PE: disegno di legge su impatto imprese su diritti umani e ambiente

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Il 19 marzo, la Commissione Affari Legali del Parlamento europeo (PE) ha approvato un disegno di legge, concordato con i governi dell’UE, che richiede alle aziende di mitigare il loro impatto negativo sui diritti umani e sull’ambiente.

I deputati europei della commissione giuridica del PE hanno adottato le nuove regole della cosiddetta “due diligence”, che obbligano le aziende ad alleviare l’impatto negativo delle loro attività sui diritti umani e sull’ambiente, compresi la schiavitù e il lavoro minorile, sfruttamento del lavoro, perdita di biodiversità, inquinamento e distruzione del patrimonio naturale. L’obbligo di prevenire, porre fine o mitigare i loro effetti negativi riguarda anche i partner a monte delle aziende che lavorano nella progettazione, produzione, trasporto e fornitura, e i partner a valle, compresi quelli che si occupano di distribuzione, trasporto e stoccaggio.

La normativa si applicherà alle imprese e società madri comunitarie ed extracomunitarie con più di 1000 dipendenti e con un fatturato superiore a 450 milioni di euro e ai franchising con fatturato superiore a 80 milioni di euro se almeno 22,5 milioni sono stati generati da royalties.

Le aziende dovranno inoltre integrare la due diligence nelle loro politiche e nei sistemi di gestione del rischio, nonché adottare e attuare un piano di transizione che renda il loro modello di business compatibile con il limite di riscaldamento globale di 1,5°C previsto dall’Accordo di Parigi . Il piano di transizione dovrebbe includere gli obiettivi aziendali relativi al cambiamento climatico, le azioni chiave su come raggiungerli e una spiegazione, comprese le cifre, di quali investimenti sono necessari per attuare il piano.

Le imprese saranno responsabili se non rispettano i loro obblighi di dovuta diligenza e dovranno risarcire integralmente le loro vittime. Dovranno inoltre adottare meccanismi di reclamo e impegnarsi con gli individui e le comunità colpiti negativamente dalle loro azioni.

Gli Stati membri designeranno un’autorità di vigilanza incaricata di monitorare, indagare e imporre sanzioni alle aziende che non si conformano. Queste possono includere sanzioni fino al 5% del fatturato netto mondiale delle aziende. Le società straniere saranno tenute a designare un proprio rappresentante autorizzato con sede nello Stato membro in cui operano, che comunicherà per loro conto alle autorità di vigilanza in merito al rispetto della due diligence. La Commissione istituirà la Rete europea delle autorità di vigilanza per sostenere la cooperazione tra gli organismi di vigilanza.

Una volta approvata formalmente dal Parlamento Europeo e dagli Stati membri, la direttiva entrerà in vigore il ventesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea.

La proposta della Commissione presentata il 23 febbraio 2022 è coerente con la richiesta del Parlamento europeo del 2021 di una legislazione obbligatoria sulla dovuta diligenza. Si integra con altri atti legislativi esistenti e futuri nell’area, come il regolamento sulla deforestazione, il regolamento sui minerali di conflitto e il progetto di regolamento che vieta i prodotti realizzati con il lavoro forzato .

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