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Il Parlamento europeo (PE) ha approvato il 14 febbraio in via definitiva i nuovi obiettivi vincolanti per la riduzione delle emissioni di CO2 di autovetture e veicoli commerciali leggeri di nuova produzione.

Il PE hanno approvato l’accordo raggiunto con il Consiglio dell’Unione sugli obblighi di riduzione delle emissioni di CO2 per nuove auto e nuovi furgoni, in linea con gli ambiziosi obiettivi climatici dell’UE.

La legislazione approvata prevede l’obbligo per nuove autovetture e nuovi veicoli commerciali leggeri di non produrre alcuna emissione di CO2 dal 2035. L’obiettivo è quello di ridurre del 100% le emissioni di questi tipi di veicoli rispetto al 2021. Gli obiettivi intermedi di riduzione delle emissioni per il 2030 sono stati fissati al 55% per le autovetture e al 50% per i furgoni.

Le altre misure chiave previste dalla normativa:

Entro il 2025, la Commissione presenterà una metodologia per valutare e comunicare i dati sulle emissioni di CO2 durante tutto il ciclo di vita delle auto e dei furgoni venduti sul mercato dell’UE. La metodologia sarà accompagnata da proposte legislative, se opportuno.

Entro dicembre 2026, la Commissione monitorerà il divario tra i valori limite di emissione e i dati reali sul consumo di carburante ed energia. Inoltre, la Commissione presenterà una metodologia per l’adeguamento delle emissioni di CO2 specifiche per i costruttori. È prevista un’esenzione totale per chi produce meno di 1.000 nuovi veicoli l’anno.

I costruttori con un volume annuo di produzione limitato (da 1.000 a 10.000 nuove autovetture o da 1.000 a 22.000 nuovi furgoni) possono avvalersi di una deroga fino alla fine del 2035.

L’attuale meccanismo di incentivazione di veicoli a zero e a basse emissioni (ZLEV) sarà adattato per rispondere all’andamento previsto delle vendite: ci saranno obiettivi più bassi di riduzione per quei costruttori che vendono un maggior numero di veicoli con emissioni da zero a 50g CO2/km, quali i veicoli elettrici e veicoli elettrici ibridi efficienti. Dal 2025 al 2029, il fattore di riferimento ZLEV è stato fissato al 25% per le vendite di nuove autovetture e al 17% per i nuovi furgoni. A partire dal 2030, questo incentivo sarà rimosso.

Con cadenza biennale, a partire dalla fine del 2025, la Commissione pubblicherà una relazione per valutare i progressi compiuti nell’ambito della mobilità a zero emissioni nel trasporto su strada.

Dopo il voto finale in Aula, il Consiglio UE dovrà approvare formalmente il testo prima della sua pubblicazione in Gazzetta ufficiale.
Il 14 luglio 2021, nell’ambito del pacchetto “Pronti per il 55%”, la Commissione ha presentato una proposta legislativa per il rafforzamento dei livelli di prestazione in materia di emissioni di CO2 delle autovetture nuove e dei veicoli commerciali leggeri nuovi. La proposta intende contribuire agli obiettivi climatici UE per il 2030 e il 2050, fornire benefici ai cittadini e stimolare l’innovazione nell’ambito delle tecnologie a emissioni zero.
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La Commissione europea rende noto di aver deferito il 15 febbraio alla Corte di giustizia Cechia, Germania, Estonia, Spagna, Italia, Lussemburgo, Ungheria e Polonia per mancato recepimento e notifica delle misure nazionali di recepimento della direttiva sulla protezione delle persone che segnalano violazioni di legge nel loro quadro giuridico (direttiva (UE) 2019/1937).

La direttiva impone agli Stati membri di fornire agli informatori che lavorano nei settori pubblico e privato canali efficaci per segnalare in modo riservato le violazioni delle norme dell’UE, istituendo un solido sistema di protezione contro le ritorsioni. Ciò vale sia internamente (all’interno di un’organizzazione) che esternamente (a un’autorità pubblica competente). Gli Stati membri dovevano recepire le misure necessarie per conformarsi alle disposizioni della direttiva entro il 17 dicembre 2021.

