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Si è svolta il 9 marzo a Strasburgo la riunione del Consiglio politico di PLATFORMA, organizzata congiuntamente dal Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d’Europa e dal CEMR.

I relatori nel dibattito hanno sottolineato molte delle sfide che i rappresentanti eletti locali e regionali devono affrontare. Belinda Gottardi, AICCRE, Sindaco di Castel Maggiore e portavoce CEMR sul clima, intervenendo alla riunione, ha sottolineato come “Gli SDGs insegnano agli LRGs che una cittadinanza partecipativa e consapevole è richiesta dalle città per affrontare le crisi: in questi giorni i cittadini si stanno organizzando per raccogliere e fornire aiuti alle popolazioni colpite dalla guerra e per assistere e accogliere i rifugiati”.

Nel corso del dibattito, Xavier Cadoret, sindaco della città francese di Saint-Gerand-le-Puy, ha detto che “il livello locale deve ricevere la fiducia e i mezzi necessari dai governi centrali per poter rinnovare il legame democratico con i propri cittadini”. Sevdia Ugrelidhelidze, membro dell’Assemblea municipale di Mtskheta (Georgia), ha sottolineato che un forte coordinamento, dialogo e consultazione sono essenziali per il buon funzionamento di qualsiasi società democratica e soprattutto in tempi di crisi, come dimostrato dalla pandemia di COVID-19.

Il Segretario Generale del Congresso Andreas Kiefer, ha invitato a proseguire la lunga collaborazione tra le Congresso e CEMR nella promozione del decentramento. “Dopo decenni di avanzamento della democrazia locale e regionale in Europa, oggi dobbiamo unire ancora di più le forze di fronte alle molteplici sfide che le nostre città e regioni devono affrontare”.

Kiefer ha ricordato le dichiarazioni del Presidente e dell’Ufficio di presidenza del Congresso che hanno condannato con la massima fermezza l’attacco armato contro l’Ucraina da parte della Federazione di Russia e sollecitano la Federazione Russa a cessare immediatamente la sua operazioni militari in Ucraina.

Il Segretario Generale ha sottolineato anche le molteplici sfide che il mondo deve affrontare e in particolare la pandemia di COVID-19. Secondo Kiefer, “il cambiamento climatico e l’energia, la migrazione, i social media, la digitalizzazione e l’intelligenza artificiale, il degrado ambientale, la polarizzazione della società e la difesa della coesione sociale sono tutte sfide che costringeranno gli enti locali e regionali ad agire”. Queste sfide, ha continuato, “mettono in gioco la resilienza e la sostenibilità delle città e delle regioni e richiedono risposte che devono essere trovate a tutti i livelli di governance”, ha affermato, riferendosi al rapporto del Congresso intitolato “Assicurare il rispetto della Carta europea delle autonomie locali in situazioni di grande crisi ”.
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Il 5 aprile si svolgerà on-line l’ottava edizione di “Europa, cooperiamo! Forum di cooperazione interregionale” . Sarà il lancio del primo invito a presentare proposte di progetti del Programma Interreg Europe nel periodo 2021-2027.Lo rende noto il 10 marzo sul proprio sito la DG Politica regionale della Commissione europea.

L’edizione 2022 di #europecooperates, precisa la DG Politica regionale, segna il lancio del primo invito a presentare proposte di progetti in linea con il programma Interreg Europe 2021-2027.

Il forum darà ai partecipanti l’opportunità di:

conoscere tutti i dettagli sull’invito a presentare proposte di progetto, informarsi, porre domande e ottenere suggerimenti utili per la preparazione del progetto.

Ottenere informazioni sui vantaggi della cooperazione interregionale.

Scoprire di più sul nuovo invito a presentare proposte di progetto, condividere ideee di progetto, sfogliare le idee condivise da altri e perfezionare il concetto del progetto di cooperazione interregionale.

Incontrare colleghi da tutta Europa, creare contatti e chattare con altri partecipanti, pianificare riunioni online 1 a 1 e trovare nuovi partner di progetto.

Il forum, precisa la DG, “è un’ottima occasione per presentare la tua idea di progetto, incontrare persone da tutta Europa e dare il via al tuo prossimo viaggio di cooperazione interregionale.”

Le idee progettuali dovrebbero essere legate a uno dei temi in linea con il programma 2021-2027, quali: Smart, Green, Connected, Social, Citizens e Governance.

