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Si è svolta il 16 novembre a Bari, presso l’aula del Consiglio regionale della Puglia la consegna degli assegni di studio AICCRE Puglia 2023 relativi al Concorso su “Gli Stati Uniti d’Europa per la pace globale mediante politiche inclusive e sostenibili”,con il sostegno della Presidenza del Consiglio regionale della Puglia.

Sono intervenuti, tra gli altri. Milana Bertani, Presidente nazionale di AICCRE e Loredana Capone, Presidente del Consiglio regionale pugliese.

Presente anche una folta delegazione di studenti e docenti interessati all’argomento, insieme ad alcuni dirigenti scolastici ed amministratori dei Comuni di riferimento dei premiati.

Bertani:”rafforzare l’Unione europea e raccordarsi con il sud Europa”


Milena Bertani (ultima a destra nella foto) ha chiuso i lavori evidenziando la necessità di rafforzare l’Unione e soffermandosi sulla imprescindibile esigenza di un raccordo con la parte sud dell’Europa. Il Mediterraneo è un mare che unisce ed i paesi che lo circondano oggi sono in parte percorsi da venature poco democratiche, se si pensa che in alcuni di essi i sindaci eletti sono stati sostituiti da funzionari nominati dai governi centrali.

L’AICCRE ha sempre ribadito l’importanza del rafforzamento in Europa degli enti locali come primi e più prossimi ai bisogni ed alle esigenze delle popolazioni. Da qui l’auspicio che i giovani siano incoraggiati a restare in Italia e a dare il contributo diidee nuove che aiutino a superare le attuali difficoltà specialmente in campo occupazionale.


Valerio: “AICCRE da sempre per il federalismo europeo”


In precedenza Giuseppe Valerio (in piedi nella foto), Presidente di AICCRE Puglia, nonché Vice Presidente nazionale di AICCRE, ha illustrato le motivazioni del concorso, giunto alla XVII edizione, sottolineando la coincidenza, politicamente positiva, del tema concorsuale con quello del recente congresso AICCRE svolto a Milano che ha portato all’elezione di una nuova dirigenza nell’associazione. Valerio si è soffermato sul significato di Stati uniti d’Europa ribadendo la linea tradizionale di AICCRE, associazione parte del CCRE-CEMR, la più rappresentativa organizzazione dei poteri locali in Europa, per una Unione di stampo federale dove il popolo deve poter eleggere il Parlamento che a sua volta elegge un Governo togliendo veti e voti all’unanimità; soprattutto in vista del nuovo allargamento ad altri paesi del centro e sud-est Europa. Infine ha annunciato che il tema del prossimo concorso sarà proprio sulla prospettiva europea di stampo federale con una nuova governance.

Capone: “diritti umanitari imprescindibili”

Loredana Capone, Presidente del Consiglio regionale pugliese, ha voluto complimentarsi per l’iniziativa, appositamente sostenuta dalla Regione Puglia e ha toccato due temi di attualità politica: Le migrazioni e la guerra nel vicino medio oriente, rilanciando i motivi ed i principi dei diritti umanitari che dovrebbero presiedere anche ad avvenimenti così drammatici come appunto lo spostamento di milioni di persone e la guerra, secondo i principi del diritto internazionale.






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Nell’agosto 2023, 91.735 richiedenti asilo alla prima domanda (cittadini extra-UE) hanno presentato domanda di protezione internazionale nei paesi dell’UE , con un aumento del 19% rispetto ad agosto 2022 (77.145).

Ci sono stati anche 5 660 richiedenti successivi , il che rappresenta un calo dell’8% rispetto ad agosto 2022 (6 165).

Lo affermano i dati mensili sull’asilo pubblicati il 21 novembre da Eurostat, l’ufficio statistiche dell’Unione europea.

Come nei mesi precedenti, anche nell’agosto 2023 i siriani hanno continuato a costituire il gruppo più numeroso di richiedenti asilo (18.170 richiedenti alla prima domanda). Seguono gli afgani (9.785), davanti ai turchi (7.970), ai venezuelani (4.805) e ai colombiani (4.665).

Analogamente ai mesi precedenti, nell’agosto 2023, Germania (29.110), Spagna (12.075), Francia (11.495) e Italia (10.005) hanno continuato a ricevere il numero più elevato di richiedenti asilo alla prima domanda, pari al 68% dei richiedenti asilo alla prima domanda. tutti coloro che richiedono per la prima volta nell’UE.

