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Stato di diritto: pubblicata seconda relazione. E sull’Italia…

La Commissione europea ha pubblicato la seconda relazione sullo Stato di diritto nell’UE, comprendente una comunicazione che esamina la situazione nell’UE nel suo complesso e specifici capitoli per paese su ciascuno Stato membro. La relazione 2021 prende in esame i nuovi sviluppi intervenuti dallo scorso settembre, approfondendo la valutazione delle questioni individuate nella relazione precedente e tenendo conto dell’impatto della pandemia di COVID-19. Nel complesso la relazione evidenzia numerosi sviluppi positivi negli Stati membri, anche nei casi in cui si stanno affrontando le difficoltà individuate nella relazione 2020. Permangono tuttavia preoccupazioni che, in alcuni Stati membri, sono aumentate e riguardano, ad esempio, l’indipendenza della magistratura e la situazione dei media. La relazione sottolinea inoltre la forte resilienza dei sistemi nazionali durante la pandemia di COVID-19. Quest’ultima ha anche dimostrato quanto sia importante essere in grado di mantenere un sistema di bilanciamento dei poteri che preservi lo Stato di diritto.

Per quanto riguarda il nostro Paese, “Il sistema giudiziario italiano continua a subire una serie di riforme volte a migliorare la sua qualità ed efficienza, compresi i progetti di legge per snellire le procedure civili e penali, che sono ancora in discussione in Parlamento. La digitalizzazione del sistema giudiziario continua ad essere sviluppata e le risorse umane sono state aumentate con l’intenzione di espanderle ulteriormente. Queste misure sono particolarmente importanti per affrontare le gravi sfide legate all’efficienza del efficienza del sistema giudiziario, compresi gli arretrati e la lunghezza dei procedimenti. Il progetto di legge riguardante il Consiglio superiore della magistratura e altri aspetti del sistema giudiziario, che mira a rafforzare l’indipendenza giudiziaria, è ancora in discussione in Parlamento. Questo progetto di legge intende in particolare modificare le modalità di elezione dei membri del Consiglio. È importante che queste riforme tengano conto delle raccomandazioni del Consiglio d’Europa”.


LEGGI QUI LA RELAZIONE COMPLETA SULL’ITALIA

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