Registrati ora a questo link Europa, cooperiamo! 2022 (hopin.com) – seguiranno maggiori informazioni su Interreg Europa

MAGGIORI INFORMAZIONI

Interreg: Cooperazione Territoriale Europea
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Il CEMR ha promosso la parità di genere nei nostri comuni e regioni. In particolare, la Carta europea per l’uguaglianza di donne e uomini nella vita locale è stata promulgata per sostenere gli sforzi dei governi locali e regionali per agire in modo proattivo per creare l’uguaglianza di genere. Oggi, oltre 1850 firmatari in 36 paesi si impegnano a promuovere l’uguaglianza di genere nella loro località.

Quindici anni sono trascorsi da quando il testo originale della Carta è stato presentato per la prima volta a un gruppo di leader locali a Innsbruck, in Austria, ricorda il sito del CEMR. “Naturalmente, il mondo è cambiato molto da allora, non da ultimo con l’ascesa di Internet, l’agenda della sostenibilità e il movimento #MeToo contro le molestie e gli abusi sessuali. La pandemia di COVID ha anche portato a un onere sproporzionato privato e professionale sulle donne, nonché a un aumento della violenza domestica”, precisa il CEMR.

Attraverso webinar e interviste, il CEMR si è consultato con membri e partner su come rivitalizzare la Carta. Le conclusioni del processo di riflessione sono state presentate in un seminario il 7 marzo, alla vigilia della Giornata internazionale della donna, insieme a una relazione con raccomandazioni per miglioramenti concreti da introdurre nel testo nel 2022.

Il nuovo testo della Carta tratterà ora temi come gli obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) e l’ambiente, la digitalizzazione (in particolare le molestie online), l’intersezionalità, il COVID e gli appalti pubblici. Il CEMR annuncia di stare per potenziare gli strumenti di comunicazione che promuovono la Carta.

L’obiettivo è “continuare a raggiungere nuove generazioni di leader e amministratori che hanno fatto della loro missione di rendere il loro territorio paritario di genere e di mantenere la Carta pertinente alle nuove tendenze e sfide di questo secolo”.

La Carta, sottolinea il CEMR, non è semplicemente una dichiarazione di intenti, ma uno strumento pratico che può aiutare i Comuni e le Regioni nella ricerca dell’uguaglianza. Nell’ottobre 2021, l’Associazione delle città polacche ha organizzato un evento in cui 16 comuni polacchi hanno aderito alla Carta per l’uguaglianza in una cerimonia collettiva di firma.

Questo è stato un momento potente, ricorda orgogliosamente il CEMR, che ha federato governi che la pensano allo stesso modo e altri attori, in un momento in cui il governo nazionale è stato ostile ai diritti delle donne e, per quanto riguarda l’aborto, ha messo a rischio la loro stessa vita. Questo movimento municipale, guidato dalla città di Poznań, mostra come i leader locali possono utilizzare la Carta per sfidare una narrativa nazionale regressiva.

Nel frattempo, quello stesso anno, la città di Graz in Austria ha celebrato 20 anni di azione locale per promuovere la parità di genere. Graz ha rafforzato il suo impegno firmando la Carta nel 2012 ed è stata regolare e ambiziosa nella produzione di piani d’azione di genere. In effetti, il terzo piano d’azione di genere di Graz è stato adottato nel 2021 e guiderà il lavoro per i prossimi anni.

Tutti i comuni, le contee e le regioni che vorrebbero far parte del movimento locale per promuovere l’uguaglianza di genere in Europa dovrebbero firmare la Carta, auspica il CEMR

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Stefano Bonaccini, Presidente AICCRE e CEMR, è intervenuto oggi 3 marzo alle alla sessione plenaria su Cohesion and Recovery nell’ambito Vertice europeo delle regioni e delle città, incontro di rappresentanti locali organizzato ogni due anni dal Comitato europeo delle regioni per discutere le sfide future dell’UE.

