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I ministri dell’Occupazione e degli affari sociali dell’UE hanno concordato il 12 giugno la loro posizione su due proposte che rafforzeranno l’indipendenza e il funzionamento degli organismi per la parità nell’UE, contribuendo a prevenire la discriminazione e a proteggere meglio le vittime.

Gli organismi per la parità svolgono un ruolo fondamentale nella protezione dei cittadini dell’UE dalla discriminazione. I due orientamenti generali concordati oggi dal Consiglio sono importanti per garantire che gli organismi nazionali per la parità dispongano dei poteri, delle risorse e dell’indipendenza per combattere efficacemente la discriminazione.

Attualmente tutti gli Stati membri dell’UE sono tenuti a istituire organismi nazionali al fine di combattere la discriminazione fondata su motivi quali l’origine razziale o etnica e il genere, ma il mandato e le competenze di tali organismi variano da uno Stato membro all’altro.

Le nuove norme stabiliranno requisiti minimi comuni a livello dell’UE per gli organismi per la parità in una serie di ambiti chiave che comprendono:

competenze rafforzate per consentire agli organismi per la parità di combattere la discriminazione per motivi di religione o convinzioni personali, disabilità, età o orientamento sessuale nel settore dell’occupazione e la discriminazione fondata sul genere nel settore della sicurezza sociale

l’obbligo giuridico di indipendenza degli organismi per la parità

risorse umane, tecniche e finanziarie sufficienti

l’obbligo per le istituzioni pubbliche di consultare gli organismi per la parità su questioni relative alla discriminazione e alla parità di trattamento

maggiori poteri di svolgere indagini e di risoluzione delle controversie nei casi di discriminazione

Uno degli orientamenti generali concordati sarà negoziato nel quadro della procedura legislativa ordinaria e conferisce alla prossima presidenza spagnola del Consiglio il mandato di avviare i negoziati con il Parlamento europeo al fine di raggiungere un accordo provvisorio. Per quanto riguarda la proposta negoziata secondo la procedura legislativa speciale, il Parlamento europeo sarà invitato a dare la sua approvazione.

Gli organismi per la parità sono istituzioni pubbliche che proteggono e forniscono assistenza alle vittime di discriminazione. La legislazione dell’UE sulla parità stabilisce che tutti gli Stati membri devono istituire organismi nazionali per la parità incaricati di trattare i casi di discriminazione fondata sul sesso e sull’origine razziale o etnica.

Ai sensi dell’attuale legislazione sugli organismi per la parità, gli Stati membri dispongono di un ampio margine di discrezionalità, il che comporta differenze significative all’interno dell’UE in termini di competenze, indipendenza, risorse, accessibilità ed efficacia di tali organismi.

Il 7 dicembre 2022 la Commissione ha pubblicato due proposte per rafforzare gli organismi per la parità:

una proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sulle norme riguardanti gli organismi per la parità nel settore della parità di trattamento e delle pari opportunità tra donne e uomini in materia di occupazione e impiego, avente come base giuridica l’articolo 157 TFUE (procedura legislativa ordinaria)

una proposta di direttiva del Consiglio sulle norme riguardanti gli organismi per la parità in materia di parità di trattamento tra le persone indipendentemente dalla razza e dall’origine etnica, parità di trattamento in materia di occupazione e impiego tra le persone indipendentemente dalla religione o dalle convinzioni personali, dalla disabilità, dall’età o dall’orientamento sessuale, parità di trattamento tra le donne e gli uomini in materia di sicurezza sociale e per quanto riguarda l’accesso a beni e servizi e la loro fornitura, avente come base giuridica l’articolo 19, paragrafo 1, TFUE (procedura di approvazione)

Poiché la legislazione in corso di revisione si basa su due procedure legislative differenti, è stato necessario pubblicare due proposte della Commissione, anche se il loro contenuto è sostanzialmente identico.

