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Legge sul ripristino della natura: PE adotta la sua posizione

Il Parlamento europeo ha chiesto che, entro il 2030, l’UE adotti misure per il ripristino della natura che coinvolgano almeno il 20% delle sue aree terrestri e marine.

Il Parlamento europeo (PE) ha adottato nei giorni scorsi la sua posizione negoziale sulla legge europea sul ripristino della natura.

Il PE sottolinea che il ripristino degli ecosistemi è fondamentale per combattere il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità e riduce i rischi per la sicurezza alimentare. Inoltre, evidenzia che la proposta di legge non impone la creazione di nuove aree protette nell’UE né blocca la costruzione di nuove infrastrutture per l’energia rinnovabile. E’ stato approvato un nuovo articolo che sottolinea come tali impianti siano in larga misura di interesse pubblico.

Il Parlamento sottolinea che la nuova legge deve contribuire al conseguimento degli impegni internazionali dell’UE, in particolare quelli indicati nel quadro globale sulla biodiversità delle Nazioni Unite di Kunming-Montreal. I deputati europei sostengono la proposta della Commissione di attuare, entro il 2030, misure di ripristino della natura coinvolgenti almeno il 20% di tutte le aree terrestri e marine dell’UE.

L’Assemblea di Strasburgo propone che la normativa si applichi solo una volta che la Commissione avrà fornito dati sulle condizioni necessarie per garantire la sicurezza alimentare a lungo termine e dopo che i Paesi dell’UE avranno quantificato le aeree da ripristinare per raggiungere gli obiettivi per ogni tipo di habitat. Il Parlamento vuole anche introdurre la possibilità di rinviare gli obiettivi di ripristino in caso di conseguenze socioeconomiche eccezionali.

Entro 12 mesi dall’entrata in vigore del regolamento, la Commissione dovrà valutare l’eventuale divario tra le esigenze finanziarie del ripristino e i finanziamenti UE disponibili e studiare soluzioni per colmare tale divario, in particolare attraverso un apposito strumento UE.

Il Parlamento è ora pronto ad avviare i negoziati con il Consiglio UE sul testo definitivo della legge.

Oltre l’80% degli habitat europei è in cattive condizioni. Il 22 giugno 2022 la Commissione ha proposto un regolamento sul ripristino della natura per contribuire al recupero a lungo termine della natura danneggiata nelle aree terrestri e marine dell’UE e per raggiungere gli obiettivi dell’UE in materia di clima e biodiversità. Secondo la Commissione europea, la nuova legge apporterebbe notevoli benefici economici, in quanto ogni euro investito si tradurrebbe in almeno 8 euro di benefici. Questa legislazione risponde alle aspettative dei cittadini in materia di protezione e ripristino della biodiversità, del paesaggio e degli oceani espresse nelle proposte 2(1), 2(3), 2(4) e 2(5) delle conclusioni della Conferenza sul futuro dell’Europa.

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