Tra le proposte approvate recentemente dal Parlamento europeo (PE)figurano quelle per rafforzare la dimensione democratica delle elezioni del 2024 e quelle relative al sistema dei candidati capilista.
Nel testo della risoluzione parlamentare si chiede l’introduzione di misure per aumentare l’affluenza alle urne delle elezioni del 6-9 giugno 2024 e superare così il record registrato alle elezioni del 2019. L’attenzione del Parlamento è ora rivolta a massimizzare l’impatto delle campagne elettorali, alla procedura post-elettorale per la formazione della futura Commissione europea e l’elezione del suo presidente, e a garantire l’effettivo esercizio del diritto al voto da parte di tutti i cittadini.
Il PE auspica che ci sia un legame evidente e credibile tra le preferenze espresse dai cittadini alle urne e l’elezione del presidente della Commissione europea. Secondo le loro proposte, il processo dovrebbe dipendere dal raggiungimento di una maggioranza in Parlamento, in linea con il trattato di Lisbona, mentre si dovrebbe porre fine alla pratica degli accordi a porte chiuse raggiunti in seno al Consiglio europeo. I deputati europeo chiedono pertanto un accordo vincolante tra Parlamento e Consiglio europeo in modo da garantire che i negoziati tra partiti politici e gruppi parlamentari europei per la scelta di un candidato comune prendano avvio subito dopo le elezioni e prima che il Consiglio europeo presenti la sua proposta.
Durante il primo ciclo di negoziati, alla guida del processo dovrebbe esserci il candidato capolista del partito europeo che si è aggiudicato il maggior numero di seggi, se necessario con la partecipazione del presidente del Parlamento europeo. Tra le richieste dei deputati figura inoltre un “accordo legislativo” tra i gruppi e i partiti politici allo scopo di raggiungere una maggioranza in Parlamento, gettare le basi del programma di lavoro della Commissione e garantire che venga dato un seguito adeguato al voto degli elettori.
Il Parlamento di Strasburgo ha anche esortato il Consiglio ad adottare rapidamente la riforma della legge elettorale europea e le nuove norme che disciplinano i partiti politici europei e le fondazioni politiche europee, in modo tale che almeno queste ultime entrino in vigore in tempo per la corsa alle elezioni 2024. Nelle loro campagne elettorali, i partiti politici europei e nazionali dovrebbero attenersi ai valori dell’UE e accordare una maggiore visibilità alla dimensione europea delle elezioni.
Per garantire che tutti i cittadini dell’UE possano esercitare il loro diritto di voto, i Paesi UE dovrebbero introdurre misure che facilitino l’accesso alle informazioni e ai seggi per le persone con disabilità. Il desiderio dei deputati europei è poi quello di incoraggiare la partecipazione di cittadini europei appartenenti a categorie specifiche, ad esempio le persone senza fissa dimora e quelle che risiedono in un altro Stato membro dell’UE o in un paese terzo. Altre raccomandazioni mirano a difendere le elezioni da qualsiasi ingerenza straniera e interna introducendo misure e garanzie più solide contro la disinformazione.
Infine, il Pe ha accolto con favore l’accordo raggiunto dai colegislatori sulle norme relative alla trasparenza e all’orientamento della pubblicità politica e riconoscono l’importante ruolo della campagna di informazione istituzionale del Parlamento nel contribuire al dibattito sulle questioni politiche europee e nell’integrare le campagne dei partiti.
Il testo approvato sarà disponibile qui (cliccare su 23/11/2023)