Proposta di direttiva sulle norme riguardanti gli organismi per la parità (articolo 19 TFUE) – Orientamento generale

Proposta di direttiva sulle norme riguardanti gli organismi per la parità (articolo 157 TFUE) – Orientamento generale
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Il Consiglio dell’Unione europea ha adottato il 3 maggio la sua posizione (“mandato negoziale”) sulla proposta di direttiva per responsabilizzare i consumatori per la transizione verde, che mira a rafforzare i diritti dei consumatori modificando la direttiva sulle pratiche commerciali sleali (UCPD) e la direttiva sui diritti dei consumatori (CRD). La posizione del Consiglio rafforza i diritti dei consumatori, vieta le indicazioni ambientali generiche e introduce un formato grafico armonizzato dall’Unione europea, per aiutare i consumatori a riconoscere le garanzie commerciali di durabilità.

Proposta di DIRETTIVA DEL PARLAMENTO EUROPEO E DELCONSIGLIO sulla responsabilizzazione dei consumatori per latransizione verde mediante il miglioramento della tutela dalle pratichesleali e dell’informazione
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La Gazzetta ufficiale dell’Unione europea L 323 del 19 dicembre pubblica la Decisione del Parlamento europeo e del Consiglio dell’Unione europea che istituisce il programma strategico per il decennio digitale 2030

La presente decisione istituisce il programma strategico per il decennio digitale 2030 e definisce un meccanismo di monitoraggio e cooperazione per tale programma, concepito per: creare un ambiente favorevole all’innovazione e agli investimenti attraverso la definizione di una direzione chiara per la trasformazione digitale dell’Unione e per il conseguimento degli obiettivi digitali a livello di Unione entro il 2030 sulla base di indicatori misurabili;

strutturare e stimolare la cooperazione tra il Parlamento europeo, il Consiglio, la Commissione e gli Stati membri;


La presente decisione istituisce anche un quadro per i progetti multinazionali.

SCARICA LA DECISIONE IN ITALIANO IN PDF
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La Gazzetta ufficiale dell’Unione europea C 476 del 15 dicembre pubblica la Raccomandazione del Consiglio dell’Unione europea relativa all’accesso a un’assistenza a lungo termine di alta qualità e a prezzi accessibili

Un’assistenza a lungo termine di alta qualità, accessibile e a prezzi sostenibili, scrive il documento, permette alle persone bisognose di assistenza di mantenere la propria autonomia il più a lungo possibile e di vivere in modo dignitoso. Concorre a tutelare i diritti umani, a promuovere il progresso sociale e la solidarietà intergenerazionale e a lottare contro l’esclusione sociale e la discriminazione e può contribuire a creare posti di lavoro.

La raccomandazione del Consiglio è volta a migliorare l’accesso a un’assistenza a lungo termine di alta qualità e a prezzi accessibili per tutti coloro che ne hanno bisogno e riguarda tutte le persone che necessitano di assistenza a lungo termine e tutti i prestatori di assistenza formale e informale. Si applica all’assistenza a lungo termine erogata in tutti i contesti di assistenza.

LA DICHIARAZIONE COMPLETA IN ITALIANO (PDF)
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Il sito della Rappresentanza italiana della Commissione europea comunica che la Commissione ha accolto il 29 novembre con favore l’accordo politico provvisorio raggiunto tra il Parlamento europeo e il Consiglio sugli elementi centrali del regolamento relativo alla sicurezza generale dei prodotti, facente seguito alla proposta della Commissione.

L’accordo stabilirà nuove norme per garantire che all’interno dell’Unione ai consumatori siano venduti solo prodotti sicuri, sia in negozio sia online, indipendentemente dal fatto che tali prodotti siano stati fabbricati nell’UE o altrove.

Il regolamento affronterà anche i rischi collegati ai nuovi prodotti tecnologici, come i rischi di cibersicurezza, e introdurrà norme sulla sicurezza dei prodotti per il mercato online. Le nuove norme sono in linea e coerenti con la normativa sui servizi digitali.

Il Parlamento europeo e il Consiglio dovranno ora adottare formalmente l’accordo politico.
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Come annunciato ai cittadini nel corso della Conferenza sul futuro dell’Europa, il Parlamento europeo, il Consiglio dell’Unione e la Commissione europea organizzano il 2 dicembre prossimo presso la sede del Parlamento europeo a Bruxelles un evento per fare il punto sulla Conferenza.

