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violenza contro le donne: accordo politico su nuove norme

La Commissione europea rende noto di aver accolto con favore l’accordo politico raggiunto oggi tra il Parlamento europeo e il Consiglio sulla proposta di direttiva sulla lotta contro la violenza contro le donne e la violenza domestica a partire dal marzo 2022. La direttiva rappresenta una pietra miliare: il primo strumento giuridico globale a livello dell’UE per affrontare il problema violenza contro le donne, ancora troppo pervasiva nell’Unione Europea. Ciò fa seguito all’impegno assunto dalla presidente von der Leyen nei suoi orientamenti politici di fare tutto il possibile per prevenire la violenza contro le donne, compresa la violenza domestica, per proteggere le vittime e punire i colpevoli.

La Direttiva criminalizza la violenza fisica, nonché la violenza psicologica, economica e sessuale contro le donne in tutta l’UE, sia offline che online. La mutilazione genitale femminile e il matrimonio forzato saranno criminalizzati come crimini a sé stanti. Inoltre, le forme più diffuse di violenza informatica saranno criminalizzate in base alle nuove norme, inclusa la condivisione non consensuale di immagini intime (compresi i deepfake), il cyber-stalking, le molestie informatiche, l’incitamento all’odio misogino e il “cyber-flashing”. Queste criminalizzazioni aiuteranno in particolare le vittime di queste forme di violenza informatica negli Stati membri che non hanno ancora criminalizzato questi atti. Si tratta di una questione urgente da affrontare, data la diffusione esponenziale e l’impatto drammatico della violenza online.

Una chiave per combattere la violenza informatica è l’alfabetizzazione digitale. Ecco perché la nuova Direttiva richiede anche misure per sviluppare competenze che consentano agli utenti di identificare e affrontare la violenza informatica, cercare sostegno e prevenirne la perpetrazione.

Sebbene non sia stato trovato un accordo sulla criminalizzazione dello stupro basato sulla mancanza di consenso a livello di Unione, proposta dalla Commissione, la direttiva prevede forti requisiti di prevenzione per, in primo luogo, promuovere il ruolo centrale del consenso nei rapporti sessuali e, in secondo luogo, adottare misure mirate per la prevenzione dello stupro.

La nuova direttiva prevede inoltre misure per prevenire tutti i tipi di violenza contro le donne, compresa la violenza domestica, e stabilisce nuovi standard per la protezione, il sostegno e l’accesso alla giustizia delle vittime, ad esempio obbligando gli Stati membri a istituire linee di assistenza e centri di crisi contro gli stupri per sostenere le vittime.

Come proposto dalla Commissione, la Direttiva imporrà agli Stati membri di garantire una denuncia sicura, sensibile al genere e più semplice dei reati di violenza contro le donne e violenza domestica, inclusa la possibilità di denunciare online. Ciò affronterà il problema della sottodenuncia della violenza contro le donne che esiste ancora oggi. Inoltre, le autorità di contrasto dovranno valutare se l’autore del reato potrebbe arrecare ulteriore danno alla vittima e, in tal caso, adottare le necessarie misure di protezione, come il divieto di entrare nell’abitazione della vittima.

Il rispetto della privacy delle vittime nei procedimenti giudiziari è un altro punto chiave delle nuove norme.

Infine, per garantire un migliore coordinamento e cooperazione, gli Stati membri saranno incoraggiati a raccogliere i dati più importanti sulla violenza contro le donne e a promuovere il coordinamento e gli scambi di migliori pratiche e la cooperazione nei casi penali, anche tramite Eurojust e la Rete giudiziaria europea.

Convenzione di Istanbul

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