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La Commissione europea rende noto di aver accolto con favore l’accordo politico raggiunto la scorsa notte tra il Parlamento europeo e il Consiglio sulle spedizioni di rifiuti, che garantirà che l’UE si assuma una maggiore responsabilità dei rifiuti che produce e non esporti le proprie sfide ambientali in paesi terzi. Le norme agevoleranno inoltre l’uso dei rifiuti come risorsa. L’accordo contribuisce all’obiettivo del Green Deal europeo di ridurre l’inquinamento e promuovere l’economia circolare.

Sarà vietata l’esportazione di rifiuti di plastica dall’UE verso paesi non appartenenti all’OCSE. Solo se sono soddisfatte rigorose condizioni ambientali, i singoli paesi potranno ricevere tali rifiuti cinque anni dopo l’entrata in vigore delle nuove norme. Alla luce dei problemi globali legati all’aumento della quantità di rifiuti di plastica e alle sfide per una loro gestione sostenibile, con questa misura i legislatori dell’UE mirano a prevenire nei paesi terzi il degrado ambientale e l’inquinamento causati dai rifiuti di plastica prodotti nell’UE.

Altri rifiuti idonei al riciclaggio saranno esportati dall’UE in paesi non appartenenti all’OCSE solo se questi ultimi garantiranno di poterli smaltire in modo sostenibile. Al tempo stesso, grazie a moderne procedure digitalizzate, sarà più facile spedire rifiuti destinati al riciclaggio all’interno dell’UE. Saranno inoltre rafforzate l’applicazione delle norme e la cooperazione nella lotta contro il traffico di rifiuti.

Per ulteriori informazioni consultare il comunicato stampa.
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Il sito del Parlamento europeo ha pubblicato uno speciale sulle norme sulla responsabilità per i prodotti difettosi.

L’UE vuole aggiornare delle norme sulla responsabilità per i prodotti difettosi, al fine di fornire maggior protezione ai consumatori e stare al passo con lo sviluppo delle nuove tecnologie.

L’attuale direttiva UE sulla responsabilità per danno da prodotti difettosi è stata adottata quasi 40 anni fa. A settembre 2022, la Commissione europea ha lanciato una proposta per aggiornare le linee guida e metterle al passo con i progressi tecnologici dei prodotti più recenti.

L’obiettivo dell’aggiornamento è quello di:

fissare norme uniformi per gli Stati membri

garantire il corretto funzionamento dell’economia circolare e di quella digitale

aiutare le vittime di prodotti difettosi a ottenere un risarcimento più equo.

Ambito di applicazione delle nuove norme sulla responsabilità

Al fine di poter meglio riflettere i cambiamenti nel mondo digitale, l’attuale definizione di prodotto deve essere ampliata in modo tale da poter includere aspetti quali aggiornamenti software, intelligenza artificiale o servizi digitali (ad esempio droni, robot e sistemi di casa intelligente).

Allo stesso tempo, le norme aggiornate escludono dal campo di applicazione i software open source e quelli gratuiti poiché tali programmi si basano sui miglioramenti forniti degli utenti. Pertanto, gli sviluppatori non possono essere ritenuti responsabili di eventuali danni causati da altri utenti.

L’UE è al lavoro per diventare più sostenibile e sta promuovendo la creazione di nuovi prodotti che siano più durevoli, riutilizzabili, riparabili e aggiornabili. Allo stesso tempo, in linea con i principi dell’economia circolare, una revisione delle norme relative alla responsabilità delle aziende è attualmente in corso, al fine di rendere le regole chiare ed equamente applicabili per le compagnie che apportano modifiche significative ai loro prodotti.

Procedura in caso di danno

Attualmente la direttiva riconosce come motivo legittimo per chiedere un risarcimento solo il danno fisico. Secondo le nuove norme sarà possibile invece richiedere il risarcimento dei danni psicologici che richiedano terapie o cure mediche purché certificate dal punto di vista medico.

