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Sono sei le nuove consultazioni pubbliche europee rilevate e aggiornate dal Servizio Informative Parlamentari e Corte di Giustizia UE del Dipartimento per gli Affari Europei. Lo rende noto attraverso una nota sul proprio sito il Dipartimento.

Affari marittimi e pesca; Istruzione e formazione, Occupazione e affari sociali; Mercato interno, Ricerca e innovazione; Trasporti i settori interessati.

Le consultazioni riguardano, in particolare, una migliore protezione degli squali tramite una pesca e un commercio sostenibili, gli aiuti agli indigenti, la valutazione intermedia del Programma per il mercato unico, la valutazione del Programma Euratom di ricerca e formazione 2021-2025, la proposta di Programma Euratom di ricerca e formazione 2026-2027, le iniziative per rendere più ecologici i parchi veicoli aziendali.

Le consultazioni pubbliche promosse dalla Commissione europea hanno la finalità di coinvolgere i cittadini europei sulle politiche e le normative dell’Unione Europea.

Alle consultazioni possono partecipare tutti: governi, istituzioni, organizzazioni della società civile, operatori economici, associazioni di categoria, ordini professionali ed esperti del settore.

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Consultazioni pubbliche europee
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Il sito del Dipartimento per le politiche europee ci ricorda che il sistema di informazione del mercato interno (IMI) festeggia 15 anni. Dal suo lancio nel 2008, l’IMI – avvalendosi di una piattaforma informatica multilingue – ha trasformato la comunicazione e la cooperazione transfrontaliere tra le pubbliche amministrazioni, eliminando le barriere e garantendo l’applicazione delle regole del mercato unico.

Ma l’IMI, continua il Dipartimento, ha anche ridotto gli oneri amministrativi per i cittadini e le imprese e ha aperto la strada alla trasformazione digitale.

Storia e risultati ma anche le prospettive e le strategie per il futuro dell’IMI saranno al centro di una conferenza di alto livello che si svolgerà il 30 novembre 2023 a Bruxelles e riunirà rappresentanti della Commissione, degli Stati membri e delle parti interessate di tutta Europa. L’evento potrà essere seguito anche in streaming cliccando qui.

Il ruolo centrale dell’IMI nella cooperazione amministrativa tra gli Stati dell’UE è dimostrato da alcuni dati: dal 2008 il numero totale degli scambi di informazioni inviati attraverso il sistema di informazione del mercato interno ha superato le 300 mila unità e sono oltre 12mila le autorità di tutti gli stati membri (per l’Italia, 723) registrate sulla piattaforma.

Nel nostro Paese, il coordinamento nazionale del sistema IMI è assicurato dal Dipartimento per le Politiche Europee.

Cos’è l’IMI
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La Commissione europea ha adottato nei giorni scorsi una proposta per agevolare le attività transfrontaliere delle associazioni senza scopo di lucro nell’UE . Migliorerà il funzionamento del mercato interno eliminando le barriere giuridiche e amministrative per le associazioni senza scopo di lucro che operano o desiderano operare in più di uno Stato membro, promuovendo così il ruolo svolto dalle associazioni senza scopo di lucro nella generazione di valori economici e sociali nel UE e consentire condizioni di parità tra loro.

Scheda informativa
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La Gazzetta ufficiale C132 del 14 aprile ha pubblicato una risoluzione del Parlamento europeo a sostegno delle politiche in materia di accessibilità nel mercato interno dell’UE.

Il Parlamento europeo (PE) accoglie con favore la comunicazione della Commissione dal titolo «Un’Unione dell’uguaglianza: strategia per i diritti delle persone con disabilità 2021-2030» , che mira a garantire che tutte le persone con disabilità in Europa possano godere dei propri diritti e partecipare alla società e all’economia in condizioni di parità e non siano più soggette a discriminazioni, affrontando i notevoli ostacoli evidenziati nella valutazione della strategia europea sulla disabilità 2010-2020.

Il PE: plaude all’iniziativa della Commissione volta a istituire il Centro «AccessibleEU»; riconosce che il Centro mira a rafforzare la coerenza delle politiche armonizzate in materia di accessibilità, a sostenerne l’attuazione e ad agevolare l’accesso alle conoscenze e alle competenze pertinenti, promuovendo una cultura delle pari opportunità e della piena partecipazione alla società per le persone con disabilità, anche a livello professionale, in uno spazio collaborativo tra le pubbliche amministrazioni, i rappresentanti delle imprese, le organizzazioni della società civile che si occupano di disabilità, gli esperti in materia di accessibilità e gli utenti.

Il PE inoltre: rileva che è possibile conseguire migliori risultati in termini di accessibilità nella società solo se il Centro segue l’approccio della «progettazione universale»; sottolinea la necessità di garantire che tale approccio globale all’accessibilità sia tenuto in debita considerazione, in particolare per quanto riguarda l’ambiente fisico, i trasporti, l’informazione, la comunicazione, i servizi e il settore degli appalti pubblici e delle gare d’appalto; ritiene che tale approccio implichi anche l’effettiva partecipazione di tutti i portatori di interessi e titolari dei diritti ai loro procedimenti.

L’Assemblea di Strasburgo, tra l’altro, invita la Commissione a garantire risorse adeguate, sia in termini di finanziamenti che di risorse umane, per l’istituzione e il funzionamento del Centro; chiede che gli Stati membri assicurino le risorse necessarie per l’attuazione e l’applicazione delle politiche in materia di accessibilità, anche attraverso i fondi dell’UE; sottolinea che sono indispensabili finanziamenti sufficienti per perseguire politiche pubbliche efficaci in materia di accessibilità, nonché per realizzare progressi in un’ampia gamma di tematiche, quali la sensibilizzazione attraverso le attività di comunicazione, in particolare rivolte alle organizzazioni che rappresentano le persone con disabilità, nonché il riconoscimento delle disabilità invisibili e l’armonizzazione delle tessere nazionali di disabilità o delle norme in materia di accessibilità.

LA RISOLUZIONE COMPLETA IN ITALIANO (PDF)
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