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Sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea C298 del 5 agosto sono pubblicati gli Orientamenti a sostegno dell’applicazione del regolamento (UE) 2020/741 recante prescrizioni minime per il riutilizzo dell’acqua

Nell’introduzione, si sottolinea che le risorse idriche dell’UE sono sottoposte a pressioni crescenti, che determinano una situazione di stress idrico, quando le risorse disponibili non sono sufficienti a soddisfare il fabbisogno, e un deterioramento della qualità dell’acqua. Inoltre i cambiamenti climatici, le condizioni meteorologiche imprevedibili e le siccità contribuiscono in misura significativa all’esaurimento delle riserve di acqua dolce. Il riutilizzo delle acque affinate è ampiamente riconosciuto come una pratica che favorisce una gestione più efficiente delle risorse idriche e l’adattamento dei nostri sistemi ai cambiamenti climatici, in linea con la strategia dell’UE definita nel Green Deal europeo.

Il regolamento sul riutilizzo dell’acqua, applicabile dal 26 giugno 2023, stabilisce prescrizioni minime uniformi in materia di qualità dell’acqua per il riutilizzo sicuro delle acque reflue urbane trattate a fini irrigui in agricoltura. Le prescrizioni minime armonizzate garantiranno inoltre il corretto funzionamento del mercato unico dei prodotti agricoli e dovrebbero rafforzare la fiducia dei consumatori.

Una sezione degli orientamenti riguarda gli obblighi generali e amministrativi stabiliti dal regolamento

Un’altra sezione mette in primo piano la gestione dei rischi.

LA COMUNICAZIONE COMPLETA IN ITALIANO (PDF)
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La Commissione Europea ha lanciato il progetto “Costruire l’Europa con i Consiglieri Locali”. Il suo scopo è fornire ai consiglieri locali e alle autorità in tutta l’UE gli strumenti di cui hanno bisogno per comunicare sull’UE alle persone nella loro circoscrizione o area locale. Lo rende noto il sito del CEMR.

Il progetto sta creando una rete in tutta l’Unione europea, fornendo alle autorità locali l’accesso a materiale aggiornato sulle politiche e sulle norme dell’UE che potrebbero influenzare il loro collegio elettorale, webinar mirati su questioni chiave, materiale di comunicazione, nonché aprire la possibilità per visitare le istituzioni dell’UE.

Per entrare a far parte della rete, occorre compilare un modulo sul sito web del progetto e caricare una dichiarazione firmata. Il bando non ha scadenza e resterà aperto fino a quando il progetto andrà avanti.

Il progetto, precisa il CEMR, è una risposta diretta a una delle proposte della Conferenza sul futuro dell’Europa che chiedeva “un sistema di Consiglieri locali dell’UE, come modo per ridurre la distanza tra le istituzioni dell’UE e i cittadini europei”.

Il progetto è realizzato in stretta collaborazione con il Comitato delle Regioni dell’Unione europea e la sua “Rete europea dei consiglieri regionali e locali”
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Il Comitato europeo delle regioni rende noto sul proprio sito di aver lanciato un nuovo invito a condividere le buone pratiche, rivolto ai suoi membri, titolari e supplenti, ai giovani rappresentanti politici eletti e agli aderenti alla sua rete europea di consiglieri regionali e locali, allo scopo di raccogliere e promuovere progetti sostenibili e a basse emissioni di carbonio, nonché impegni per il clima assunti da enti locali e regionali di tutta l’UE per ridurre le loro emissioni di gas a effetto serra.

Possono partecipare all’invito città o regioni che portano avanti un progetto specifico per il conseguimento degli obiettivi del Green Deal europeo.

I progetti alimenteranno una piattaforma che raccoglierà le buone pratiche e mostrerà come le città e le regioni stiano già contribuendo a una ripresa verde intesa a costruire una società più sostenibile, inclusiva e resiliente.