Nell’agosto 2023, il totale dei richiedenti asilo alla prima domanda nell’UE era di 20,5 ogni centomila persone. Rispetto alla popolazione di ciascun paese dell’UE (al 1° gennaio 2023), il tasso più alto di richiedenti registrati alla prima domanda nell’agosto 2023 è stato registrato a Cipro (97,0 richiedenti ogni centomila persone), davanti all’Austria (72,4). Il tasso più basso è stato invece osservato in Ungheria (0,0).

Nell’agosto 2023, 4 465 minori non accompagnati hanno presentato domanda di asilo per la prima volta nell’UE, principalmente dalla Siria (1 540) e dall’Afghanistan (1 420).

I paesi dell’UE che hanno ricevuto il maggior numero di domande di asilo da minori non accompagnati nell’agosto 2023 sono stati la Germania (1.250), seguita da Austria (795) e Bulgaria (735).

Articolo Eurostat sulle statistiche mensili sull’asilo Articolo Eurostat sulle statistiche annuali sull’asilo
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Il Parlamento europeo è pronto ad avviare i negoziati con i paesi dell’UE per introdurre nuovi limiti per la riduzione delle emissioni di CO2 dei veicoli pesanti di nuova produzione.

Il 21 novembre, il Parlamento ha adottato la sua posizione negoziale. Nel testo, i deputati europeo chiedono nuovi obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 degli autocarri medi e pesanti, compresi i veicoli professionali (come gli autocarri per i rifiuti, gli autocarri a cassone o i camion betoniera) e gli autobus. Gli obiettivi proposti consistono in una riduzione del 45% delle emissioni per il periodo 2030-2034, del 65% per il 2035-2039 e del 90% a partire dal 2040.

Il Parlamento europeo concordano con la proposta della Commissione europea di autorizzare l’immatricolazione solo di nuovi autobus urbani a zero emissioni a partire dal 2030, e propongono un’esenzione temporanea (fino al 2035) per gli autobus urbani alimentati a biometano, in determinate condizioni.

È possibile avere maggiori dettagli in questo comunicato stampa del Parlamento europeo.

Il Parlamento è ora pronto ad avviare colloqui con i governi dell’UE sul testo definitivo della legislazione.

Il 14 febbraio 2023 la Commissione europea ha presentato una proposta legislativa per stabilire norme in materia di CO2 per i veicoli pesanti, a partire dal 2030, per contribuire al conseguimento dell’obiettivo dell’UE in materia di neutralità climatica entro il 2050, e ridurre la domanda di combustibili fossili importati. I veicoli pesanti, come camion, autobus urbani e autobus a lunga percorrenza, sono responsabili di oltre il 25% delle emissioni di gas a effetto serra prodotte dal trasporto su strada nell’UE e rappresentano oltre il 6% delle emissioni totali di gas a effetto serra dell’UE.

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Secondo quanto risulta dalla relazione intermedia comune della Commissione europea e del Servizio europeo per l’azione esterna sull’attuazione del piano d’azione dell’UE sulla parità di genere (GAP III) appena pubblicata, nel periodo 2021-2022, durante i primi anni di attuazione del GAP III, l’Unione europea ha impegnato 22,4 miliardi di € per contribuire alla costruzione di un mondo più equo sotto il profilo della parità di genere.

Lo rende noto un comunicato stampa della Commissione europea.

L’UE ha sostenuto i paesi partner e la società civile nel miglioramento della parità di genere, con risultati trasformativi, tra cui un’aumentata protezione delle donne e delle ragazze dalla violenza di genere, una più nutrita partecipazione alla vita pubblica e politica, un maggiore accesso all’istruzione, alla sanità e alla protezione sociale e all’emancipazione economica nell’ambito dell’approccio Team Europa.

Al fine di consolidare questi risultati, l’UE proroga la durata del piano d’azione sulla parità di genere dal 2025 al 2027 per conseguire l’obiettivo di un mondo equo sotto il profilo della parità di genere.

In molte parti del mondo, i diritti delle donne e delle ragazze sono stati minacciati, ridotti o completamente eliminati, e ciò ha rappresentato un considerevole passo indietro rispetto ai significativi progressi ottenuti nel corso di decenni. Fin dalla sua adozione nel novembre 2020, il piano d’azione sulla parità di genere III ha pertanto messo i diritti umani e l’emancipazione, in particolare per le donne e le ragazze, in cima all’agenda di azioni esterne dell’UE, in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile e con altri impegni internazionali.

