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Si svolgerà l’ 8 novembre a Bruxelles l’evento Sfruttare le competenze nelle zone rurali: il ruolo dei governi locali e regionali. Questo evento si svolge nel contesto dell’Anno europeo delle competenze, evidenziando le sfide e il potenziale per sfruttare le competenze nelle zone rurali, e fa parte della partecipazione del CEMR alla Comunità del Patto Rurale .

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Il sito del Parlamento europeo ha pubblicato uno speciale sulle norme sulla responsabilità per i prodotti difettosi.

L’UE vuole aggiornare delle norme sulla responsabilità per i prodotti difettosi, al fine di fornire maggior protezione ai consumatori e stare al passo con lo sviluppo delle nuove tecnologie.

L’attuale direttiva UE sulla responsabilità per danno da prodotti difettosi è stata adottata quasi 40 anni fa. A settembre 2022, la Commissione europea ha lanciato una proposta per aggiornare le linee guida e metterle al passo con i progressi tecnologici dei prodotti più recenti.

L’obiettivo dell’aggiornamento è quello di:

fissare norme uniformi per gli Stati membri

garantire il corretto funzionamento dell’economia circolare e di quella digitale

aiutare le vittime di prodotti difettosi a ottenere un risarcimento più equo.

Ambito di applicazione delle nuove norme sulla responsabilità

Al fine di poter meglio riflettere i cambiamenti nel mondo digitale, l’attuale definizione di prodotto deve essere ampliata in modo tale da poter includere aspetti quali aggiornamenti software, intelligenza artificiale o servizi digitali (ad esempio droni, robot e sistemi di casa intelligente).

Allo stesso tempo, le norme aggiornate escludono dal campo di applicazione i software open source e quelli gratuiti poiché tali programmi si basano sui miglioramenti forniti degli utenti. Pertanto, gli sviluppatori non possono essere ritenuti responsabili di eventuali danni causati da altri utenti.

L’UE è al lavoro per diventare più sostenibile e sta promuovendo la creazione di nuovi prodotti che siano più durevoli, riutilizzabili, riparabili e aggiornabili. Allo stesso tempo, in linea con i principi dell’economia circolare, una revisione delle norme relative alla responsabilità delle aziende è attualmente in corso, al fine di rendere le regole chiare ed equamente applicabili per le compagnie che apportano modifiche significative ai loro prodotti.

Procedura in caso di danno

Attualmente la direttiva riconosce come motivo legittimo per chiedere un risarcimento solo il danno fisico. Secondo le nuove norme sarà possibile invece richiedere il risarcimento dei danni psicologici che richiedano terapie o cure mediche purché certificate dal punto di vista medico.

Inoltre, un risarcimento può essere richiesto anche per la distruzione o il danneggiamento irreversibile dei dati (ad esempio cancellazione di file da un disco rigido). Tuttavia, la perdita deve superare i 1.000 euro.

Responsabilità

Secondo la proposta della Commissione europea, il periodo di responsabilità dovrebbe essere di 20 anni.

Il Parlamento vuole estendere il periodo di responsabilità a 30 anni nei casi per cui il danno sia visibile anche dopo un periodo di tempo più lungo.

In virtù della riforma normativa, nell’UE dovrebbe sempre essere possibile individuare qualcuno che possa essere ritenuto responsabile per il danno causato da un prodotto difettoso, anche se il prodotto sia stato fabbricato al di fuori dell’UE. Chiunque importi un prodotto o agisca come rappresentante del produttore potrebbe essere considerato responsabile. Qualora non ci fosse un’azienda responsabile, i consumatori potrebbero comunque ottenere un risarcimento attraverso i sistemi nazionali.

Procedura di compensazione più semplice

Il Parlamento intende semplificare la procedura necessaria a dimostrare che il prodotto era difettoso, abbia causato danni e che vi siano ragionevoli motivi per richiedere un risarcimento.

I deputati europei chiedono che le autorità nazionali poste a tutela dei consumatori, forniscano orientamenti e informazioni sulle richieste di risarcimento in modo comprensibile e di facile accesso.

I consumatori che hanno subito un danno, possono rivolgersi ai tribunali nazionali per chiedere ai produttori di fornire prove che possano aiutare nella loro richiesta di risarcimento.

Per la direttiva attuale, la soglia minima del danno per richiedere un risarcimento è di 500 euro. Il Parlamento europeo suggerisce di eliminare la soglia in modo tale che i consumatori possano dimostrare la difettosità come possibile causa di danno per qualsiasi prodotto.

Prodotti difettosi

Il Parlamento ritiene che un prodotto debba essere considerato difettoso quando non è sicuro per il consumatore medio.

I difetti possono essere legati al design del prodotto, alle caratteristiche tecniche, alle istruzioni, al suo utilizzo, agli effetti che altri prodotti potrebbero avere sul prodotto difettoso, alla sua durata di vita.

Passaggi successivi

A seguito di una relazione congiunta della commissione giuridica e della commissione per il mercato interno e la tutela dei consumatori, il Parlamento ha approvato la sua posizione sulle norme riviste nell’ottobre 2023.

I deputati avvieranno ora i negoziati con i paesi dell’UE sulla forma finale della legislazione.

>Scopri di più su come l’UE vuole rafforzare la protezione dei consumatoriù.

Norme sulla responsabilità dell’IA

L’UE sta lavorando anche sulle norme relative alla responsabilità in materia di intelligenza artificiale. Tese ad integrare la revisione della direttiva sulla responsabilità per danni causati da prodotti difettosi e affrontare meglio i danni causati da comportamenti illeciti dei sistemi di intelligenza artificiale (ad esempio violazioni della privacy o danni causati da problemi di sicurezza).

