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La Gazzetta ufficiale dell’Unione europea serie C del 19 dicembre pubblica l’avviso della pubblicazione della relazione della relazione della La Corte dei conti europea intitolata: «Il sostegno dell’UE ai biocarburanti sostenibili nei trasporti – Una strada incerta».

I biocarburanti sono un’alternativa ai combustibili fossili e mirano a contribuire a ridurre le emissioni di gas a effetto serra prodotte dal settore dei trasporti, scrive la Corte.

La Corte ha valutato l’efficacia del sostegno UE ai biocarburanti sostenibili e il contributo di questi carburanti al raggiungimento degli obiettivi energetici e climatici dell’UE. Gli auditor hanno riscontrato che l’assenza di una prospettiva a lungo termine nella politica UE sui biocarburanti ha inciso sulla sicurezza degli investimenti, e che i problemi di sostenibilità, la disponibilità di biomassa e i costi limitano la diffusione dei biocarburanti.

In generale, nonostante il sostegno dell’UE alla ricerca, la diffusione di biocarburanti derivanti da rifiuti e residui è stata più lenta del previsto. La Corte formula alcune raccomandazioni, tra cui la necessità di un approccio a lungo termine e di miglioramenti nella coerenza dei dati.

La relazione integrale della Corte in italiano (PDF)
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La Gazzetta ufficiale dell’Unione europea serie C del 5 dicembre pubblica l’avviso della pubblicazione della Relazione speciale 28/2023 della Corte dei Conti europea: Appalti pubblici nell’UE – Meno concorrenza per i contratti di lavori, beni e servizi aggiudicati nel periodo 2011 – 2021

Gli appalti pubblici sono una componente essenziale del mercato unico dell’UE, scrive la Corte. Consentono alle autorità pubbliche degli Stati membri di acquisire lavori, beni e servizi con il miglior rapporto qualità/prezzo scegliendo le imprese più efficienti.

Ciò contribuisce a sua volta a rendere i mercati più competitivi e salvaguarda l’interesse pubblico. La Corte ha riscontrato che, nell’ultimo decennio, la concorrenza per i contratti pubblici è diminuita e che la riforma del 2014 delle direttive dell’UE non è riuscita manifestamente ad invertire tale tendenza.

Complessivamente, manca la consapevolezza dell’importanza della concorrenza negli appalti pubblici, precisa la Corte. I dati disponibili non sono sistematicamente utilizzati per individuare le cause profonde di questa diminuzione e le azioni intraprese per ridurre gli ostacoli alla concorrenza sono state solo frammentarie.

La Corte conclude che gli obiettivi fondamentali della riforma del 2014 delle direttive dell’UE volta a garantire la concorrenza, ad esempio semplificando e abbreviando le procedure di aggiudicazione degli appalti, non sono stati raggiunti e che alcuni di essi potrebbero anche ridurre la concorrenza.

La Corte raccomanda di chiarire gli obiettivi degli appalti pubblici e definirne la priorità, colmare le lacune relative ai dati raccolti sugli appalti pubblici, migliorare gli strumenti di monitoraggio per consentire una migliore analisi, analizzare più nei dettagli le cause profonde e presentare un piano d’azione per superare i principali ostacoli alla concorrenza negli appalti pubblici.
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Organizzata dalla Corte dei conti europea si svolgerà il 23 ottobre in rue Alcide De Gasperi, Lussemburgo la Conferenza sulla coesione 2023 Valutazione della politica di coesione dell’UE: sfide e opportunità

La valutazione, scrive la Corte, è una dimensione chiave del ciclo della politica di coesione, in quanto supporta la progettazione e l’attuazione delle politiche con solide prove sui risultati e gli impatti degli interventi. Con l’emergere di approcci sempre più nuovi per valutare meglio questi risultati e impatti, anche le norme dell’UE che disciplinano la pianificazione e l’attuazione della politica di coesione si stanno evolvendo.

Nel 2014-2020, i paesi dell’UE sono stati obbligati (per la prima volta) a effettuare valutazioni per valutare l’efficacia, l’efficienza e l’impatto degli obiettivi di ciascun intervento.

Da 2015, sono state completate più di 1000 valutazioni di questo tipo. Tuttavia, vi sono notevoli differenze per quanto riguarda il numero e la qualità delle valutazioni effettuate all’interno di ciascun paese dell’UE. Tuttavia, le valutazioni sono un’importante fonte di prove sui vantaggi della politica di coesione dell’UE.

Eppure, continua la Corte, i critici hanno sostenuto che i risultati della valutazione raramente portano a cambiamenti nel modo in cui gli interventi vengono attuati e nei programmi futuri progettati. Allo stesso tempo, nuove fonti di dati possono rendere le valutazioni più utili e precise. In questo contesto, è giunto il momento di fare il punto su come istituire un solido sistema di valutazione per sfruttare appieno le opportunità offerte dalla politica di coesione.

La conferenza tratterà i seguenti argomenti:

Valutazione del valore aggiunto europeo della politica di coesione: evidenze dalle valutazioni dell’UE e nazionali durante gli ultimi tre periodi di programmazione;

Approcci metodologici innovativi alle valutazioni, in particolare nel contesto di nuove fonti di dati; Creazione e controllo di un solido sistema di valutazione.

Il membro della Corte dei conti Annemie Turtelboom farà le osservazioni di apertura. Il discorso programmatico sarà pronunciato da Elisa Ferreira, Commissario per la coesione e le riforme. I membri dell’ECA Stef Blok, Eva Lindström e Helga Berger prepareranno ciascuno il terreno per una discussione con esperti internazionali sul tema della conferenza.