La percentuale di nuove azioni esterne aventi come obiettivo principale o significativo la parità di genere è passata dal 64,71 % nel 2019, prima dell’adozione del GAP III, al 72 % nel 2022, al fine di raggiungere l’obiettivo dell’85 % entro il 2025. I finanziamenti dell’UE per iniziative i cui obiettivi strategici sono la parità di genere e l’emancipazione femminile sono aumentati, passando da circa 9 miliardi di € nel 2021 a 13 miliardi di € nel 2022. La strategia Global Gateway, pubblicata nel dicembre 2021, rafforzerà ulteriormente la parità di genere integrando gli obiettivi del GAP III.

Nel 2022 la parità di genere è stata all’ordine del giorno dei dialoghi politici, sulla sicurezza e/o sui diritti umani tra l’UE e circa 100 paesi partner. Con 33 di questi paesi i dialoghi si sono concentrati esclusivamente sulla parità di genere. Inoltre, le delegazioni dell’UE hanno elaborato 131 piani di attuazione a livello nazionale che adattano il piano d’azione sulla parità di genere al contesto locale, rafforzando l’approccio Team Europa dell’UE e dei suoi Stati membri.

A livello mondiale, l’UE e i suoi Stati membri hanno collaborato a risoluzioni delle Nazioni Unite per combattere la violenza contro le donne, contribuito alla Commissione delle Nazioni unite sulla condizione femminile, incentivato la partecipazione politica e civile di donne e ragazze, potenziato il sostegno alle organizzazioni per i diritti delle donne e promosso le prospettive di genere nei processi decisionali in materia di clima e di digitale. Nel contesto degli allarmanti cambiamenti per quanto riguarda la sicurezza e i conflitti e della concorrenza per il potere a livello geopolitico, l’attuazione dell’agenda su donne, pace e sicurezza e l’impegno a integrare la prospettiva di genere nel rispondere efficacemente a tali minacce alla sicurezza sono sempre più importanti.

Il piano d’azione sulla parità di genere è un’ambiziosa strategia dell’UE per contribuire agli obiettivi di sviluppo sostenibile, in particolare all’obiettivo 5, e accelerare i progressi in materia di parità di genere ed emancipazione femminile quale priorità di tutte le politiche e azioni esterne dell’UE, anche come elemento centrale della strategia “Global Gateway”. Il piano mira a responsabilizzare le donne e le ragazze in tutta la loro diversità affinché partecipino ed esercitino ruoli di leadership in condizioni di parità nella vita sociale, economica e politica e abbiano voce in capitolo in tutti i processi decisionali e in tutti gli ambiti, pubblici e privati.

In un contesto mondiale difficile, l’UE si impegna nuovamente a perseguire gli obiettivi politici e strategici del piano d’azione sulla parità di genere e ne rafforzerà ulteriormente l’impatto estendendone la durata originariamente prevista (2021-2025) fino alla fine dell’attuale quadro finanziario pluriennale nel 2027.

L’UE continuerà a rafforzare l’integrazione della dimensione di genere, aumentando le azioni incentrate sulle questioni di genere e i relativi finanziamenti e garantendo un processo di revisione attento alle questioni di genere di tutte le iniziative Global Gateway e Team Europa. Le analisi di genere e le raccolte di dati sono essenziali per l’attuazione di politiche mirate e per il monitoraggio dei loro risultati. L’UE continuerà inoltre a intensificare gli sforzi per garantire che gli aiuti umanitari finanziati dall’UE rispondano adeguatamente alle esigenze di donne, ragazze, uomini e ragazzi.


Per ulteriori informazioni

Relazione intermedia comune sul GAP III

Parità di genere (europa.eu).

Piano d’azione sulla parità di genere: esempi di cambiamento Piattaforma capacity4dev (europa.eu)
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Per valutare e rafforzare gli attuali metodi di lavoro in vista delle elezioni del 2024, le istituzioni dell’UE hanno organizzato il 21 novembre un’esercitazione di sicurezza informatica. Lo rende noto un comunicato della Commissione europea. I partner nazionali e UE hanno testato i loro piani di crisi e le possibili risposte a potenziali incidenti di sicurezza informatica che potrebbero riguardare le elezioni europee.