Inoltre, un risarcimento può essere richiesto anche per la distruzione o il danneggiamento irreversibile dei dati (ad esempio cancellazione di file da un disco rigido). Tuttavia, la perdita deve superare i 1.000 euro.

Responsabilità

Secondo la proposta della Commissione europea, il periodo di responsabilità dovrebbe essere di 20 anni.

Il Parlamento vuole estendere il periodo di responsabilità a 30 anni nei casi per cui il danno sia visibile anche dopo un periodo di tempo più lungo.

In virtù della riforma normativa, nell’UE dovrebbe sempre essere possibile individuare qualcuno che possa essere ritenuto responsabile per il danno causato da un prodotto difettoso, anche se il prodotto sia stato fabbricato al di fuori dell’UE. Chiunque importi un prodotto o agisca come rappresentante del produttore potrebbe essere considerato responsabile. Qualora non ci fosse un’azienda responsabile, i consumatori potrebbero comunque ottenere un risarcimento attraverso i sistemi nazionali.

Procedura di compensazione più semplice

Il Parlamento intende semplificare la procedura necessaria a dimostrare che il prodotto era difettoso, abbia causato danni e che vi siano ragionevoli motivi per richiedere un risarcimento.

I deputati europei chiedono che le autorità nazionali poste a tutela dei consumatori, forniscano orientamenti e informazioni sulle richieste di risarcimento in modo comprensibile e di facile accesso.

I consumatori che hanno subito un danno, possono rivolgersi ai tribunali nazionali per chiedere ai produttori di fornire prove che possano aiutare nella loro richiesta di risarcimento.

Per la direttiva attuale, la soglia minima del danno per richiedere un risarcimento è di 500 euro. Il Parlamento europeo suggerisce di eliminare la soglia in modo tale che i consumatori possano dimostrare la difettosità come possibile causa di danno per qualsiasi prodotto.

Prodotti difettosi

Il Parlamento ritiene che un prodotto debba essere considerato difettoso quando non è sicuro per il consumatore medio.

I difetti possono essere legati al design del prodotto, alle caratteristiche tecniche, alle istruzioni, al suo utilizzo, agli effetti che altri prodotti potrebbero avere sul prodotto difettoso, alla sua durata di vita.

Passaggi successivi

A seguito di una relazione congiunta della commissione giuridica e della commissione per il mercato interno e la tutela dei consumatori, il Parlamento ha approvato la sua posizione sulle norme riviste nell’ottobre 2023.

I deputati avvieranno ora i negoziati con i paesi dell’UE sulla forma finale della legislazione.

>Scopri di più su come l’UE vuole rafforzare la protezione dei consumatoriù.

Norme sulla responsabilità dell’IA

L’UE sta lavorando anche sulle norme relative alla responsabilità in materia di intelligenza artificiale. Tese ad integrare la revisione della direttiva sulla responsabilità per danni causati da prodotti difettosi e affrontare meglio i danni causati da comportamenti illeciti dei sistemi di intelligenza artificiale (ad esempio violazioni della privacy o danni causati da problemi di sicurezza).

Scopri di più su come l’UE intende regolamentare l’uso dell’intelligenza artificiale.
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La Commissione europea ha proposto norme per rendere i produttori responsabili dell’intero ciclo di vita dei prodotti tessili e per sostenere la gestione sostenibile dei rifiuti tessili in tutta l’UE. Questa iniziativa accelererà lo sviluppo del settore della raccolta differenziata, della cernita, del riutilizzo e del riciclaggio dei tessili nell’UE, in linea con la strategia dell’UE per i tessili sostenibili e circolari . Si prevede che l’aumento della disponibilità di tessili usati creerà posti di lavoro a livello locale e farà risparmiare denaro ai consumatori nell’UE e oltre, attenuando nel contempo l’impatto della produzione tessile sulle risorse naturali.

