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La Commissione per gli affari costituzionali del Parlamento Europeo (AFCO) dopo che il Parlamento Europeo ha chiesto ufficialmente al Consiglio Europeo l’apertura di una Convenzione per la riforma dei Trattati UE, sta ultimando una sua proposta di riforma dell’UE che dovrebbe far proprie le richieste emerse dalla Conferenza sul futuro dell’Europa che si è conclusa nel maggio dell’anno scorso. Lo rende noto il sito del Movimento Federalista Europeo (MFE).

I rappresentanti dei principali gruppi politici del Parlamento europeo si sono recentemente accodati a favore di una riforma dei Trattati che preveda modifiche sostanziali in senso federale. In particolare, i gruppo politici hanno concordato di votare per attivare l’articolo 48 dei Trattati, che regola la procedura per la revisione ordinaria dei Trattati UE.

Secondo la dichiarazione di due parlamentari presenti all’incontro, “i deputati che lavorano alla risoluzione terranno una conferenza stampa congiunta il 7 settembre, per annunciare l’accordo. Il voto sulla risoluzione è stato fissato per il 5 ottobre nella Commissione AFCO del Parlamento europeo e poi seguirà la Plenaria”.

Nel frattempo, il Parlamento europeo ha votato un report che chiede processi decisionali più democratici a livello europeo. Il testo chiede il rafforzamento del ruolo del Parlamento europeo, uno “Statuto di cittadinanza dell’UE” per consolidare i valori dell’UE e proteggere meglio i cittadini, un’Agorà europea e consultazioni online paneuropee dei cittadini.
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Il 10, 11 e 12 febbraio la Commissione europea ha ospitato a Bruxelles la sessione conclusiva del primo panel di cittadini europei, che ha consentito ai cittadini di fornire il loro contributo su come intensificare le iniziative tese a ridurre lo spreco alimentare nell’UE.

Si tratta del primo di una nuova generazione di panel di cittadini avviati a seguito della Conferenza sul futuro dell’Europa, volti a incorporare pratiche partecipative e deliberative nel processo di elaborazione delle politiche della Commissione europea in alcuni settori chiave.

La riduzione dei rifiuti, e in particolare degli sprechi alimentari, è oggetto di una proposta legislativa inclusa nel programma di lavoro della Commissione per il 2023, in linea con la strategia “Dal produttore al consumatore” e con le proposte della Conferenza sul futuro dell’Europa.

Dopo tre fine settimana di deliberazioni, i 142 cittadini del panel, scelti in modo casuale per rappresentare la diversità della popolazione europea, hanno presentato 23 raccomandazioni volte a stimolare gli sforzi in corso per ridurre gli sprechi alimentari rafforzando la collaborazione nella catena del valore alimentare, incoraggiando iniziative pertinenti nell’industria alimentare e sostenendo il cambiamento dei comportamenti dei consumatori.

Le raccomandazioni del panel di cittadini integreranno la valutazione d’impatto e la consultazione pubblica condotte dalla Commissione in relazione all’iniziativa dell’UE volta a rivedere la direttiva quadro sui rifiuti con obiettivi vincolanti di riduzione dello spreco alimentare.
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Il 2 dicembre il Parlamento europeo, il Consiglio dell’Unione europea e la Commissione europea organizzeranno un evento di feedback a seguito della conferenza sul futuro dell’Europa.

Lo rende noto un comunicato stampa della Commissione europea.

L’evento sarà un’opportunità per le tre istituzioni di spiegare come stanno dando seguito alle proposte scaturite dalla Conferenza e di confrontarsi con i cittadini che hanno partecipato ai Panel dei cittadini europei, nonché con i rappresentanti dei Panel nazionali dei cittadini e degli eventi.

