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Le nuove norme sulla resilienza informatica adottate recentemente dal Parlamento europeo (PE) stabiliranno una serie uniforme di requisiti di sicurezza informatica per tutti i prodotti digitali nell’Unione europea.

Il progetto di legge sulla resilienza informatica approvato dalla commissione per l’industria, la ricerca e l’energia del PE mira a garantire che i prodotti con caratteristiche digitali, ad esempio telefoni o giocattoli, siano sicuri da usare, resistenti alle minacce informatiche e forniscano informazioni sufficienti sulle loro proprietà di sicurezza.

I deputati europei propongono definizioni più precise, tempi fattibili e una più equa distribuzione delle responsabilità. Il progetto di norme inserisce i prodotti in elenchi diversi in base alla loro criticità e al livello di rischio per la sicurezza informatica che rappresentano. Il PE suggerisce di ampliare questo elenco con prodotti come software per sistemi di gestione delle identità, gestori di password, lettori biometrici, assistenti domestici intelligenti, orologi intelligenti e telecamere di sicurezza private. I prodotti dovrebbero anche avere aggiornamenti di sicurezza installati automaticamente e separatamente da quelli funzionali.

Il PE Sottolinea inoltre l’importanza delle competenze professionali nel campo della sicurezza informatica, proponendo programmi di istruzione e formazione, iniziative di collaborazione e strategie per migliorare la mobilità della forza lavoro.

La decisione dovrà essere approvata dall’Assemblea al completo in una prossima sessione plenaria.

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Dopo due diminuzioni successive, compreso un calo del 7% nel 2020, la produzione di manufatti dell’UE è in ripresa e in crescita. La produzione industriale dell’UE è aumentata dell’8% nel 2021 rispetto al 2020 e ha poi continuato la sua tendenza al rialzo con un aumento del 5% nel 2022 rispetto al 2021. Lo rende noto il sito di Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione europea.

Tra il 2012 e il 2014, la produzione dell’UE è leggermente diminuita prima di iniziare un graduale aumento fino al 2018. Nel 2019 il valore della produzione venduta ha registrato una piccola diminuzione, per poi calare più bruscamente nel 2020 a causa degli effetti della pandemia. L’epidemia di COVID-19 e le relative misure di contenimento ampiamente introdotte dai paesi dell’UE hanno avuto un impatto significativo sulla produzione industriale dell’UE nel 2020, ma il 2021 e il 2022 hanno mostrato aumenti della produzione in tutti i gruppi di attività industriali.

In termini nominali, il valore della produzione venduta dell’UE è balzato da 5 209 miliardi di euro nel 2021 a 6 179 miliardi di euro nel 2022, indicando un aumento del 19%.

Osservando i primi sette gruppi di attività manifatturiere, il balzo più elevato del valore della produzione venduta è stato registrato nella produzione di metalli di base e prodotti in metallo, con un aumento del 42% del valore della produzione (a prezzi correnti) da 788 miliardi di euro nel 2021 a 1 118 miliardi di euro nel 2022.

Questo gruppo è stato seguito dalla produzione di alimenti, bevande e tabacco (da 872 miliardi di euro nel 2021 a 1 021 miliardi di euro nel 2022), con un aumento del 17% del valore della produzione venduta, e dalla produzione di prodotti chimici (da 460 miliardi di euro a 547 miliardi di euro), con una crescita del 19% del valore della produzione venduta. La produzione di prodotti in gomma e plastica (da 437 miliardi di euro a 508 miliardi di euro) è cresciuta del 16% e i macchinari e le attrezzature (da 512 miliardi di euro a 562 miliardi di euro) del 10%.

Articolo Eurostat sulla produzione industriale

Sezione tematica Eurostat sulle statistiche della produzione di manufatti (PRODCOM).

Banca dati Eurostat sulle statistiche della produzione di manufatti (PRODCOM).
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La Commissione europea ha pubblicato il 24 luglio un’analisi delle politiche che l’UE sta attuando per aiutare il settore agroalimentare a diventare più verde, digitale e resiliente. Contemporaneamente la Commissione si accinge a lanciare una consultazione pubblica che invita le parti interessate a proporre azioni per accelerare la duplice transizione del settore. La consultazione è aperta all’intera catena del valore industriale, alle autorità pubbliche, alle parti sociali, agli organismi di ricerca e ad altri soggetti.

Parallelamente, la Commissione europea prevede di organizzare seminari per discutere e raccogliere opinioni su come rendere tale ecosistema industriale più competitivo. L’obiettivo è quello di creare congiuntamente un percorso di transizione per il settore agroalimentare entro la fine del 2023.

Nell’aggiornamento della strategia industrialedel maggio 2021 la Commissione proponeva di sviluppare percorsi di transizione in diversi ecosistemi industriali. L’aggiornamento era accompagnato dalla prima relazione annuale sul mercato unico, contenente un’analisi delle sfide cui devono far fronte i diversi ecosistemi. Tale analisi rappresenta il punto di partenza per la preparazione dei percorsi di transizione.

La consultazione pubblica mirata sul percorso di transizione per l’industria agroalimentare sarà aperta fino al 19 settembre.
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