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Uguaglianza e violenza di genere. Baraldi: “comuni aiutino donne in difficoltà. Il video completo del seminario CCRE/CEMR.




La pandemia di COVID-19 ha, tra le tante cose, ingigantito le disuguaglianze e le vulnerabilità all’interno delle nostre società.

Il Comitato permanente per la parità del CCRE/CEMR ha organizzato il 9 dicembre un seminario online fare il punto sull’impatto della pandemia da COVID-19 sulle politiche di genere a livello locale e regionale in Europa.

E’ intervenuta Silvia Baraldi, consigliere comunale di Legnago (Verona), co-chair del gruppo Expert in gender Equality e portavoce gender equality del CCRE/CEMR, che ha introdotto la sessione sulla violenza sulle donne: “in generale in Italia da marzo a giugno 2020 il numero di richieste di aiuto per sé o per altri è raddoppiato rispetto allo stesso periodo del 2019.
La crescita più significativa che ha caratterizzato questi mesi riguarda la violenza domestica. Nel 2019 2.251 persone avevano chiamato per denunciare la violenza in casa, mentre nel 2020 lo hanno fatto 5.016 persone: la maggior parte della violenza avviene in casa, per mano del partner”.
“Per quanto riguarda i femminicidi, la situazione italiana nel 2020 è stata davvero drammatica. Una donna ogni tre giorni: questi sono i numeri delle donne uccise nei primi 10 mesi del 2020. Le associazioni avevano lanciato l’allarme fin dal primo blocco in primavera. L’isolamento, la convivenza forzata, l’impossibilità di sfuggire materialmente alla violenza uscendo di casa e l’instabilità del periodo hanno reso le donne e i loro figli ancora più esposti alla violenza domestica. Ora i dati confermano i timori. Per questi motivi non possiamo abbassare la guardia e i comuni hanno il dovere di attuare questi servizi“. ha invitato la Baraldi.

Per quanto concerne il suo territorio, “il centro antiviolenza è stato aperto durante il mio mandato di vicesindaco, ed è l’unico finanziato dalla Regione Veneto nelle sette province venete. Il suo team di volontari, educatori, psicologi e avvocati fornisce una risposta immediata alle donne maltrattate che possono contattare un numero telefonico attivo 24 ore su 24 per chiedere aiuto. Si tratta di un servizio gratuito rivolto a tutte le donne e ai loro figli, indipendentemente dalla nazionalità, dall’etnia, dalla lingua, dalla cultura, dalla religione e dalla situazione economica. Offre alle donne:
– Ascolto telefonico
– L’ascolto psicologico
– Uno spazio protetto e non giudicante
– Un aiuto per riacquistare l’autonomia
– Assistenza legale
– Orientamento al lavoro
– Gruppi di aiuto reciproco

Tutti i professionisti del Centro sono in rete con le istituzioni che sostengono le donne sopravvissute alla violenza. Il Centro lavora in collaborazione con i Servizi Sociali, la Polizia e i Tribunali. Si tratta di un servizio che mancava in città e nel resto della provincia, per questo abbiamo chiesto l’adesione dei comuni limitrofi. Nel primo semestre del 2020 il Centro Antiviolenza ha registrato 21 nuove acquisizioni. Durante il periodo di blocco della scorsa primavera, però, le chiamate sono diminuite perché chiedere aiuto è stato difficile, così come lo è stato allontanarsi da una situazione scomoda”.

Per quanto riguarda i femminicidi, la Baraldi ha informato sui dati drammatici che riguardano l’Italia nel corso del 2020: “una donna ogni tre giorni: questi sono i numeri delle donne uccise nei primi 10 mesi del 2020. Le associazioni avevano lanciato l’allarme fin dal primo blocco in primavera. L’isolamento, la convivenza forzata, l’impossibilità di sfuggire materialmente alla violenza uscendo di casa e l’instabilità del periodo hanno reso le donne e i loro figli ancora più esposti alla violenza domestica. Ora i dati confermano i timori. Per questi motivi non possiamo abbassare la guardia e i comuni hanno il dovere di attuare questi servizi“, ha concluso Silvia Baraldi.

Il seminario ha mostrato come promuovere l’equilibrio tra lavoro e vita privata fornendo per i bambini assistenza fuori dalla scuola. Francoforte (Germania) e Poznań (Polonia) hanno esaminato come proteggere le donne dalla “pandemia ombra” della violenza domestica attraverso consigli e rifugi online. Si è discusso anche altre questioni come l’identificazione dei gruppi vulnerabili e l’accesso ai servizi sanitari.

Hanno partecipato in particolare, i professionisti degli affari dell’UE e i rappresentanti delle associazioni di governo locali e regionali. La parità di genere è stata al centro del dibattito politico contribuendo così a garantire una ripresa positiva e inclusiva.

GUARDA IL VIDEO COMPLETO DEL SEMINARIO

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