Il Presidente Bonaccini ha iniziato il suo intervento facendo riferimento a ciò che sta accadendo in Ucraina: “Cessino le bombe e prevalga la democrazia”.
Questa guerra ha avuto anche l’effetto di rinsaldare lo spirito europeo, ha rimarcato il Presidente: le democrazie per fortuna si sono unite e la risposta è stata finalmente pressoché univoca, senza nessuna voce dissonante. “Abbiamo bisogno infatti di mettere in campo tutto ciò che possa servire per fermare la guerra”.
L’Europa, nel caso del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e nella programmazione dei fondi europei 2021-2027 “ha fatto tutto quello che poteva e doveva fare”.
In passato, ha precisato Bonaccini, “da europeista convinto, ho criticato un’Europa che a volte è apparsa più attenta alle rendite, alla speculazione e alle banche e meno ai territori, ai comuni, alle regioni, al lavoro, alle imprese. Credo che l’Europa abbia fatto qualcosa di straordinario, così come straordinaria è la fase che stiamo attraversando”.
I governi nazionali, ha proseguito, potevano fare di più: “il coinvolgimento dei comuni e regioni è stato timido. In qualche caso forte, in altre, in gran parte , molto meno forte. L’ho detto al Presidente Draghi, persona che stimo molto, quando ci coinvolse come esponenti degli enti locali e l’ho anche ribadito ai commissari europei: nessun governo nazionale, anche il migliore al mondo, può farcela da solo senza il contributo degli enti locali, perché è impossibile riuscire a concretizzare miliardi di euro di investimenti(fatto straordinariamente positivo e occasione storica e imperdibile anche per recuperare ritardi del passato) senza il coinvolgimento degli enti locali”. “Spero che nelle prossime settimane si possa recuperare una parte di questo coinvolgimento, ha auspicato il Presidente del CEMR, perché è necessario anche per i tempi ristretti che l’Unione europea giustamente pretende per vedere realizzare le tante opere finanziate”.
Queste opere hanno due pilastri: i piani nazionali di ripresa e resilienza, la transizione ecologica e quella digitale. “Il CEMR, ha informato il Presidente, organizzerà prima dell’estate un incontro a Bologna, perché proprio nel capoluogo emiliano nasce il data center del centro metereologico europeo, e contemporaneamente arriverà un super computer di calcolo, finanziato dal Governo e dall’Unione europea, il quinto al mondo, primo in Europa, per potenza di calcolo sui big data. Sappiamo che la transizione digitale e gli investimenti in tecnologia da robotica e innovazione tecnologica sono decisivi per fare in modo che l’Europa possa competere con due colossi, come USA e Cina”.
“La Regione Emilia-Romagna è stata giudicata dal Governo e dalla Commissione europea come la prima in Italia e tra le prime in Europa per programmazione e spesa di tutti i fondi europei del settennato.
Si pensi che nel 2019 abbiamo impegnato il 98% dei fondi europei assegnati all’Emilia-Romagna tra il 2014 e il 2020. Adesso abbiamo gli importantissimi fondi 2021-2027 dei quali non si parla quasi mai e che saranno aggiunti a quelli del PNRR e che a proposito di coesione possono garantire ai territori, se spesi bene, di agganciare la ripresa“.
Credo sia importante per tutte le regioni europee che si integrino i PNRR con i fondi settennali. L’Ue ha dimostrato grande sensibilità in particolare verso l’Italia. Come CEMR metteremo il massimo impegno per dimostrare che l’Unione europea serve perché senza di essa abbiamo conosciuto le guerre.


ASCOLTA L’AUDIO DELL’INTERVENTO INTEGRALE DEL PRESIDENTE BONACCINI

Insieme al Presidente Bonaccini, hanno partecipato alla Sessione:
Elisa Ferreira, Commissario europeo
Jacqueline Gourault, Ministro francese della coesione territoriale
Younous Omarjee, parlamentare europeo Presidente della commissione REGI
Vasco Alves Cordeiro, Vice-presidente del Comitato europeo delle Regioni
Emil Boc, Sindaco di Cluj-Napoca




IL SITO DEL VERTICE

LA DIRETTA DEI LAVORI SUL PROFILO TWITTER DEL COMITATO EUROPEO DELLE REGIONI

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Il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e Presidente del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, Luigi Di Maio, il Presidente dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa, Tiny Kox, e la Segretaria generale del Consiglio d’Europa, Marija Pejčinović Burić, hanno rilasciato la seguente dichiarazione:

“Condanniamo con la massima fermezza l’aggressione, non provocata, della Federazione russa contro l’Ucraina, un attacco militare ingiustificato di uno Stato membro del Consiglio d’Europa contro un altro Stato membro. Ribadiamo il nostro pieno sostegno all’indipendenza, alla sovranità e all’integrità territoriale dell’Ucraina all’interno dei suoi confini riconosciuti a livello internazionale.