La direttiva, scrive la Commissione, “svolge un ruolo fondamentale nell’applicazione del diritto dell’Unione in una serie di importanti settori politici in cui le violazioni del diritto dell’Unione possono arrecare pregiudizio all’interesse pubblico, che vanno dalla protezione dell’ambiente, agli appalti pubblici, ai servizi finanziari, alla sicurezza nucleare e alla sicurezza dei prodotti, fino la tutela degli interessi finanziari dell’Unione”.

Direttiva sulla protezione degli informatori

Tutela degli informatori
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La Gazzetta ufficiale dell’Unione europea C56 del 15 febbraio pubblica la Raccomandazione della Commissione europea sugli obiettivi dell’Unione in materia di resilienza alle catastrofi.

Secondo il documento, il rafforzamento della resilienza alle catastrofi nel settore della protezione civile dovrebbe essere:

(a) esaustivo: coprendo l’intero ciclo di gestione delle catastrofi, la prevenzione, la preparazione, la risposta e la ripresa;

(b) preventivo: riducendo, ove possibile, i rischi di catastrofi e garantendo una preparazione adeguata per reagire in modo efficace ed efficiente alle catastrofi;

(c) intersettoriale e transfrontaliero: promuovendo un approccio che tenga conto delle interdipendenze tra molteplici rischi, garantisca la coerenza tra i settori strategici pertinenti e incoraggi la cooperazione tra gli Stati membri che devono far fronte a rischi comuni. La cooperazione e il coordinamento dovrebbero favorire la coerenza, ottimizzare le sinergie e promuovere un’azione coerente tra i diversi settori e livelli di governance, comprese le regioni, tra le autorità e i portatori di interessi;

(d) basato su conoscenze e dati concreti: facendo affidamento su una solida conoscenza dei rischi di catastrofi, anche per quanto riguarda le conseguenze economiche, ambientali e sociali delle catastrofi. A tal fine, è opportuno sostenere la ricerca e l’innovazione e promuovere la condivisione delle conoscenze, anche per quanto riguarda i risultati delle buone pratiche in materia di ricerca, scambio di dati, valutazione e apprendimento continui;

(e) inclusivo: tenendo conto delle esigenze specifiche e delle cause della vulnerabilità delle persone come il genere, l’età, il contesto economico e sociale, il livello di istruzione, le disabilità e l’esposizione geografica a rischi specifici;

f) sostenibile: tenendo conto delle soluzioni basate sulla natura, dell’impatto dei cambiamenti climatici e del degrado ambientale sui rischi di catastrofi nonché della prevenzione e mitigazione dell’impatto ambientale delle catastrofi, prestando particolare attenzione a ridurre al minimo l’impatto ambientale delle operazioni di protezione civile.

IL DOCUMENTO INTEGRALE IN ITALIANO (PDF)
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La Commissione europea ha annunciato il 14 febbraio i vincitori dell’ultimo bando per borse di studio post-dottorato Marie Skłodowska-Curie (MSCA). Grazie a un budget totale di 257 milioni di €, sono stati selezionati 1 235 ricercatori esperti che lavoreranno a progetti di prim’ordine in tutte le discipline scientifiche. La maggior parte dei progetti selezionati riguarda le scienze sociali e umane (24,5%), le scienze della vita (21,3%), l’informatica e l’ingegneria (13,9%) e la chimica (13,8%).

Si tratta del secondo bando per borse di studio post-dottorato Marie Skłodowska-Curie nell’ambito del programma Orizzonte Europa di ricerca e innovazione. Le borse di studio offrono a ricercatori post-dottorato di livello eccezionale la possibilità di lavorare ai loro progetti e ricevere al contempo formazione e supervisione per migliorare le loro competenze e la loro carriera. I beneficiari selezionati porteranno avanti i loro progetti presso università, centri di ricerca e imprese di 48 paesi. Il prossimo invito a presentare candidature verrà aperto il 12 aprile 2023.

Maggiori informazioni sui risultati
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La Commissione europea ha annunciato il 15 febbraio 11 milioni di euro in aiuti umanitari per l’America centrale e il Messico in occasione della “Tavola rotonda di solidarietà ad alto livello a sostegno dei piani di risposta umanitaria dell’America centro-settentrionale del 2023”, che si è svolta a Ginevra.

