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Il Parlamento europeo ha approvato il 18 aprile in via definitiva cinque nuove leggi, frutto di accordi raggiunti con i paesi dell’UE alla fine del 2022, che fanno parte del pacchetto “Pronti per il 55% entro il 2030”, la strategia dell’UE per ridurre le emissioni di gas serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990, secondo quanto previsto dalla Legge europea sul clima.

La riforma del sistema di scambio di quote di emissione (ETS) aumenta le ambizioni climatiche dell’UE poiché prevede riduzioni in emissioni, nei settori coperti dall’ETS, pari al 62% rispetto ai livelli del 2005, entro il 2030. Prevede anche la graduale eliminazione delle quote gratuite per le imprese fra il 2026 e il 2034. Verrà creato un nuovo sistema ETS II per i carburanti per trasporto su strada e per gli edifici, per determinare il prezzo delle emissioni anche in questi settori dal 2027 (o dal 2028 se i prezzi dell’energia saranno eccezionalmente elevati).

Per maggiori informazioni sulla riforma del sistema ETS, si può consultare il comunicato stampa pubblicato dopo l’accordo con i paesi dell’UE.

Il Parlamento europeo ha inoltre adottato l’inclusione, per la prima volta, nel sistema ETS delle emissioni di gas serra prodotte dal settore marittimo e la revisione del sistema di scambio di quote di emissioni per il trasporto aereo. Ciò consentirà di eliminare gradualmente le quote gratuite per il settore dell’aviazione entro il 2026, promuovendo così l’uso di combustibili sostenibili.

L’Assemblea di Strasburgo ha approvato le norme che disciplinano il nuovo Meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (CBAM), il cui obiettivo è incentivare i paesi terzi ad accrescere le proprie ambizioni climatiche e garantire che gli sforzi climatici globali e dell’UE non siano messi in pericolo dalla delocalizzazione della produzione in paesi dell’UE con politiche climatiche meno ambiziose.

Il nuovo meccanismo include ferro, acciaio, cemento, alluminio, fertilizzanti, elettricità, idrogeno ed emissioni indirette in determinate condizioni. La normativa imporrà alle aziende importatrici nell’UE di prodotti coperti dal sistema ETS di comunicare la quantità di emissioni contenute nelle merci alla frontiera, per poi acquistare certificati di carbonio corrispondenti al prezzo che avrebbero pagato per produrre i beni all’interno dell’UE.

Il CBAM sarà introdotto gradualmente dal 2026 al 2034, in concomitanza con l’eliminazione progressiva delle quote gratuite nell’ETS.

Il comunicato stampa pubblicato dopo l’accordo con i paesi dell’UE contiene ulteriori informazioni sul sistema CBAM.

L’accordo con i governi UE sull’istituzione di un Fondo sociale per il clima dell’UE (SCF) nel 2026 per garantire una transizione climatica equa e socialmente inclusiva è stato adottato. Ne beneficeranno le famiglie vulnerabili, le microimprese e gli utenti dei trasporti particolarmente colpiti dalla povertà energetica. Non appena sarà pienamente operativo, il Fondo sociale per il clima sarà finanziato dai ricavi della messa all’asta delle quote di ETS II fino a un importo di 65 miliardi di EUR, con un ulteriore 25% coperto da risorse nazionali (pari a un totale stimato di 86,7 miliardi di EUR).

Il comunicato stampa pubblicato dopo l’accordo con i paesi dell’UE contiene ulteriori informazioni sul Fondo.

I testi dovranno ora essere approvati formalmente anche dal Consiglio. Saranno quindi pubblicati sulla Gazzetta ufficiale dell’UE ed entreranno in vigore 20 giorni dopo.
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La Gazzetta ufficiale C132 del 14 aprile ha pubblicato una risoluzione del Parlamento europeo a sostegno delle politiche in materia di accessibilità nel mercato interno dell’UE.

Il Parlamento europeo (PE) accoglie con favore la comunicazione della Commissione dal titolo «Un’Unione dell’uguaglianza: strategia per i diritti delle persone con disabilità 2021-2030» , che mira a garantire che tutte le persone con disabilità in Europa possano godere dei propri diritti e partecipare alla società e all’economia in condizioni di parità e non siano più soggette a discriminazioni, affrontando i notevoli ostacoli evidenziati nella valutazione della strategia europea sulla disabilità 2010-2020.