Dalla chiusura della Conferenza, scrive Bruxelles, le tre istituzioni hanno lavorato per adempiere al loro impegno ad agire sulle proposte della Conferenza. Hanno avviato il processo di attuazione e di follow-up conformemente alle rispettive competenze ai sensi dei trattati dell’UE. Le 49 proposte della conferenza comprendono più di 300 misure su come realizzarle, su nove temi, sulla base delle raccomandazioni dei gruppi di cittadini europei e nazionali, nonché del contributo di eventi nazionali, della piattaforma digitale multilingue e delle discussioni nell’ambito di nove gruppi di lavoro tematici gruppi e la Plenaria.

Nel corso dell’evento, La Commissione europa fornirà un feedback in linea con la sua comunicazione “Mettere la visione in azione concreta”, pubblicata nel giugno 2022, un mese dopo la fine della conferenza.

In particolare, la Commissione precisa che spiegherà come sta fornendo quattro diversi tipi di risposte alle proposte scaturite dalla Conferenza, attraverso:

iniziative esistenti che affrontano le proposte (ad esempio la legge europea sul clima, il pacchetto sull’economia circolare, la strategia sanitaria globale dell’UE, la nuova strategia europea per un Internet migliore per i bambini o il piano d’azione per i giovani nell’ambito dell’azione esterna dell’UE);

iniziative già proposte dalla Commissione, che il Parlamento europeo e il Consiglio sono chiamati ad adottare (ad esempio il Nuovo Patto sulla migrazione e il Media Freedom Act);

azioni pianificate che realizzeranno le idee scaturite direttamente dalla conferenza (ad esempio una revisione della legislazione sul benessere degli animali);

nuove iniziative ispirate alle proposte della Conferenza, di competenza della Commissione (ad esempio una futura iniziativa sulla salute mentale).

Il programma di lavoro della Commissione per il 2023 è guidato dalla visione delineata nelle conclusioni della conferenza. Il 14 settembre 2022, la presidente della Commissione europea von der Leyen nel suo discorso sullo stato dell’Unione ha annunciato che le pratiche partecipative saranno integrate nel nostro pacchetto di strumenti decisionali attraverso gruppi di cittadini europei, che sono coinvolti in alcuni settori politici chiave. Ad esempio, la nuova generazione di panel di cittadini delibererà sulle iniziative del prossimo anno in materia di spreco alimentare, mobilità per l’apprendimento e mondi virtuali.

La Commissione sta inoltre sviluppando un nuovo strumento interattivo online per l’impegno dei cittadini. Questo strumento integrerà in un portale unico tutti i canali a disposizione dei cittadini per contribuire all’elaborazione delle politiche: consultazioni pubbliche, “Iniziativa dei cittadini europei “ e un nuovo spazio interattivo multilingue ispirato allo spazio deliberativo online della Conferenza.

Comunicazione sulla conferenza sul futuro dell’Europa

Allegato

Rapporto finale
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Sono necessarie risposte a livello europeo per affrontare le preoccupazioni dei cittadini su questioni come la crisi climatica ed energetica, l’aumento delle disuguaglianze o affrontare le implicazioni della guerra contro l’Ucraina, ma per ottenere risultati efficaci e concreti, ogni livello di governo deve essere lavorare insieme. Le soluzioni devono tenere conto delle diverse realtà territoriali in Europa ed è quindi essenziale coinvolgere attivamente gli enti locali e regionali come prima linea di risposta per i cittadini.​

Questo è il messaggio dei rappresentanti locali e regionali di tutta l’UE riuniti a Valencia, in Spagna, in una conferenza organizzata dal Comitato europeo delle regioni (CdR) su invito del presidente del governo regionale di Valencia e del membro del CdR Ximo Puig I Ferrer. Avvenuto a soli sei mesi dalla conclusione della Conferenza sul futuro dell’Europa nel maggio 2022, l’incontro ha offerto l’opportunità di rafforzare una delle raccomandazioni chiave della Conferenza: un coinvolgimento di gran lunga maggiore del governo subnazionale nel processo decisionale dell’UE per adattarsi alla realtà dei cittadini sul campo. In uno sfondo di molteplici crisi e con la stessa democrazia minacciata in molti luoghi del mondo, sottolineano l’importanza di un metodo di dialogo, partenariato e responsabilità condivisa, rivitalizzando lo spirito del Trattato di Maastricht adottato 30 anni fa, che sanciva il principio di sussidiarietà.