L’esercitazione fa parte delle misure attuate dall’Unione europea per garantire elezioni libere ed eque nel giugno 2024. Si è svolta presso il Parlamento europeo ed è stata organizzata dai servizi del Parlamento europeo, dalla Commissione europea e dall’Agenzia dell’Unione europea per la cibersicurezza (ENISA). L’esercitazione, scrive Bruxelles, ha consentito ai partecipanti di scambiare esperienze e migliori pratiche e li aiuterà a migliorare la loro capacità di rispondere agli incidenti di sicurezza informatica e a contribuire all’aggiornamento degli orientamenti e delle buone pratiche esistenti in materia di sicurezza informatica della tecnologia utilizzata nel processo elettorale.

Alla seconda edizione dell’esercitazione hanno partecipato rappresentanti delle autorità nazionali responsabili delle elezioni e della cibersicurezza, insieme a osservatori del Parlamento europeo, della Commissione europea, di CERT-UE e dell’Agenzia dell’Unione europea per la cibersicurezza (ENISA). Sebbene la responsabilità principale di proteggere l’integrità delle elezioni spetti agli Stati membri dell’UE, l’esercitazione ha contribuito a perfezionare la loro preparazione comune ad affrontare potenziali minacce informatiche e altre minacce ibride, come pure la loro capacità di sviluppare rapidamente e mantenere la conoscenza situazionale a livello nazionale e dell’UE in caso di gravi incidenti di sicurezza informatica.

Sulla base di vari scenari che presentano potenziali minacce e incidenti favoriti dall’informatica, l’esercitazione, informa la Commissione, ha consentito ai partecipanti di:

approfondire la loro conoscenza del livello degli aspetti critici delle elezioni europee, compresa una valutazione del livello di consapevolezza tra gli altri soggetti interessati (ad esempio partiti politici, organizzatori di campagne elettorali e fornitori di attrezzature informatiche pertinenti);

rafforzare la cooperazione tra le autorità competenti a livello nazionale (comprese le autorità elettorali e altri organismi e agenzie pertinenti, quali le autorità per la cibersicurezza, i gruppi di intervento per la sicurezza informatica in caso di incidente (CSIRT), le autorità per la protezione dei dati, le autorità che si occupano di questioni di disinformazione, le unità che si occupano di criminalità informatica, ecc.), nonché a livello dell’UE, come i servizi della Commissione responsabili dell’applicazione della legge sui servizi digitali;

verificare la capacità esistente degli Stati membri dell’UE di valutare adeguatamente i rischi connessi alla sicurezza informatica delle elezioni europee, sviluppare tempestivamente la conoscenza situazionale e coordinare la comunicazione al pubblico;

testare i piani di gestione delle crisi esistenti e le procedure pertinenti per prevenire, individuare, gestire e rispondere agli attacchi alla sicurezza informatica e alle minacce ibride, comprese le campagne di disinformazione;

individuare tutte le altre potenziali lacune e adeguate misure di attenuazione dei rischi che dovrebbero essere attuate prima delle elezioni del Parlamento europeo.
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Si è conclusa nei giorni scorsi la terza sessione del Comitato negoziale internazionale (INC) sull’inquinamento da plastica. Gli Stati membri delle Nazioni Unite hanno deciso di procedere con la preparazione di una bozza di testo del trattato prima del prossimo ciclo di negoziati di aprile. Con questo passo, il processo che porta a un accordo globale giuridicamente vincolante sull’inquinamento da plastica, avviato nel marzo 2022, sta entrando in una fase più avanzata. I negoziati sul testo completo potranno iniziare alla prossima riunione dell’INC in Canada nell’aprile 2024.

L’UE sta assumendo un ruolo guida nell’azione globale sulla plastica, come dimostrato dal suo sostegno alla creazione della High Ambition Coalition to End Plastic Pollution . La Coalizione sostiene un trattato ambizioso ed efficace che copra l’intero ciclo di vita della plastica per porre fine all’inquinamento da plastica entro il 2040.

La Commissione europea ha inoltre proposto nuove norme per contrastare i rifiuti derivanti dalla plastica e dagli imballaggi in plastica, nonché dalle microplastiche, in linea con il piano d’azione per l’economia circolare dell’UE nell’ambito del Green Deal europeo.