Il PE: plaude all’iniziativa della Commissione volta a istituire il Centro «AccessibleEU»; riconosce che il Centro mira a rafforzare la coerenza delle politiche armonizzate in materia di accessibilità, a sostenerne l’attuazione e ad agevolare l’accesso alle conoscenze e alle competenze pertinenti, promuovendo una cultura delle pari opportunità e della piena partecipazione alla società per le persone con disabilità, anche a livello professionale, in uno spazio collaborativo tra le pubbliche amministrazioni, i rappresentanti delle imprese, le organizzazioni della società civile che si occupano di disabilità, gli esperti in materia di accessibilità e gli utenti.

Il PE inoltre: rileva che è possibile conseguire migliori risultati in termini di accessibilità nella società solo se il Centro segue l’approccio della «progettazione universale»; sottolinea la necessità di garantire che tale approccio globale all’accessibilità sia tenuto in debita considerazione, in particolare per quanto riguarda l’ambiente fisico, i trasporti, l’informazione, la comunicazione, i servizi e il settore degli appalti pubblici e delle gare d’appalto; ritiene che tale approccio implichi anche l’effettiva partecipazione di tutti i portatori di interessi e titolari dei diritti ai loro procedimenti.

L’Assemblea di Strasburgo, tra l’altro, invita la Commissione a garantire risorse adeguate, sia in termini di finanziamenti che di risorse umane, per l’istituzione e il funzionamento del Centro; chiede che gli Stati membri assicurino le risorse necessarie per l’attuazione e l’applicazione delle politiche in materia di accessibilità, anche attraverso i fondi dell’UE; sottolinea che sono indispensabili finanziamenti sufficienti per perseguire politiche pubbliche efficaci in materia di accessibilità, nonché per realizzare progressi in un’ampia gamma di tematiche, quali la sensibilizzazione attraverso le attività di comunicazione, in particolare rivolte alle organizzazioni che rappresentano le persone con disabilità, nonché il riconoscimento delle disabilità invisibili e l’armonizzazione delle tessere nazionali di disabilità o delle norme in materia di accessibilità.

LA RISOLUZIONE COMPLETA IN ITALIANO (PDF)
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Nel febbraio 2023, tra i membri dell’UE per i quali sono disponibili dati, la Germania ha concesso il maggior numero di status di protezione temporanea agli ucraini in fuga dalla guerra in Ucraina (25.125) a seguito dell’invasione della Russia. La Germania è stata seguita dalla Polonia (24 905) davanti alla Cechia (9 775) e alla Romania (7 920).

Lo rende noto il sito di Eurostat, l’ufficio statistiche dell’Unione europea.

Rispetto a gennaio 2023, il numero di decisioni di concessione di protezione temporanea agli ucraini a febbraio è diminuito in 19 dei 26 membri dell’UE con dati disponibili. Le diminuzioni maggiori sono state osservate in Polonia (-3 540 rispetto a gennaio 2023), seguita da Germania (-3 080), Cechia (-2 630) e Romania (-1 035). Nel frattempo, Irlanda (+540) e Finlandia (+520) hanno registrato gli incrementi più significativi.

Al 28 febbraio 2023, il numero totale di beneficiari ucraini di protezione temporanea nei paesi dell’UE per i quali sono disponibili dati era più alto in Germania (1 000 530) e Polonia (989 080). Queste cifre cumulative includono non solo gli status di protezione concessi nel febbraio 2023, ma anche quelli concessi prima di quel mese.

I dati presentati in questo articolo si riferiscono alle concessioni di protezione temporanea basate sulla decisione di esecuzione 2022/382 del Consiglio del 4 marzo 2022 , che stabilisce l’esistenza di un afflusso massiccio di sfollati dall’Ucraina a causa dell’invasione militare della Russia e che ha l’effetto di introdurre protezione temporanea.