Lo rende noto un comunicato stampa del Comitato europeo delle Regioni. ​

L’intero evento può essere visualizzato e rivisto online
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La Commissione Europea ha lanciato il progetto “Costruire l’Europa con i Consiglieri Locali”. Il suo scopo è fornire ai consiglieri locali e alle autorità in tutta l’UE gli strumenti di cui hanno bisogno per comunicare sull’UE alle persone nella loro circoscrizione o area locale. Lo rende noto il sito del CEMR.

Il progetto sta creando una rete in tutta l’Unione europea, fornendo alle autorità locali l’accesso a materiale aggiornato sulle politiche e sulle norme dell’UE che potrebbero influenzare il loro collegio elettorale, webinar mirati su questioni chiave, materiale di comunicazione, nonché aprire la possibilità per visitare le istituzioni dell’UE.

Per entrare a far parte della rete, occorre compilare un modulo sul sito web del progetto e caricare una dichiarazione firmata. Il bando non ha scadenza e resterà aperto fino a quando il progetto andrà avanti.

Il progetto, precisa il CEMR, è una risposta diretta a una delle proposte della Conferenza sul futuro dell’Europa che chiedeva “un sistema di Consiglieri locali dell’UE, come modo per ridurre la distanza tra le istituzioni dell’UE e i cittadini europei”.

Il progetto è realizzato in stretta collaborazione con il Comitato delle Regioni dell’Unione europea e la sua “Rete europea dei consiglieri regionali e locali”
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In una lettera indirizzata ai membri del Parlamento italiano il Movimento Federalista Europeo (MFE) il 13 luglio sottolinea l’urgenza di avviare la Convenzione per la revisione dei Trattati UE e l’importanza del ruolo europeo dell’Italia.

La lettera del MFE fa riferimento alla risoluzione MFE approvata all’unanimità nella sua riunione del 2 luglio.

E’ una risoluzione, evidenzia il Movimento, che sottolinea il fatto che l’Europa, dato il momento drammatico e pericoloso che sta attraversando, “deve riuscire a rafforzare la sua unità e la sua capacità di agire; ed è anche un richiamo alla responsabilità da parte di tutti nel nostro Paese, perché l’Italia ha un ruolo fondamentale e può, in larga parte, determinare i destini dell’Unione europea”.

Il processo di riforma dell’Unione europea, oggi, è sia necessario, sia possibile, continua la lettera. La Conferenza sul futuro dell’Europa, che si è conclusa il 9 maggio, ha creato una base di partenza eccezionale.

Si è trattato infatti non solo di un momento importante e innovativo, per via del confronto democratico paneuropeo tra cittadini, rappresentanti delle istituzioni europee e nazionali ed esponenti della società civile; ma anche di una riflessione che è arrivata ad affrontare in profondità nodi politici e istituzionali importanti, “chiedendo anche una riforma dei Trattati per costruire un’Unione europea più efficace, più capace di agire nei settori cruciali (ambiente, salute, governo dello sviluppo digitale, politica estera e di difesa, politiche economiche e sociali) e più vicina ai cittadini”.

E’ arrivata fino a porre la questione della necessità di una vera Costituzione europea e dell’avvio di un cambiamento politico-istituzionale, per attribuire nuove competenze all’UE, nuovi poteri al Parlamento europeo e rafforzare la democrazia sovranazionale.

Molte di queste riforme, scrive il MFE, richiedono una modifica dei Trattati, ed è per questo che il Parlamento europeo, da parte sua – adottando un iter eccezionalmente veloce rispetto alla prassi – ha votato a larghissima maggioranza una risoluzione per attivare l’art. 48 del Trattato sull’Unione europea e chiedendo di istituire una Convenzione che affronti la revisione dei trattati.

