E-News, In Evidenza, Ultime Notizie, Notizie
Il sito di Eurostat, l’ufficio statistiche dell’Unione europea rende noto che è stata pubbcata l’ edizione 2023 di Key figures on Europe. Con visualizzazioni intuitive e testo conciso, questa pubblicazione fornisce statistiche e approfondimenti sulla situazione attuale e sui recenti sviluppi nell’UE, sulle persone e sulla società, sull’economia e le imprese, sull’ambiente e sulle risorse naturali. Con questa pubblicazione, si può anche vedere come sta andando l’Italia in diverse aree e come si confronta con altri Stati membri.

Si possono trovare risposte a domande come:

Qual è il divario retributivo di genere nel tuo paese?

Quali beni di consumo sono stati maggiormente colpiti dall’inflazione?

La famiglia media dell’UE spende di più per cibo e bevande analcoliche o per l’alloggio, l’acqua e l’energia?

Quanto dipende il tuo paese dall’energia importata?

Quanti chilogrammi di rifiuti generano i cittadini dell’UE?

Quanta dell’energia utilizzata nel tuo paese proviene da fonti rinnovabili, come eolico, solare e biomasse?

Quanta parte della superficie agricola totale nel tuo paese è utilizzata per l’agricoltura biologica?

Cifre chiave sull’Europa – Edizione 2023
0

E-News, diritti umani ed uguaglianza, Ultime Notizie, Notizie

Secondo l’accordo raggiunto il 15 dicembre dai negoziatori del Parlamento europeo (PE) e dei paesi dell’UE, le aziende dell’UE con almeno 100 dipendenti (anziché 250 come inizialmente proposto) saranno tenute a divulgare informazioni che rendano più facile confrontare i salari per coloro che lavorano per lo stesso datore di lavoro ed esporre il divario retributivo di genere esistente.

Le strutture retributive per confrontare i livelli retributivi dovrebbero basarsi su criteri neutri rispetto al genere e includere sistemi di classificazione e valutazione del lavoro neutri rispetto al genere.

Gli avvisi di posto vacante e i titoli di lavoro dovranno essere neutri rispetto al genere e i processi di assunzione condotti in modo non discriminatorio.

Se la rendicontazione salariale mostra un divario retributivo di genere di almeno il 5%, i datori di lavoro dovranno condurre una valutazione salariale congiunta in collaborazione con i loro rappresentanti dei lavoratori.

Gli Stati membri dovranno istituire sanzioni effettive, proporzionate e dissuasive, come ammende, per i datori di lavoro che violano le norme. Il lavoratore che abbia subito un danno a seguito di una violazione avrà diritto al risarcimento. Per la prima volta, la discriminazione intersezionale e i diritti delle persone non binarie sono stati inclusi nel campo di applicazione delle nuove regole.

L’accordo provvisorio prevede che i lavoratori e i rappresentanti dei lavoratori abbiano il diritto di ricevere informazioni chiare e complete sui livelli retributivi individuali e medi, suddivisi per genere. Il segreto salariale sarà vietato: non dovrebbero esistere clausole contrattuali che impediscano ai lavoratori di rivelare la propria retribuzione o di cercare informazioni sulla stessa o su altre categorie di retribuzione dei lavoratori.

Sulle questioni relative alla retribuzione, l’onere della prova passerà dal lavoratore al datore di lavoro. Nei casi in cui un lavoratore ritenga che il principio della parità di retribuzione non sia stato applicato e porti il ​​caso in tribunale, la legislazione nazionale dovrebbe obbligare il datore di lavoro a dimostrare che non vi è stata discriminazione.

Parlamento e Consiglio dovranno approvare formalmente l’accordo. Le nuove regole entreranno in vigore venti giorni dopo la loro pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’UE.

Il principio della parità retributiva è sancito dall’articolo 157 del TFUE . Tuttavia, in tutta l’Unione europea, il divario retributivo di genere persiste e si attesta intorno al 13%, con variazioni significative tra gli Stati membri
0

Notizie
il sito del Parlamento europeo pubblica un’articolata inchiesta sul divario retributivo di genere nell’UE.

Sebbene l’uguaglianza di genere sia uno dei principi fondanti dell’UE e il principio della parità di retribuzione a parità di lavoro sia stato introdotto più di 60 anni fa, al giorno d’oggi in Europa le donne continuano a venir pagate meno degli uomini. In media, per ogni ora di lavoro effettuata, le donne guadagnano il 13% in meno rispetto ai colleghi uomini. Il Parlamento europeo rende noto che “intende cambiare questa situazione”.

Nello specifico, l’articolo pubblicato nel sito del Parlamento di Strasburgo, arricchito da molti documenti e statistiche, si articola in alcuni capitoli:

Introduzione degli obblighi di trasparenza retributiva;

Affrontare le cause alle base del divario salariale;

Combattere la povertà tra le donne.

VAI ALL’INCHIESTA
0