Rispetto alla popolazione di ciascun membro dell’UE, i rapporti più alti di cittadini ucraini a cui è stata concessa protezione temporanea per mille persone nel febbraio 2023 sono stati registrati a Cipro (1,1) e in Cechia (0,9).

Nel febbraio 2023, tra i paesi per i quali sono disponibili i dati, la Germania ha concesso il maggior numero di protezioni temporanee ai minori ucraini (persone di età inferiore ai 18 anni), con un totale di 7 725 (che rappresentano il 31% degli ucraini a cui è stata concessa protezione in Germania a febbraio 2023), seguita da Polonia (6 070, 24%), Romania (2 590, 33%) e Cechia (2 550, 26%).

Statistiche Eurostat sulla protezione temporanea per le persone in fuga dall’Ucraina

Sezione tematica Eurostat sull’impatto della guerra in Ucraina
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La Commissione europea ha recentemente pubblicato una valutazione dei programmi di monitoraggio dell’ambiente marino comunicati dagli Stati membri.

La valutazione, insieme a una relazione dettagliata del Centro comune di ricerca (CCR) della Commissione, fornisce una panoramica di dove, quanto spesso e cosa viene monitorato ai sensi della direttiva quadro strategico per l’ambiente marino (MSFD). Identifica le lacune nei dati e nelle aree monitorate e formula raccomandazioni per migliorare il monitoraggio dei mari europei.
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La Commissione europea ha adottato il 17 aprile le nuove norme per ridurre il consumo energetico di dispositivi come lavatrici, televisori e console portatili per videogiochi quando questi sono in modalità “stand-by”.

Le norme rivedute apportano una serie di modifiche al regolamento sulla progettazione ecocompatibile del 2008 relativo al consumo di energia elettrica nei modi stand-by e spento, il cui ultimo aggiornamento risale al 2013. Le nuove norme fanno seguito a un’ampia consultazione e all’esame del Parlamento europeo e del Consiglio. Le modifiche tengono conto degli sviluppi tecnologici e del mercato avvenuti negli ultimi anni e ampliano il campo di applicazione della normativa, includendo ora, ad esempio, i prodotti provvisti di un alimentatore esterno a bassa tensione, come piccole apparecchiature di rete (tra i quali router per il Wi-Fi e modem) o altoparlanti senza fili.

Secondo le stime della Commissione, riducendo la quantità di energia elettrica consumata dai prodotti in modalità “risparmio energetico”, entro il 2030 si produrrà un risparmio energetico annuale di 4 TWh, corrispondente a un risparmio annuale di CO2 pari a 1,36 milioni di tonnellate di CO2 equivalente. Ciò apporterà anche benefici ai consumatori, riducendo i costi delle bollette e permettendo così un risparmio totale stimato di 530 milioni di € all’anno entro il 2030.

Secondo la Commissione, grazie alle norme rivedute, le informazioni sul consumo energetico dei dispositivi in modalità “stand-by”, “spento” e “stand-by in rete”, nonché sulla quantità di tempo necessaria ai prodotti per raggiungere automaticamente una di queste modalità, saranno più facilmente accessibili ai consumatori.

Le aziende produttrici hanno ora a disposizione un periodo di transizione di due anni prima che le nuove norme entrino in vigore. Ulteriori informazioni sono disponibili qui
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La Segretaria generale del Consiglio d’Europa Marija Pejčinović Burić ha deplorato “fortemente la condanna del leader dell’opposizione russa, Vladimir Kara-Murza, a 25 anni di carcere a seguito di un processo farsa. Kara-Murza è stato imprigionato e processato un anno fa per aver denunciato la brutale aggressione da parte della Russia contro l’Ucraina. Come ha coraggiosamente dichiarato nelle sue osservazioni finali alla corte, “Questo è il prezzo per non rimanere in silenzio in Russia oggi”. Il suo caso è un’altra dimostrazione della repressione in corso nella Federazione russa. Nonostante i tentativi della Russia di mettere a tacere i critici, le loro voci vengono ascoltate in tutto il mondo e non saranno dimenticate. Il Consiglio d’Europa è pienamente solidale con Kara-Murza e richiede il suo rilascio immediato”.
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