Il 1° gennaio 2024 sono entrate in vigore nuove norme sulla trasparenza che aiuteranno gli Stati membri dell’UE a reprimere le frodi legate all’imposta sul valore aggiunto (IVA).
Le nuove norme forniranno alle amministrazioni fiscali degli Stati membri dell’UE informazioni sui pagamenti che consentiranno loro di individuare più facilmente le frodi IVA, con particolare attenzione al commercio elettronico che è particolarmente soggetto a non conformità e frodi in materia di IVA. Ciò a sua volta crea buchi nelle entrate fiscali che finanziano servizi pubblici vitali.
Ad esempio, alcuni venditori online senza presenza fisica in uno Stato membro dell’UE vendono beni e servizi ai consumatori dell’UE senza registrare l’IVA in qualsiasi parte dell’UE o dichiarando un valore inferiore al valore effettivo delle loro vendite online. Gli Stati membri necessitano pertanto di strumenti rafforzati per individuare e porre fine a questo comportamento illegale.
Il nuovo sistema sfrutta il ruolo chiave svolto dai fornitori di servizi di pagamento (PSP) come banche, istituti di moneta elettronica, istituti di pagamento e servizi di giro postale, che gestiscono collettivamente oltre il 90% degli acquisti online nell’UE.
Dal 1° gennaio i PSP dovranno monitorare i beneficiari dei pagamenti transfrontalieri e, dal 1° aprile, trasmettere alle amministrazioni degli Stati membri dell’UE le informazioni su coloro che ricevono più di 25 pagamenti transfrontalieri al trimestre. Queste informazioni verranno poi centralizzate in un nuovo database europeo sviluppato dalla Commissione Europea, il Sistema elettronico centrale di informazioni sui pagamenti (CESOP), dove verranno archiviate, aggregate e confrontate con altri dati.
Tutte le informazioni contenute nel CESOP saranno poi messe a disposizione degli Stati membri tramite Eurofisc, la rete dell’UE di specialisti antifrode IVA lanciata nel 2010. Ciò renderà molto più semplice per gli Stati membri analizzare i dati e identificare i venditori online che non rispettano l’IVA. obblighi, comprese le imprese che non hanno sede nell’UE.
I funzionari di collegamento di Eurofisc hanno inoltre il potere di intraprendere azioni appropriate a livello nazionale, come procedere con richieste di informazioni, audit o cancellazione di numeri IVA. Disposizioni simili sono già in vigore in alcuni Stati membri e in altri paesi e hanno avuto un effetto tangibile nella lotta alle frodi nel settore del commercio elettronico.
Per maggiori informazioni: https://taxation-customs.ec.europa.eu/taxation-1/central-electronic-system-payment-information-cesop_enù