Il 25 febbraio 2022, dopo aver avuto uno scambio di opinioni con l’Assemblea Parlamentare, il Comitato dei Ministri ha deciso di sospendere la Federazione russa dal Consiglio d’Europa ai sensi dell’articolo 8 dello Statuto e riaffermato i principi che abbiamo assunto unanimemente, in particolare, il rispetto dell’indipendenza, della sovranità e dell’integrità territoriale dell’Ucraina entro i suoi confini internazionalmente riconosciuti. Il Comitato ha anche invitato la Federazione russa a cessare immediatamente e incondizionatamente le sue operazioni militari in Ucraina.

Chiediamo alla Federazione russa di attuare le misure provvisorie indicate dalla Corte europea dei diritti dell’uomo il 1° e il 4 marzo 2022. Il diritto alla vita deve essere rispettato e garantito. In questo contesto chiediamo alla Federazione russa di astenersi da attacchi militari contro civili e obiettivi civili, di garantire la sicurezza delle strutture sanitarie, del personale medico e dei veicoli di soccorso, di assicurare l’accesso senza ostacoli da parte della popolazione civile a vie di evacuazione sicure, assistenza sanitaria, cibo e altri beni di prima necessità, nonché di assicurare il passaggio rapido e senza ostacoli degli aiuti umanitari e la circolazione degli operatori umanitari. Il Consiglio d’Europa rinnova inoltre il suo appello alle autorità russe affinché si conformino ai principi e ai valori della democrazia, dei diritti umani e dello Stato di diritto, che la nostra Organizzazione rappresenta, sul suo territorio. La Federazione russa deve garantire a ogni persona sotto la sua giurisdizione i diritti e le libertà stabiliti dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo, tra cui il diritto alla libertà e alla sicurezza, la libertà di espressione e la libertà di assemblea. Chiediamo ancora una volta alla Federazione russa di porre fine alla sua aggressione, di riprendere il percorso della diplomazia e di impegnarsi nuovamente e completamente a favore dei valori europei. Continueremo a seguire la situazione da vicino e siamo determinati a prendere nuove misure”.
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Nella Gazzetta ufficiale C 117 dell’11 marzo è pubblicata una Risoluzione del Parlamento europeo sul tema sui diritti delle persone LGBTIQ nell’UE.

La Risoluzione esprime “profonda preoccupazione per la discriminazione subita dalle famiglie arcobaleno e dai loro figli nell’UE e per il fatto che essi sono privati dei loro diritti in ragione dell’orientamento sessuale o dell’identità di genere o delle caratteristiche sessuali dei genitori o dei partner; invita la Commissione e gli Stati membri a superare tale discriminazione e a rimuovere gli ostacoli che dette persone incontrano nell’esercizio del diritto fondamentale alla libera circolazione all’interno dell’UE”.

Inoltre, si sottolinea la necessità di adoperarsi per garantire il pieno godimento, da parte delle persone LGBTIQ, dei diritti fondamentali in tutti gli Stati membri dell’UE e ricorda che le istituzioni dell’UE e gli Stati membri hanno pertanto il dovere di rispettare e proteggere tali diritti conformemente ai trattati e alla Carta, nonché al diritto internazionale.

La risoluzione parlamentare insiste sulla necessità che l’UE adotti un approccio comune al riconoscimento dei matrimoni e delle unioni tra persone dello stesso sesso; invita in particolare gli Stati membri a introdurre la legislazione pertinente per garantire il pieno rispetto del diritto alla vita privata e familiare senza discriminazioni e la libera circolazione di tutte le famiglie, comprese misure volte a facilitare il riconoscimento del genere legale dei genitori transgender.

Il Parlamento europeo inoltre sostiene l’impegno della Commissione a proporre un’iniziativa legislativa con l’obiettivo di estendere l’elenco dei «reati dell’UE» ai reati generati dall’odio e all’incitamento all’odio, anche quando riguardano le persone LGBTIQ, e supporta la proposta sul riconoscimento reciproco della genitorialità e le eventuali misure a sostegno del riconoscimento reciproco delle unioni tra persone dello stesso fra gli Stati membri; invita le prossime presidenze del Consiglio a inserire tali questioni nelle loro agende.

LA RISOLUZIONE COMPLETA IN ITALIANO
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