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Criminalità ambientale: sanzioni più severe!

Il Consiglio dell’Unione europea rende noto in un comunicato di aver adottato formalmente nei giorni scorsi una direttiva sulla tutela penale dell’ambiente che migliorerà le indagini e l’azione penale riguardanti i reati ambientali.

La direttiva fissa norme minime a livello di UE sulla definizione dei reati e delle sanzioni. Sostituisce la precedente normativa, che risale al 2008.

La direttiva si applicherà solo ai reati commessi all’interno dell’UE. Tuttavia, gli Stati membri possono decidere di estendere la loro giurisdizione a reati commessi al di fuori del proprio territorio.

Il numero di condotte che costituiranno reato passerà da nove a venti. I nuovi reati comprendono il traffico di legname, il riciclaggio illegale di componenti inquinanti di navi e le violazioni gravi della legislazione in materia di sostanze chimiche.

Inoltre, la nuova direttiva introduce una clausola relativa ai “reati qualificati” che si applica quando un reato di cui alla direttiva è commesso intenzionalmente e provoca la distruzione dell’ambiente o un danno irreversibile o duraturo allo stesso.

I reati dolosi che provocano il decesso di una persona saranno punibili con una pena detentiva massima pari ad almeno dieci anni (gli Stati membri possono decidere di prevedere sanzioni ancora più severe nella loro legislazione nazionale). Altri reati comporteranno la reclusione fino a cinque anni. La pena detentiva massima per i reati qualificati sarà di almeno otto anni.

Per le imprese le sanzioni pecuniarie ammonteranno ad almeno il 5% del fatturato mondiale totale per i reati più gravi o, in alternativa, a 40 milioni di EUR. Per tutti gli altri reati, la sanzione pecuniaria massima sarà pari ad almeno il 3% del fatturato o, in alternativa, a 24 milioni di EUR.

Gli Stati membri dovranno provvedere affinché le persone fisiche e le imprese possano essere sanzionate con misure supplementari, quali l’obbligo per l’autore del reato di ripristinare l’ambiente o di risarcire i danni, l’esclusione dello stesso dall’accesso ai finanziamenti pubblici o il ritiro di permessi o autorizzazioni.

Dalla sua entrata in vigore, gli Stati membri disporranno di due anni per adeguare le norme nazionali alla direttiva.

Direttiva sulla tutela penale dell’ambiente, 13 marzo 2024

La lotta dell’UE alla criminalità organizzata (informazioni generali)

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