Il Consiglio europeo, cui spetta la decisione (a maggioranza semplice) per convocare la Convenzione, a giugno non ha preso in considerazione la richiesta; ma è un fatto che non può ignorare ulteriormente quanto la Conferenza ha prodotto e la volontà espressa dal Parlamento europeo.

Per il MFE, i governi nazionali e il Consiglio europeo hanno il dovere, politico e morale, di procedere con la Convenzione per discutere la riforma dei Trattati, nella consapevolezza che il tempo gioca contro l’Europa e contro la nostra stessa unità.

E’ quindi sollecitando tutti a cogliere l’importanza del momento e a contribuire alla stabilità e al successo del Governo italiano che “vi invitiamo a prendere visione del nostro documento, con l’auspicio che l’autunno possa portare l’avvio della Convenzione e del confronto per la riforma dei Trattati e che il nostro Paese possa continuare ad essere, come ora, alla guida del cambiamento e del rafforzamento dell’Europa”. Mai come in questo momento nella storia della nostra Repubblica è stato necessario un impegno collettivo e uno sforzo unitario per lavorare uniti in nome dell’interesse generale, conclude la lettera del MFE ai parlamentari.
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La Gazzetta ufficiale dell’Unione europea C270 del 13 luglio pubblica la Risoluzione del Comitato europeo delle regioni (CdR) sul contributo degli enti locali e regionali alla Conferenza sul futuro dell’Europa.

La Risoluzione ricorda che il 70 % della legislazione viene attuato a livello regionale e locale, e il CdR chiede di essere consultato nell’ambito dei processi di definizione delle politiche e delle priorità e di pianificazione annuale e pluriennale dell’UE, come quelli previsti dall’accordo interistituzionale Legiferare meglio.

Il CdR è dell’avviso che una maggiore considerazione dell’esperienza specifica degli enti locali e regionali nell’attuazione del diritto dell’UE conduca a legiferare meglio a livello di Unione europea.

La Risoluzione sottolinea che gli enti locali e regionali hanno un ruolo importante da svolgere nel rafforzamento dello Stato di diritto; condanna pertanto qualsiasi tentativo di attaccare lo Stato di diritto, strumentalizzare il sistema giudiziario e minare i valori e i diritti europei, nonché la supremazia del diritto dell’UE rispetto al diritto nazionale; e sottolinea che gli enti locali e regionali devono contribuire a monitorare lo Stato di diritto e valutare il rispetto di tale principio in base ai criteri elaborati dalla Commissione di Venezia.

Il CdR considera la Conferenza sul futuro dell’Europa un punto di partenza per un processo democratico pienamente responsabilizzante a livello europeo, nazionale, regionale e locale; ribadisce la necessità di un dibattito costante realmente inclusivo, trasparente e decentrato, nonché geograficamente e politicamente equilibrato, sul futuro dell’Unione europea; e ritiene che la Conferenza dovrebbe seguire un approccio aperto, anche per quanto riguarda la riforma delle politiche e delle istituzioni, e aprire la strada a riforme durature, che vadano al di là della sua stessa conclusione.

LA RISOLUZIONE COMPLETA IN ITALIANO (PDF)
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Il Comitato europeo delle Regioni (CdR) rende noto sul proprio sito di aver adottato una risoluzione sull’esito e il seguito della Conferenza sul futuro dell’Europa durante la sua sessione plenaria. Il CdR chiede tra l’altro un rapido seguito e attuazione delle raccomandazioni espresse nella relazione “al fine di soddisfare le aspettative dei cittadini”.

Una futura Convenzione “dovrebbe coinvolgere pienamente i membri del CdR per rappresentare le voci degli oltre 1 milione di politici eletti a livello regionale e locale in Europa, al fine anche di rafforzare la dimensione locale e regionale delle politiche dell’UE“.

