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La Corte dei Conti europea ha pubblicato il 16 gennaio sul proprio sito la Revisione 02/2023: azioni dell’UE per affrontare la crescente quantità di rifiuti pericolosi.

Questa revisione, scrive la Corte, riguarda le azioni dell’UE per affrontare i rifiuti pericolosi. I rifiuti pericolosi possono danneggiare la salute umana e l’ambiente. Le iniziative dell’UE si sono concentrate sulla sua prevenzione, ma i rifiuti pericolosi hanno continuato ad aumentare dal 2004.

Il loro trattamento sicuro è ostacolato da difficoltà, ad esempio rintracciare in modo affidabile i rifiuti pericolosi. Tuttora oltre il 50 % dei rifiuti pericolosi dell’UE viene smaltito.

Il riciclaggio è limitato da difficoltà tecniche e dalla mancanza di opportunità di mercato per la produzione riciclata. Inoltre, il traffico illegale rimane un affare redditizio.

Le sfide future risiedono nell’affrontare la crescente quantità di rifiuti pericolosi, migliorandone la classificazione, garantendo la tracciabilità dalla generazione al trattamento finale, limitandone lo smaltimento attraverso un maggiore riciclaggio e affrontandone il traffico illegale.​

Il documento è disponibile per ora solo in inglese. Le altre versioni linguistiche saranno pubblicate a breve.
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Nel 2020, ogni persona che vive nell’UE ha generato in media 34,6 kg di rifiuti di imballaggio in plastica. Di questi, 13,0 kg sono stati riciclati.

Queste informazioni provengono dai dati sui rifiuti di imballaggio pubblicati il 20 ottobre da Eurostat. L’articolo presenta i risultati dal più dettagliato articolo Statistics Explained.

Tra il 2010 e il 2020 il volume dei rifiuti di imballaggio in plastica prodotti per abitante è aumentato del 23% (+6,5 kg). Nello stesso periodo il volume riciclato dei rifiuti di imballaggio in plastica è aumentato del 32% (+3,2 kg). Nonostante questo miglioramento, la quantità di imballaggi in plastica non riciclati è aumentata di 3,4 kg per abitante dal 2010 a causa del maggiore aumento della quantità assoluta di rifiuti di imballaggi in plastica generati.

Nel 2020 sono entrate in vigore norme più severe per la denuncia del riciclaggio. Questi includono un punto di calcolo armonizzato per il riciclaggio e una contabilità più rigorosa delle frazioni di materiale da imballaggio composito. Per questo motivo è stata osservata una diminuzione provvisoria di 3 punti percentuali (dal 41% nel 2019 a una stima del 38% nel 2020).

Paesi Bassi, Lituania, Slovacchia, Spagna, Bulgaria e Cipro hanno riciclato più della metà dei rifiuti di imballaggio in plastica prodotti. Al contrario, meno di un terzo dei rifiuti di imballaggio in plastica è stato riciclato a Malta, Francia, Danimarca, Ungheria, Irlanda, Romania, Polonia e Austria.

Per maggiori informazioni:

Statistiche Eurostatb sui rifiuti di imballaggio

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Sezione Eurostat dedicata ai rifiuti

Banca dati Eurostat sui rifiuti
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