La Commissione propone di introdurre regimi di responsabilità estesa del produttore (EPR) obbligatori e armonizzati per i tessili in tutti gli Stati membri dell’UE. I programmi EPR hanno avuto successo nel migliorare la gestione dei rifiuti di diversi prodotti, come imballaggi, batterie e apparecchiature elettriche ed elettroniche. I produttori copriranno i costi di gestione dei rifiuti tessili, il che darà loro anche incentivi per ridurre i rifiuti e aumentare la circolarità dei prodotti tessili, progettando prodotti migliori fin dall’inizio. L’importo che i produttori pagheranno per il regime EPR sarà adeguato in base alle prestazioni ambientali dei tessili, un principio noto come “ecomodulazione”.

Le norme comuni dell’UE sulla responsabilità estesa del produttore semplificheranno inoltre per gli Stati membri l’attuazione dell’obbligo di raccogliere i tessili separatamente a partire dal 2025, in linea con la normativa vigente. I contributi dei produttori finanzieranno investimenti in capacità di raccolta differenziata, cernita, riutilizzo e riciclaggio.

Le norme proposte sulla gestione dei rifiuti mirano a garantire che i tessili usati siano selezionati per il riutilizzo e ciò che non può essere riutilizzato è indirizzato in via prioritaria al riciclaggio. Le imprese sociali attive nella raccolta e nel trattamento dei tessili beneficeranno di maggiori opportunità commerciali e di un mercato più ampio per i tessili di seconda mano.

La proposta promuoverà anche la ricerca e lo sviluppo di tecnologie innovative per la circolarità del settore tessile, come il riciclaggio da fibra a fibra.

Pagina web sulla direttiva quadro sui rifiuti

Pagina web sulla strategia dell’UE per il tessile sostenibile e circolare
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La Gazzetta ufficiale dell’Unione europea C 236 del 4 luglio pubblica l’avviso della pubblicazione Relazione speciale della Corte dei Conti europea «Economia circolare – Nonostante l’azione dell’UE, la transizione negli Stati membri procede lentamente»

Un’economia circolare preserva il valore dei prodotti, dei materiali e delle risorse e riduce al minimo i rifiuti. La progettazione di un prodotto determina circa l’80 % del suo impatto ambientale. La Corte ha rilevato solo scarsi elementi indicanti che i due piani d’azione per l’economia circolare della Commissione, in particolare per quanto riguarda la progettazione circolare dei prodotti e dei processi produttivi, hanno effettivamente influito sulle attività di economia circolare nell’UE. La Corte raccomanda alla Commissione di analizzare i motivi che hanno condotto allo scarso utilizzo, da parte degli Stati membri, dei finanziamenti UE per la progettazione circolare e valutare come incentivarla ulteriormente, nonché migliorare il monitoraggio della transizione degli Stati membri verso l’economia circolare.

Relazione speciale 17/2023: Economia circolare – Nonostante l’azione dell’UE, la transizione negli Stati membri procede lentamente
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La Commissione europea ha proposto nei giorni scorsi nuove norme per aiutare i consumatori a fare scelte informate e sostenibili al momento dell’acquisto di telefoni cellulari e cordless e tablet, ai sensi dell’attuale regolamento dell’UE sull’etichettatura energetica. Questa nuova proposta arriva lo stesso giorno dell’approvazione delle misure per rendere questi dispositivi più efficienti dal punto di vista energetico, durevoli e più facili da riparare da parte del Parlamento europeo e del Consiglio, a seguito di una proposta della Commissione nel novembre 2022, ai sensi del regolamento UE sulla progettazione ecocompatibile.

Queste misure contribuiscono a rendere l’economia dell’UE più circolare, risparmiare energia, ridurre la nostra impronta di carbonio, sostenere modelli di business circolari e offrire ai consumatori i vantaggi del Green Deal europeo.