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Il programma di borse di studio ECA-EUI è un’opportunità di finanziamento per i ricercatori all’inizio della carriera nel campo delle finanze e delle politiche pubbliche dell’UE. Nel 2023 sono disponibili due assegni di ricerca (5.000 euro ciascuno). La scadenza per la presentazione delle domande è venerdì 6 ottobre 2023. Lo rende noto il sito della Corte dei Coni europea.

La Corte dei conti europea e l’Istituto universitario europeo di Firenze hanno aperto le candidature per la 17a edizione del loro programma congiunto di borse di ricerca post-laurea. Nel 2023 sono disponibili due assegni di ricerca (5.000 euro ciascuno).

Assegno di ricerca post-laurea ECA-IUE – Termini e condizioni

Modulo di domanda online
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La Gazzetta ufficiale dell’Unione europea C 245 del 12 luglio pubblica l’avviso della Relazione speciale della Corte dei Conti europea: “Gli sforzi dell’UE per la gestione sostenibile del suolo – Norme senza ambizione e misure poco”.

In Europa il 60-70 % dei terreni non è sano, scrive la Corte, in parte a causa delle pratiche di gestione del suolo e del letame. La politica agricola comune e la direttiva Nitrati offrono strumenti per promuovere miglioramenti in tale gestione.

La Corte ha verificato se la Commissione e gli Stati membri avessero utilizzato efficacemente questi strumenti dell’UE per la gestione sostenibile dei terreni agricoli e del letame. Ha constatato che detti strumenti non sono stati utilizzati a sufficienza e che restano ampi margini di miglioramento della salute del suolo.

Raccomanda alla Commissione di rivedere il livello di ambizione delle norme e riferire in merito, valutare i risultati della loro applicazione, riferire sull’indirizzamento delle misure facoltative della politica agricola comune, limitare il ricorso a deroghe e migliorare i dati consolidati a livello di UE.

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La Gazzetta ufficiale dell’Unione europea C 236 del 4 luglio pubblica l’avviso della pubblicazione Relazione speciale della Corte dei Conti europea «Economia circolare – Nonostante l’azione dell’UE, la transizione negli Stati membri procede lentamente»

Un’economia circolare preserva il valore dei prodotti, dei materiali e delle risorse e riduce al minimo i rifiuti. La progettazione di un prodotto determina circa l’80 % del suo impatto ambientale. La Corte ha rilevato solo scarsi elementi indicanti che i due piani d’azione per l’economia circolare della Commissione, in particolare per quanto riguarda la progettazione circolare dei prodotti e dei processi produttivi, hanno effettivamente influito sulle attività di economia circolare nell’UE. La Corte raccomanda alla Commissione di analizzare i motivi che hanno condotto allo scarso utilizzo, da parte degli Stati membri, dei finanziamenti UE per la progettazione circolare e valutare come incentivarla ulteriormente, nonché migliorare il monitoraggio della transizione degli Stati membri verso l’economia circolare.

Relazione speciale 17/2023: Economia circolare – Nonostante l’azione dell’UE, la transizione negli Stati membri procede lentamente
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La GUCE C217 del 20 giugno pubblica l’avviso della pubblicazione della Relazione speciale della Corte dei Conti europea: «La politica industriale dell’UE in materia di batterie – Serve un nuovo slancio strategico».

Le batterie contribuiscono alla transizione verso l’energia pulita e sono diventate una componente fondamentale della competitività del settore automobilistico, scrive la Corte. Nel 2018, nel quadro della politica industriale dell’UE, la Commissione europea ha definito le batterie un imperativo strategico per la transizione dell’UE verso un’energia pulita e ha varato un piano d’azione volto a trasformare l’Europa in un leader mondiale per la produzione e l’uso di batterie sostenibili.

La Corte ha valutato la pertinenza di detto piano, la sua attuazione e i risultati finora ottenuti, giungendo alla conclusione che la Commissione ha promosso efficacemente la politica industriale dell’UE in materia di batterie, nonostante le carenze riguardanti il monitoraggio, il coordinamento e l’uso mirato del sostegno e sebbene il reperimento delle materie prime rappresenti tuttora un’importante sfida strategica. La Corte raccomanda di imprimere un nuovo slancio strategico a sostegno della catena del valore delle batterie dell’UE.

LA RELAZIONE DELLA CORTE DEI CONTI
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La Gazzetta ufficiale dell’Unione europea C 206 del 13 giugno pubblica l’avviso della Relazione speciale 16/2023 della Corte dei conti europea: «La Commissione e la gestione del debito connesso a NextGenerationEU – Un inizio incoraggiante, ma è necessario integrare ulteriormente le migliori pratiche»

L’iniziativa NextGenerationEU (NGEU) fornisce sovvenzioni e prestiti agli Stati membri al fine di sostenerli nella ripresa economica dopo la pandemia di COVID-19. La Commissione la finanzierà emettendo obbligazioni dell’UE per un importo massimo di 807 miliardi sui mercati dei capitali.

La Corte dei Conti ha verificato se la Commissione europea avesse sviluppato sistemi efficaci per gestire il debito contratto per finanziare NGEU. Ha constatato che la Commissione aveva definito rapidamente la strategia di finanziamento e le modalità organizzative, il che aveva consentito di disporre dei fondi necessari in tempo utile.

Le capacità di gestione del debito, sviluppate rapidamente, devono tuttavia essere adeguate al fine di tener conto delle migliori pratiche consolidate. La Commissione non si è concentrata abbastanza sulla definizione di obiettivi strategici né sulla misurazione della qualità della sua gestione del debito e sull’elaborazione di relazioni in materia. La Corte formula varie raccomandazioni per ovviare a tali problematiche.

La Commissione e la gestionedel debito connessoa NextGenerationEU
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