Scopri di più su come l’UE intende regolamentare l’uso dell’intelligenza artificiale.
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Il Comitato europeo delle regioni (CdR) in un comunicato stampa avverte di aver avvertito che lo sviluppo sostenibile a lungo termine dell’UE non può essere raggiunto senza aree rurali forti e sostenibili e senza la completa integrazione delle comunità rurali nel progetto europeo.

Una dichiarazione adottata il 31 ottobre in occasione della riunione dell’Ufficio di presidenza del Comitato europeo delle regioni a Logroño, in Spagna, sottolinea che tutte le politiche dell’UE dovrebbero tenere conto del “rural proofing”, promuovendo l’attrattiva delle zone rurali e tutelando la qualità della vita delle popolazioni rurali, e che le zone rurali necessitano di un sostegno mirato per adattarsi alla crisi climatica e alla transizione verde.

Le aree rurali dell’Unione europea si trovano ad affrontare sfide sistemiche a lungo termine, prosegue il CdR, tra cui lo spopolamento, la riduzione della forza lavoro, la mancanza di servizi essenziali e investimenti insufficienti per rispondere rapidamente alle transizioni verde e digitale. Adottando la dichiarazione di Logroño su come garantire lo sviluppo di aree rurali fiorenti e vivaci, i leader locali e regionali europei sollecitano le istituzioni dell’Unione europea a coinvolgere e sostenere pienamente le aree rurali per il successo del progetto europeo.
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La Commissione europea rende noto di aver firmato nei giorni scorsi un accordo amministrativo con l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AGCOM) a sostegno dei poteri di vigilanza e di esecuzione della Commissione ai sensi del regolamento sui servizi digitali.

L’accordo è volto a sviluppare competenze e capacità che aiuteranno la Commissione a individuare e valutare rischi sistemici nell’ambito del regolamento sui servizi digitali, tra cui i rischi correlati alla diffusione di disinformazione e contenuti illegali e gli effetti negativi sui minori. Contribuirà a organizzare lo scambio pratico di informazioni, dati, buone pratiche, metodologie, sistemi tecnici e strumenti con l’autorità di regolamentazione.

L’AGCOM è stata nominata coordinatore dei servizi digitali per l’Italia e diventerà pertanto parte del comitato per i servizi digitali, che sarà istituito entro febbraio 2024 e sarà composto da un’autorità competente per Stato membro.

Il servizio della Commissione responsabile dell’attuazione e dell’applicazione del regolamento sui servizi digitali, vale a dire la direzione generale delle Reti di comunicazione, dei contenuti e delle tecnologie (CNECT), ha recentemente concluso accordi amministrativi analoghi con le autorità di regolamentazione dei media di Francia e Irlanda; sono in corso colloqui con altre autorità che saranno annunciate a tempo debito.

Gli accordi fanno seguito alla recente raccomandazione della Commissione agli Stati membri in cui questi ultimi vengono invitati a coordinare la loro risposta alla diffusione e all’amplificazione di contenuti illegali su piattaforme e motori di ricerca online di dimensioni molto grandi.

Il regolamento sui servizi digitali stabilisce norme fondamentali per plasmare un ambiente online sicuro e affidabile all’interno dell’UE. Una cooperazione efficace e attiva con gli Stati membri e le autorità nazionali di regolamentazione è fondamentale a tal fine, soprattutto nell’attuale contesto di conflitto, caratterizzato dalla guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina e dagli attacchi terroristici di Hamas contro Israele.
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Sulla Gazzetta ufficiale serie L del 31 ottobre è stata pubblicata la Direttiva 2023/2413 del Parlamento europeo e del Consiglio UE del 18 ottobre 2023 che modifica la direttiva (UE) 2018/2001, il regolamento (UE) 2018/1999 e la direttiva n. 98/70/CE per quanto riguarda la promozione dell’energia da fonti rinnovabili e che abroga la direttiva (UE) 2015/652 del Consiglio.

Le energie rinnovabili svolgono un ruolo fondamentale, dato che il settore energetico contribuisce attualmente per oltre il 75 % alle emissioni totali di gas a effetto serra nell’Unione.
Riducendo tali emissioni di gas a effetto serra, le energie rinnovabili possono anche contribuire ad affrontare sfide ambientali come la perdita di biodiversità, e a ridurre l’inquinamento in linea con gli obiettivi della comunicazione della Commissione, del 12 maggio 2021, dal titolo «Un percorso verso un pianeta più sano per tutti – Piano d’azione dell’UE: Verso l’inquinamento zero per l’aria, l’acqua e il suolo».
La transizione verde verso un’economia basata sulle energie da fonti rinnovabili contribuirà a conseguire gli obiettivi della decisione (UE) 2022/591 del Parlamento europeo e del Consiglio, che mira altresì a proteggere, ripristinare e migliorare lo stato dell’ambiente, mediante, tra l’altro, l’interruzione e l’inversione del processo di perdita di biodiversità.
Il fatto che l’energia rinnovabile riduca l’esposizione agli shock dei prezzi rispetto ai combustibili fossili, può portare la stessa ad avere un ruolo fondamentale nel fronteggiare la povertà energetica. L’energia rinnovabile può inoltre apportare notevoli vantaggi socioeconomici, creando nuovi posti di lavoro e promuovendo le industrie locali, rispondendo nel contempo alla crescente domanda interna e mondiale di tecnologie per le fonti energetiche rinnovabili.

SCARICA LA DIRETTIVA IN ITALIANO (PDF)
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