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Appalti pubblici, Corte dei Conti: obiettivi non raggiunti

La Gazzetta ufficiale dell’Unione europea serie C del 5 dicembre pubblica l’avviso della pubblicazione della Relazione speciale 28/2023 della Corte dei Conti europea: Appalti pubblici nell’UE – Meno concorrenza per i contratti di lavori, beni e servizi aggiudicati nel periodo 2011 – 2021

Gli appalti pubblici sono una componente essenziale del mercato unico dell’UE, scrive la Corte. Consentono alle autorità pubbliche degli Stati membri di acquisire lavori, beni e servizi con il miglior rapporto qualità/prezzo scegliendo le imprese più efficienti.

Ciò contribuisce a sua volta a rendere i mercati più competitivi e salvaguarda l’interesse pubblico. La Corte ha riscontrato che, nell’ultimo decennio, la concorrenza per i contratti pubblici è diminuita e che la riforma del 2014 delle direttive dell’UE non è riuscita manifestamente ad invertire tale tendenza.

Complessivamente, manca la consapevolezza dell’importanza della concorrenza negli appalti pubblici, precisa la Corte. I dati disponibili non sono sistematicamente utilizzati per individuare le cause profonde di questa diminuzione e le azioni intraprese per ridurre gli ostacoli alla concorrenza sono state solo frammentarie.

La Corte conclude che gli obiettivi fondamentali della riforma del 2014 delle direttive dell’UE volta a garantire la concorrenza, ad esempio semplificando e abbreviando le procedure di aggiudicazione degli appalti, non sono stati raggiunti e che alcuni di essi potrebbero anche ridurre la concorrenza.

La Corte raccomanda di chiarire gli obiettivi degli appalti pubblici e definirne la priorità, colmare le lacune relative ai dati raccolti sugli appalti pubblici, migliorare gli strumenti di monitoraggio per consentire una migliore analisi, analizzare più nei dettagli le cause profonde e presentare un piano d’azione per superare i principali ostacoli alla concorrenza negli appalti pubblici.

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