L’evento prevede uno scambio interattivo con i cittadini che hanno partecipato ai panel europei dei cittadini e con i rappresentanti dei panel nazionali e degli eventi. I rappresentanti di alto livello delle tre istituzioni spiegheranno in che modo stanno dando seguito alla Conferenza e alle sue proposte.

Il programma dell’evento sarà disponibile sulla piattaforma della Conferenza. Le sessioni pubbliche dell’evento saranno trasmesse in streaming sulla piattaforma della Conferenza e sul Centro multimediale del PE.

Negli ultimi mesi, le tre istituzioni hanno lavorato per rispettare l’impegno di dar seguito alle proposte della Conferenza, avviando il processo di attuazione e di verifica secondo le rispettive competenze previste dai Trattati UE. Le 49 proposte della Conferenza includono più di 300 provvedimenti su come realizzarle suddivise in nove temi, e sono basate sulle raccomandazioni formulate dai panel europei e nazionali dei cittadini e sui contributi degli eventi nazionali, della piattaforma digitale multilingue e dalle discussioni della Plenaria e i nove gruppi di lavoro tematici.
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Il Consiglio dell’Unione europea ha adottato il 24 ottobre gli elementi costitutivi finali dell’Unione europea della sanità: il regolamento sulle minacce gravi per la salute a carattere transfrontaliero, il regolamento sul mandato esteso del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) e il regolamento quadro sulle emergenze per fornire poteri extra all’Autorità europea per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie (HERA). Lo rende noto un comunicato stampa della Commissione europea.

Queste nuove regole completano l’Unione europea della sanità, costruendo un potente quadro giuridico per migliorare la capacità dell’UE nei settori vitali di prevenzione, preparazione, sorveglianza, valutazione del rischio, allerta precoce e risposta.

Con l’adozione del regolamento sulle gravi minacce per la salute a carattere transfrontaliero l’UE avrà:

una solida pianificazione della preparazione e un sistema di sorveglianza più integrato;

una migliore capacità di un’accurata valutazione del rischio e di una risposta mirata;

solidi meccanismi per l’approvvigionamento congiunto di contromisure mediche;

la possibilità di adottare misure comuni a livello dell’UE per affrontare le future minacce sanitarie transfrontaliere.
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Un comunicato stampa del Consiglio dell’Unione europea rende noto che nel tentativo di aumentare la sicurezza dell’approvvigionamento energetico dell’UE, gli Stati membri hanno raggiunto il 26 luglio un accordo politico su una riduzione volontaria della domanda di gas naturale del 15% questo inverno. Il regolamento del Consiglio dell’Unione prevede anche la possibilità di attivare una “allerta dell’Unione” sulla sicurezza dell’approvvigionamento, nel qual caso la riduzione della domanda di gas diventerebbe obbligatoria.

Lo scopo della riduzione della domanda di gas è quello di risparmiare prima dell’inverno per prepararsi a possibili interruzioni delle forniture di gas dalla Russia che utilizza continuamente le forniture di energia come arma.

Gli Stati membri hanno concordato di ridurre la domanda di gas del 15% rispetto al consumo medio degli ultimi cinque anni, tra il 1 agosto 2022 e il 31 marzo 2023, con misure di propria scelta.

Il Consiglio ha specificato alcune esenzioni e possibilità per richiedere una deroga all’obiettivo di riduzione obbligatorio, al fine di riflettere le situazioni particolari degli Stati membri e garantire che le riduzioni di gas siano efficaci in aumentare la sicurezza dell’approvvigionamento nell’UE.

Il regolamento è un provvedimento eccezionale e straordinario, previsto per un tempo limitato. Pertanto si applicherà per un anno e la Commissione europea effettuerà un riesame per valutarne l’estensione alla luce della situazione generale dell’approvvigionamento di gas dell’UE, entro maggio 2023.

Il testo concordato sarà formalmente adottato mediante procedura scritta. La procedura scritta sarà avviata e conclusa nei prossimi giorni, a seguito di revisioni tecniche del testo.

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