I Progetti e iniziative, conclusi di recente o ancora in corso, devono essere incentrati sui seguenti temi:

Adattamento ai cambiamenti climatici
Mitigazione dei cambiamenti climatici
Economia circolare
Questioni legate all’energia, come ad esempio l’efficienza energetica, la povertà energetica o le energie rinnovabili
Mobilità pulita
Inquinamento zero
Rimboschimento e inverdimento urbano
Bilanci verdi

In vista della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP 27 dell’UNFCCC), in programma a Sharm el-Sheik (Egitto) nel novembre 2022, gli impegni per il clima assunti dagli enti locali e regionali saranno raccolti in una mappa per sostenere gli sforzi del CdR volti a conferire alle città e alle regioni un ruolo più incisivo nella governance climatica a livello globale e nell’attuazione dell’accordo di Parigi.

Per condividere progetti verdi e impegni per il clima, il CdR invita a rispondere alle domande di un breve sondaggio.

Progetti e impegni saranno pubblicati sul sito del CdR sotto forma di mappa interattiva e verranno promossi presso le istituzioni dell’UE, le parti interessate e la stampa.

Cliccare qui per accedere alla pagina web del CdR sul Green Deal e per saperne di più sul gruppo di lavoro Green Deal a livello locale.
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La Commissione europea ha recentemente deciso di registrare un’iniziativa dei cittadini europei (ICE) dal titolo “Invito a realizzare un ambiente senza tabacco e la prima generazione europea senza tabacco entro il 2030”.

Lo rende noto il servizio stampa della Commissione. Gli organizzatori dell’iniziativa invitano la Commissione a proporre una legislazione per evitare che le nuove generazioni cadano nella dipendenza da tabacco, ad agire contro i relativi pericoli ambientali e contro il fumo.

In particolare, chiedono alla Commissione di proporre atti legislativi per porre fine alla vendita di tabacco e prodotti a base di nicotina ai cittadini nati dal 2010 in poi. L’iniziativa chiede inoltre misure specifiche per realizzare spiagge e sponde dei fiumi senza tabacco e senza mozziconi di sigaretta, creare una rete europea di parchi nazionali senza tabacco e senza mozziconi di sigaretta, per estendere gli spazi all’aperto privi di vapore.

Poiché questa iniziativa dei cittadini europei soddisfa le condizioni formali, la Commissione informa di aver ritenuto che sia legalmente ammissibile. La Commissione non ha analizzato la sostanza della proposta in questa fase.

A seguito della registrazione, gli organizzatori hanno ora 6 mesi per aprire la raccolta firme. Se un’iniziativa dei cittadini europei riceve 1 milione di dichiarazioni di sostegno entro 1 anno, da almeno 7 diversi Stati membri, la Commissione dovrà reagire. La Commissione potrà decidere se portare avanti o meno la richiesta e sarà tenuta a spiegarne la motivazione.
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La Gazzetta ufficiale dell’Unione europea C323 del 26 agosto pubblica la Risoluzione del Comitato economico e sociale europeo (CESE)— «Coinvolgimento della società civile organizzata nei piani nazionali per la ripresa e la resilienza (PNRR)— Come migliorarlo?».

Nelle conclusioni, il CESE sottolinea che le osservazioni della società civile organizzata sono state tenute in considerazione nelle versioni definitive dei PNRR. Nel complesso, la società civile organizzata sostiene gli obiettivi verdi, digitali e sociali dei PNRR. In merito al contributo alle transizioni verde e digitale, le opinioni espresse sono positive, anche se l’impatto del PNRR viene ritenuto limitato, eccezion fatta per alcuni casi.

Purtroppo, continua il CESE, è stato spesso rilevato che la dimensione sociale del piano appare relativamente trascurata, nonostante l’importanza che essa riveste ai fini della resilienza. È stato osservato che la transizione richiede maggiori investimenti, soprattutto se si considera la crisi attuale.

Nonostante i miglioramenti percepiti in alcuni Stati membri, rimane difficile rispondere con certezza alla domanda se la partecipazione alla fase di attuazione sia migliorata, anche perché l’attuazione dei PNRR ha subito notevoli ritardi in molti Stati membri. Tuttavia, le parti sociali e le organizzazioni della società civile hanno sottolineato che in tale fase il dialogo sociale istituzionale è migliorato.

SCARICA E LEGGI LA RISOLUZIONE COMPLETA IN ITALIANO (PDF)
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