Dopo un anno di dibattiti, la Conferenza sul futuro dell’Europa si è conclusa il 9 maggio 2022 a Strasburgo. I Presidenti del Parlamento europeo, della Commissione e del Consiglio hanno ricevuto una relazione finale dai copresidenti della Conferenza contenente 49 proposte di ampio respiro, ambiziose e lungimiranti, dettagliate in 328 l misure. Da allora, le istituzioni dell’UE stanno esaminando come dare seguito a queste raccomandazioni. Mentre la Commissione europea è “pronto a lavorare nell’ambito delle competenze dei trattati dell’UE e a sostenere la modifica dei trattati ove necessario”, il Consiglio europeo nelle sue recenti conclusioni ribadisce che “le istituzioni devono garantire un seguito efficace a questo rapporto, … in conformità con i Trattati”. Alla sua 150a sessione plenaria, il CdR, così come il Parlamento europeo all’inizio di questo mese, ha compiuto un ulteriore passo avanti nel follow-up e ha adottato una risoluzione a sostegno della richiesta di istituzione della Convenzione per la revisione dei Trattati dell’UE al fine di attuare le raccomandazioni della Conferenza, in particolare quelle riguardanti il ​​ruolo degli enti locali e regionali.

Altri elementi chiave della risoluzione del CdR sono:

– Il sostegno delle proposte della Conferenza volte a integrare la democrazia rappresentativa aumentando la partecipazione dei cittadini alla democrazia europea a tutti i livelli: un meccanismo permanente e territoriale per il dialogo con i cittadini, sostenuto dagli enti locali e regionali, garantirebbe una comunicazione bidirezionale e un’interazione significativa tra i cittadini e le istituzioni dell’UE e portare a una migliore comprensione dell’impatto locale e regionale delle politiche dell’UE in tutta l’UE.

– L’invito a rafforzare le sinergie interistituzionali che coinvolgano il CdR nei lavori della Commissione europea, del Parlamento europeo e del Consiglio dell’Unione europea per la sua capacità di fornire una buona conoscenza e una migliore comprensione del funzionamento dell’UE sul campo.

– Il sostegno alla proposta della Conferenza secondo cui “la sussidiarietà attiva e la governance multilivello sono principi chiave e caratteristiche fondamentali per il funzionamento dell’UE e la responsabilità democratica” e l’appello per un ” uso sistematico di una definizione di sussidiarietà condivisa da tutte le istituzioni dell’UE” chiarire il livello – europeo, nazionale, regionale o locale al quale devono essere prese le decisioni. Queste proposte dovrebbero aiutare a chiarire che la sussidiarietà non consiste nell’impedire al livello europeo di agire, ma nell’identificare quale livello di governo dovrebbe avere il ruolo guida per una legislazione efficiente.

– Il sostegno alla proposta del Conferenza di “creare un sistema di Consiglieri locali dell’UE come modo per ridurre la distanza tra le istituzioni dell’UE e i cittadini. Il CdR, infatti, aveva già avviato a maggio 2021 una Rete europea di consiglieri regionali e locali e creerà sinergie con la Commissione europea che la scorsa settimana ha lanciato il progetto “Building Europe with Local Councillors”.

– Il supporto della proposta Conferenza che suggerisce di cambiare i nomi delle istituzioni dell’UE, per chiarire le loro funzioni e il rispettivo ruolo nel processo decisionale dell’UE per i cittadini; a tal fine, il Comitato propone di modificare la propria denominazione per meglio rispecchiare le responsabilità politiche e giuridiche dei suoi membri nonché il suo ruolo di assemblea europea delle regioni e dei comuni.

Ricordiamo che Manuela Bora, consigliere regionale delle Marche, è uno dei 12 delegati organizzati dal CdR che hanno rappresentato gli enti locali e regionali al gruppo di lavoro della Conferenza sul futuro dell’Europa. Manuela Bora è di nomina AICCRE nel CEMR che ha rappresentanza al CdR.

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