Nelle comunità rurali europee, la lotta silenziosa per l’uguaglianza e le opportunità per le giovani donne è ancora in corso. Nei giorni scorsi, il Comitato economico e sociale europeo (CESE) ha tenuto un dibattito sull’uguaglianza di genere e i giovani nelle zone rurali durante la riunione della sua sezione specializzata Agricoltura, sviluppo rurale e ambiente.Lo rende noto un comunicato apparso sul sito del CESE.
Dare potere alle giovani donne nelle zone rurali è una responsabilità collettiva, scrive il CESE. I governi, le organizzazioni della società civile e il settore privato devono lavorare insieme per creare un ambiente favorevole. Ciò include investire nell’istruzione e nello sviluppo delle competenze, fornire accesso ai finanziamenti e alla tecnologia e promuovere politiche inclusive che affrontino la discriminazione basata sul genere e consentano alle donne di partecipare pienamente a tutti gli aspetti della vita rurale.
Secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO), le donne nelle zone rurali hanno dal 14% al 34% in meno di probabilità di possedere terreni rispetto agli uomini. Hanno anche maggiori probabilità di essere impiegati in lavori informali e poco retribuiti, guadagnando in media il 24% in meno rispetto ai loro colleghi maschi. Si stima che questo divario di genere nella produttività agricola costi ai paesi in via di sviluppo fino a 2 trilioni di dollari ogni anno.
Inoltre, le giovani donne nelle zone rurali affrontano tassi di violenza più elevati rispetto alle loro controparti urbane. Secondo uno studio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, una donna su tre nel mondo ha subito violenza fisica o sessuale, con un onere sproporzionatamente elevato per le giovani donne che vivono in ambienti rurali.
Le sfide affrontate dalle giovani donne nelle zone rurali sono multidimensionali, continua il CESE. Discriminazione ed emarginazione pervadono la loro vita quotidiana, limitando il loro accesso all’istruzione, al lavoro e al processo decisionale. Le norme sociali spesso li limitano ai tradizionali ruoli di genere, soffocando le loro aspirazioni e ostacolando il loro perseguimento della realizzazione personale e professionale.
I dati parlano chiaro: dare potere alle giovani donne nelle zone rurali non è solo un obbligo morale: è anche un investimento strategico per un futuro più equo e sostenibile. Affrontare le disuguaglianze di genere è necessario per salvaguardare i diritti fondamentali delle donne e liberare il loro potenziale per trasformare le comunità e rivitalizzare le aree rurali.