Sebbene i materiali plastici siano diventati parte integrante della nostra vita, il modo in cui vengono prodotti, utilizzati e smaltiti è dannoso per l’ambiente. Nel 2021 ogni persona nell’UE ha generato in media 35,9 kg di rifiuti di imballaggio in plastica. Allo stesso tempo, il tasso di riciclaggio è stato solo del 39,7%. Inoltre, la quantità complessiva di rifiuti di plastica continua ad aumentare vertiginosamente, con una produzione di plastica che dovrebbe triplicare entro il 2060. Tra il 2011 e il 2021, la quantità pro capite di rifiuti di imballaggio in plastica generati nell’UE è aumentata del 26,7%.

Azione globale dell’UE sulla plastica

L’azione dell’UE per affrontare l’inquinamento da plastica
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Il Vice Segretario generale del Consiglio d’Europa, Bjørn Berge, ha rappresentato il Consiglio d’Europa durante gli incontri annuali dell’Agenzia mondiale antidoping (WADA, World Anti-Doping Agency) svoltisi nei giorni scorsi a Montréal. Il Vice Segretario generale ha preso parte alla riunione del Comitato esecutivo e ha partecipato, come membro rappresentante delle autorità pubbliche europee, alla riunione dei 42 membri del Consiglio di fondazione, principale organo decisionale della WADA.

Sono state esaminate riforme e questioni chiave associate alle attuali sfide globali nell’antidoping, insieme ad alcuni feedback iniziali sulla nuova strategia a lungo termine (2025-2029). È stata inoltre fornita una presentazione preliminare del lavoro associato alla Valutazione dell’impatto sui diritti umani della WADA.

Il Vice Segretario generale ha posto in evidenza la cooperazione costruttiva tra il Consiglio d’Europa e la WADA. Ha sottolineato le attività del Consiglio d’Europa nel campo dell’antidoping e dell’integrità dello sport, in particolare la rete MARS di giudici e pubblici ministeri responsabili dello sport e la dichiarazione del Comitato dei Ministri sull’integrità dello sport. Inoltre, ha chiesto l’integrazione della Raccomandazione CM 2022(14), su una procedura equa nei procedimenti antidoping, nel Codice mondiale antidoping e nelle norme internazionali.

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La Commissione europea comunica che dal 21 novembre sta effettuando ispezioni senza preavviso presso le sedi delle aziende attive nell’ordinazione e nella consegna online di prodotti alimentari, generi alimentari e altri beni di consumo in due Stati membri.

La Commissione teme che le società interessate possano aver violato le norme antitrust dell’UE che vietano i cartelli e le pratiche commerciali restrittive (articolo 101 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea).

Le ispezioni vengono condotte nel contesto di un’indagine per la quale la Commissione ha effettuato ispezioni nel 2022 . I funzionari della Commissione erano accompagnati dai loro omologhi delle competenti autorità nazionali garanti della concorrenza.

L’ambito dell’indagine, inizialmente comprendente le presunte ripartizioni del mercato, è stato ora esteso per coprire ulteriori comportamenti sotto forma di presunti accordi anti-bracconaggio e scambi di informazioni sensibili dal punto di vista commerciale.

Le ispezioni senza preavviso rappresentano un passo preliminare verso l’indagine su sospette pratiche anticoncorrenziali. Il fatto che la Commissione svolga tali ispezioni non significa che le società siano colpevoli di comportamenti anticoncorrenziali né pregiudica l’esito dell’indagine stessa.

Non esiste un termine legale per completare le indagini sulla condotta anticoncorrenziale. La loro durata dipende da una serie di fattori, tra cui la complessità di ciascun caso, la misura in cui le imprese interessate collaborano con la Commissione e l’esercizio dei diritti di difesa.

Nell’ambito del programma di clemenza della Commissione, le società coinvolte in un cartello segreto possono ottenere l’immunità dalle ammende o riduzioni significative delle ammende in cambio della segnalazione della condotta e della collaborazione con la Commissione durante tutta l’indagine. Gli individui e le aziende possono segnalare cartelli o altri comportamenti anticoncorrenziali in forma anonima attraverso lo strumento di segnalazione della Commissione. Ulteriori informazioni sul programma di clemenza della Commissione e sullo strumento per gli informatori sono disponibili sul sito web della DG Concorrenza della Commissione europea.
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