Il finanziamento si concentrerà su:

3,5 milioni di euro sosterranno l’affrontare le conseguenze umanitarie della violenza, compresi gli sfollamenti, e le questioni relative all’insicurezza alimentare.

3 milioni di euro saranno destinati all’istruzione nelle situazioni di emergenza.

4,5 milioni di euro sosterranno l’attuazione delle attività di preparazione alle catastrofi.

UE, Scheda informativa: America centrale e Messico
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Il Consiglio d’Europa ha lanciato il 14 febbraio un progetto di visibilità per “raccontare la storia del Consiglio d’Europa”. Le Giornate del Consiglio d’Europa, supportate da una risorsa online per gli Stati membri, sottolineano come l’Organizzazione abbia aiutato a migliorare le vite di milioni di Europei, proteggendone i diritti umani, la democrazia e lo Stato di diritto.

Guidata dai punti focali nazionali, l’iniziativa rappresenta un’opportunità per gli Stati membri di mostrare i benefici della loro appartenenza al Consiglio d’Europa e far conoscere il lavoro del Consiglio negli Stati membri.

Una delle prime iniziative specifiche è l’organizzazione da parte della Francia di una simulazione del Consiglio d’Europa. Circa 200 studenti di scienze politiche si riuniranno per interpretare il ruolo di parlamentari e rappresentanti degli Stati membri all’interno dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa e del Comitato dei Ministri. I partecipanti avranno l’opportunità di discutere e conoscere il modo in cui il Consiglio d’Europa ha migliorato la vita delle persone nel loro paese e in tutta Europa.

Le Giornate del Consiglio d’Europa traggono ispirazione dalla riunione ministeriale di Amburgo del 2021, in cui i Ministri degli esteri hanno deciso che “è necessario aumentare la conoscenza e la visibilità del lavoro del Consiglio d’Europa, attraverso eventi coordinati e regolari in tutti gli Stati membri, sfruttando i nostri uffici sul campo, le reti esistenti, i gruppi giovanili, la società civile, le università, gli istituti di ricerca e altri partner al fine di promuovere i valori, gli ideali e i principi fondamentali del Consiglio d’Europa, che sono il nostro patrimonio comune, tra le nuove generazioni e il pubblico in generale”.
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Sul sito dell’UCLG (United Cities and Local Governments) si può trovare il DECALOGO UCLG per il dopo COVID-19

“La pandemia di COVID-19 sta funzionando come una lente di ingrandimento che mette in luce gli aspetti in cui eravamo già indietro, su scala globale”, scrive l’UCLG. In un contesto di sfide universali e senza precedenti “noi, i governi locali e regionali di tutto il mondo, siamo in prima linea negli sforzi per superare questi tempi difficili come alleati di altre sfere di governo, della comunità scientifica e come attori globali con importanti potere trasformativo e convocante”.

Il Decalogo, sottolinea l’UCLG, è il documento che “guiderà la nostra difesa internazionale e plasmerà il nostro pensiero per il futuro dell’umanità, concentrandosi sull’impegno dei governi locali e regionali per costruire un mondo di solidarietà”.

Siamo convinti, scrive l’UCLG, che la nuova normalità debba tenere conto delle popolazioni vulnerabili, riesaminare il modo in cui interagiamo con la tecnologia e proteggere i nostri diritti, affrontare le disuguaglianze, proteggere i beni comuni e i bisogni primari dalla speculazione attraverso una politica basata sui diritti approccio.

La solidarietà è diventata un faro di sicurezza in questa crisi e deve guidare la trasformazione in seguito. Avremo bisogno di un sistema multilaterale rinnovato, con inclusività per garantire che i desideri e le esigenze dei cittadini siano presenti all’interno di tutti i meccanismi di governance.

I governi locali e regionali, attraverso una forte democrazia locale, saranno i custodi di questa solidarietà internazionale. Il Decalogo è stato ispirato dalle lezioni apprese dai nostri membri durante gli scambi tenuti nelle prime 3 settimane dall’epidemia. È ancora in fase di consultazione all’interno dei nostri membri, per garantire che questo processo confluisca anche nei nostri input sul dialogo UN75 e nella nostra difesa per il futuro.

SCARICA QUI IL DECALOGO
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