I telefoni cellulari e i tablet prodotti secondo queste regole risparmieranno ogni anno quasi 14 terawattora di energia primaria entro il 2030. Si tratta di un terzo del consumo di energia primaria di questi prodotti oggi. Le nuove regole contribuiranno anche a ottimizzare l’uso di materie prime critiche ea facilitarne il riciclaggio.

In base al regolamento sull’etichettatura energetica proposto, smartphone e tablet immessi sul mercato dell’UE dovranno visualizzare informazioni sulla loro efficienza energetica, longevità della batteria, protezione da polvere e acqua e resistenza a cadute accidentali . Questa è anche la prima volta che un prodotto immesso sul mercato dell’UE dovrà mostrare un punteggio di riparabilità . Ciò aiuterà i consumatori dell’UE a fare scelte di acquisto più informate e sostenibili e a incoraggiare il consumo sostenibile.

I nuovi prodotti utilizzeranno le già note etichette energetiche dell’UE in scala AG e la banca dati europea del registro europeo dei prodotti per le etichette energetiche (EPREL) fornirà ulteriori informazioni sul prodotto.

Queste norme sull’etichettatura energetica saranno ora sottoposte al Parlamento europeo e al Consiglio per un periodo di esame di due mesi, dopodiché saranno formalmente adottate se non vi saranno obiezioni al testo da parte dei colegislatori.

Per allineare l’entrata in vigore di questi due atti legislativi riguardanti la stessa categoria di prodotti, la loro pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale avverrà lo stesso giorno, dopo l’adozione delle norme sull’etichettatura energetica.

Dopo la loro entrata in vigore, entrambe le proposte prevedono un periodo di transizione di 21 mesi prima che i requisiti diventino applicabili.
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In una relazione pubblicata l’8 giugno, la Commissione europea ha identificato gli Stati membri che rischiano di non raggiungere gli obiettivi 2025 di preparazione per il riutilizzo e riciclaggio dei rifiuti urbani e di tutti gli imballaggi e l’ obiettivo 2035 di collocamento in discarica. Nove Stati membri sono sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi del 2025: Austria, Belgio, Cechia, Danimarca, Germania, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi e Slovenia.

Tuttavia, 18 Stati membri rischiano di non raggiungere uno o entrambi gli obiettivi del 2025. Estonia, Finlandia, Francia, Irlanda, Lettonia, Portogallo, Spagna e Svezia rischiano di non raggiungere l’obiettivo sui rifiuti urbani. Bulgaria, Croazia, Cipro, Grecia, Ungheria, Lituania, Malta, Polonia, Romania e Slovacchia rischiano di non raggiungere gli obiettivi per i rifiuti di imballaggio urbani e complessivi per il 2025. Alcuni paesi continuano inoltre a conferire in discarica la maggior parte dei loro rifiuti urbani e probabilmente non riescono a raggiungere l’ obiettivo di smaltimento in discarica del 2035 . La Commissione presenta raccomandazioni a questi Stati membri, basandosi sul continuo sostegno finanziario e tecnico fornito per migliorare le prestazioni in materia di gestione dei rifiuti.

Ogni anno, scrive Bruxelles, gli europei generano in media 530 kg di rifiuti urbani pro capite (rifiuti provenienti dalle famiglie e rifiuti simili provenienti dalle imprese). Sebbene siano sempre più riciclati e meno collocati in discarica, i rifiuti urbani rimangono uno dei flussi di rifiuti più complessi da gestire. Nell’UE, circa il 50% dei rifiuti urbani viene riciclato o compostato e il 23% viene messo in discarica . La quantità di rifiuti di imballaggio generati è in costante aumento.Tra il 2013 e il 2020 la quantità di rifiuti di imballaggio generati è cresciuta del 15% in tutta l’UE, raggiungendo quasi 80 milioni di tonnellate. Circa il 64% dei rifiuti di imballaggio viene ora riciclato, anche se questo varia a seconda del materiale. Più del 75% degli imballaggi di carta, cartone e metallo viene riciclato, rispetto a meno del 40% della plastica – un problema nella maggior parte dei paesi dell’UE, molti dei quali rischiano di non raggiungere l’obiettivo specifico del materiale per il riciclaggio degli imballaggi in plastica sciupare.

