato da parte dell’UE e degli Stati membri, il pagamento indiretto di chi inquina mediante sovvenzioni dannose per l’ambiente, la mancata applicazione del principio nel contesto dei fondi dell’UE, il modo in cui vengono affrontate le responsabilità ambientali e l’utilizzo dei prezzi nelle politiche.

Le consultazione pubblica è una risposta alla relazione della Corte dei conti europea secondo la quale il principio “chi inquina paga” è applicato in modo disomogeneo nelle politiche ambientali dell’UE, con una copertura e un’attuazione incomplete. I risultati della consultazione saranno utilizzati per preparare una valutazione globale delle politiche, nota anche come “controllo dell’adeguatezza”, nel 2024. La valutazione servirà a elaborare una raccomandazione su come attuare al meglio tale principio nelle politiche ambientali, come annunciato nel piano d’azione per l’inquinamento zero della Commissione.

La consultazione resterà aperta fino al 4 agosto 2023.
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La Commissione europea ha avviato nei giorni scorsi una consultazione pubblica sulla strategia dell’UE per la gioventù per valutarne i risultati a medio termine.

La strategia dell’UE, scrive il Portale europeo della gioventù, incoraggia i giovani a diventare cittadini attivi e partecipanti alla vita pubblica, a dialogare con i responsabili politici e ad acquisire esperienza all’estero attraverso scambi di giovani, volontariato e altri progetti incentrati sui giovani.

La Commissione europea sta conducendo una valutazione intermedia della strategia dell’UE per la gioventù (che copre gli anni 2019-2022 e in parte il 2023) e ha lanciato una consultazione pubblica sul portale “Dite la vostra”. Si basa su un questionario volto a raccogliere valutazioni, dati e prove ea garantire che nella valutazione si riflettano le opinioni di un’ampia gamma di giovani, delle parti interessate della strategia dell’UE per la gioventù e del pubblico in generale.

Partecipa alla consultazione pubblica. C’è tempo fino al 2 agosto 2023 .
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la Commissione europea rende noto di aver avviato nei giorni scorsi una consultazione pubblica per raccogliere opinioni sul dispositivo per la ripresa e la resilienza, lo strumento chiave al centro di NextGenerationEU, il piano di ripresa europeo da 800 miliardi di €.



Il dispositivo, introdotto a febbraio 2021 nel contesto della crisi COVID-19 per sostenere la ripresa economica e sociale degli Stati membri, ha svolto un ruolo fondamentale nel contrastare la recessione economica indotta dalla pandemia. Ha consentito di realizzare riforme e investimenti, accelerando le transizioni verde e digitale e migliorando la resilienza complessiva dell’UE. Nonostante un contesto in continua evoluzione, il dispositivo si è dimostrato uno strumento estremamente agile, capace di far fronte a diverse nuove sfide. Rimane quindi al centro degli sforzi per far fronte alle priorità dell’UE legate alla sicurezza energetica, alla competitività industriale e alla transizione industriale a un’economia a zero emissioni nette.

Sin dalla sua istituzione due anni fa, il dispositivo ha avuto un effetto trasformativo sull’economia degli Stati membri, per esempio favorendo le riforme del sistema giudiziario in Italia e del mercato del lavoro in Spagna, migliorando l’offerta di alloggi a prezzi accessibili in Lettonia, promuovendo investimenti nelle energie rinnovabili offshore in Grecia, facilitando la digitalizzazione di scuole e aziende in Portogallo. Le parti interessate e i cittadini riconoscono questi effetti concreti e positivi. Da un Eurobarometro pubblicato a gennaio 2023 emergeva che il dispositivo risponde alle aspettative e alle esigenze delle persone.

L’attuazione del dispositivo è pienamente avviata e se ne può tenere traccia sul quadro di ripresa e resilienza. Ad oggi la Commissione ha erogato più di 144 miliardi di € nell’ambito del dispositivo, comprendenti sovvenzioni (96 miliardi di €) e prestiti (48 miliardi di €). Sono previste molte altre erogazioni via via che si procede verso la seconda fase dell’applicazione del dispositivo.

Per fare un bilancio di quanto appreso fin ora e in linea con le prescrizioni del regolamento sul dispositivo, la Commissione sta effettuando una valutazione intermedia che, fra le altre cose, valuterà il funzionamento del dispositivo sul campo, il raggiungimento degli obiettivi ad oggi e l’efficacia nella spesa dei fondi erogati. I risultati della consultazione saranno analizzati e riassunti in una relazione riepilogativa e confluiranno nella valutazione intermedia programmata per febbraio 2024.

Cittadini, parti sociali, parti interessate e chiunque sia interessato ad esprimere la propria opinione sul dispositivo per la ripresa e la resilienza è invitato a farlo online, sul portale Di’ la tua. Il questionario è disponibile in tutte le lingue dell’UE e sarà attivo per 12 settimane. Nel corso dell’anno sarà inoltre integrato da una serie di consultazioni mirate, rivolte a categorie specifiche di parti interessate.

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