Rapporto

Documenti di lavoro del personale

Schede informative per ogni Stato membro


Italia, obiettivi Ue riciclo rifiuti 2025
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All’insegna del motto “Le tue Alpi! Il tuo futuro! Il progetto!” I giovani di tutte le regioni alpine sono invitati a presentare le loro idee progettuali per uno sviluppo attraente, moderno e sostenibile dello spazio alpino entro il 10 settembre 2023.

Lo rende noto il sito Sviluppo regionale e urbano dell’UE.

La strategia dell’Unione europea per la regione alpina (EUSALP) e la regione Bourgogne-Franche-Comté organizzano il concorso PITCH YOUR PROJECT, per i giovani tra i 16 e i 25 anni.

Possono partecipare al concorso sia singoli individui che gruppi come classi scolastiche, gruppi di studenti o associazioni giovanili. Al termine del periodo di candidatura, una giuria di esperti valuterà tutti i progetti presentati in due categorie di età e selezionerà i cinque migliori progetti.

Quest’anno, i candidati devono presentare progetti in 4 categorie:

Cambiamenti climatici e gestione dell’acqua

Mobilità & Energia

Economia circolare e artigianato alpino

Innovazione sociale e sinergie intergenerazionali

I rappresentanti dei cinque progetti meglio classificati sono invitati a presentare le loro idee in un “pitch” a un pubblico di esperti internazionali a novembre a Strasburgo. In una votazione pubblica, il pubblico selezionerà tre progetti vincitori che riceveranno premi in denaro di 5.000, 3.000 e 2.000 euro. I vincitori riceveranno inoltre un supporto attivo nella realizzazione dei loro progetti da parte di esperti dei paesi EUSALP.

Per candidarsi seguire il link: https://eusalp-youth.eu/home-pitch-your-project/
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Il sito della DG Sviluppo regionale e urbano della Commissione europea inform che gli inviti a presentare proposte nell’ambito del programma LIFE, lo strumento di finanziamento dell’UE per l’ambiente e l’azione per il clima, sono stati pubblicati il ​​18 aprile e l’11 maggio.



I bandi aperti riguardano i 4 sottoprogrammi LIFE “Natura e Biodiversità”, “Economia circolare e qualità della vita”, “Mitigazione e adattamento climatico” e “Sottoprogramma Clean Energy Transition”.

Il sottoprogramma Natura e biodiversità sostiene progetti per la conservazione e il ripristino della natura nella rete Natura 2000, la protezione delle specie, le specie esotiche invasive e il ripristino degli ecosistemi.

Il sottoprogramma Economia circolare e qualità della vita sostiene azioni quali il sostegno alle autorità pubbliche per l’attuazione della legislazione ambientale dell’UE, il sostegno a tecnologie e soluzioni pronte per essere attuate, progetti integrati di economia circolare.

Il sottoprogramma Mitigazione e adattamento climatico sostiene progetti che contribuiscono alla politica energetica e climatica 2030, ai piani nazionali ed energetici per il clima degli Stati membri dell’UE, alla strategia climatica ed energetica a lungo termine dell’UE e alla strategia di adattamento dell’UE e alle relative strategie nazionali di adattamento. Il sottoprogramma Energia pulita Transizione sostiene lo sviluppo.

Le scadenze variano a seconda dei bandi specifici

Maggiori informazioni

Inviti a presentare proposte (pubblicati sul Portale dei finanziamenti e degli appalti dell’UE)
>Temi prioritari LIFE

EU LIFE Info Days 2023 – Info (b2match.io)
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