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Il sito del Consiglio d’Europa rende noto che il Comitato di Lanzarote del Consiglio d’Europa ha pubblicato dieci rapporti di conformità, che valutano la legislazione, i servizi e altre misure predisposte per proteggere dallo sfruttamento e dagli abusi sessuali i minori colpiti dalla crisi dei rifugiati in 41 Stati Parti contraenti della Convenzione di Lanzarote.

Tali rapporti esaminano in particolare i meccanismi per la raccolta dei dati, la protezione dei minori vittime di abusi e sfruttamento, i procedimenti penali nei confronti degli autori, il coordinamento tra i diversi attori e organismi, le informazioni fornite ai minori, i procedimenti a misura di bambino, le linee telefoniche per l’assistenza alle vittime e le misure relative alle sparizioni transfrontaliere di minori.

La situazione negli Stati europei è stata valutata alla luce delle raccomandazioni contenute nel Rapporto speciale “Proteggere i minori colpiti dalla crisi dei rifugiati dallo sfruttamento e dagli abusi sessuali”.

Sebbene tali raccomandazioni risalgano al 2017, immediatamente dopo la prima crisi dei rifugiati in Europa, la loro attuazione risulta oggi di rinnovata attualità, in un momento in cui oltre quattro milioni di rifugiati, la metà dei quali sono dei bambini, sono fuggiti dall’Ucraina dopo l’aggressione da parte della Federazione russa il 24 febbraio 2022.

Il Comitato di Lanzarote ha rilevato nei suoi rapporti gli sforzi significativi compiuti in materia di scambio di informazioni sulle attività di sensibilizzazione. Si osserva altresì che la maggior parte degli Stati esaminati propongono servizi di sostegno, quali linee telefoniche di assistenza per minori vittime di abusi o sfruttamento sessuale.

Le prassi promettenti in questo campo comprendono servizi multilingue rivolti ai bambini colpiti dalla crisi dei rifugiati.

Ad esempio, in Svezia, la ONG Save the Children ha lanciato un progetto intitolato “Listen to me!” La Francia ha predisposto una piattaforma online per l’accoglienza e l’integrazione dei rifugiati, disponibile in sette lingue. In Islanda, una linea Telefonica di assistenza è dedicata esclusivamente ai richiedenti asilo. In Danimarca, la ONG Danish Refugee Council fornisce servizi di interpretazione in oltre 80 lingue e dialetti.

In Italia, il numero 114 di emergenza per l’infanzia (Telefono azzurro) dispone di un servizio di interpretazione simultanea in 20 lingue. Oltre 30 Stati forniscono servizi gratuiti alle persone che chiamano.

I rapporti pubblicati dal Comitato di Lanzarote esaminano ugualmente il problema cruciale dei minori scomparsi dopo l’attraversamento delle frontiere. Lo strumento più ampiamente diffuso è la linea telefonica di emergenza europea 116 -000 per i bambini scomparsi, utilizzata da 29 Stati Parti.

Per quanto concerne il perseguimento degli autori di reato, gli Stati Parti devono rafforzare la cooperazione internazionale sullo scambio di informazioni, sostenere le indagini e i procedimenti penali per i reati che si sono verificati al di fuori del loro territorio e garantire l’avvio dei procedimenti anche in assenza di denuncia da parte della vittima e il loro proseguimento in caso di ritiro della denuncia e/o della deposizione.
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Il Consiglio dell’Unione europea in un comunicato stampa del 12 aprile annuncia che per facilitare l’accoglienza dei rifugiati provenienti dall’Ucraina a seguito dell’aggressione russa, ha adottato un atto legislativo che consente agli Stati membri di ricevere quest’anno un totale di 3,5 miliardi di EUR supplementari in funzione del numero di rifugiati ospitati provenienti da tale paese.

L’atto introduce modifiche volte ad aumentare il prefinanziamento dell’iniziativa di assistenza alla ripresa per la coesione e i territori d’Europa REACT-EU, uno dei programmi post-pandemia più importanti per rafforzare i fondi della politica di coesione e il Fondo di aiuti europei agli indigenti (FEAD).

Concretamente, precisa il comunicato, il prefinanziamento che sarà versato nel 2022 a titolo di REACT-EU sarà aumentato dall’11% al 15% per tutti gli Stati membri e dall’11% al 45% per i paesi dell’UE in cui il numero di rifugiati provenienti dall’Ucraina superava l’1% della rispettiva popolazione alla fine del primo mese successivo all’invasione russa.

Inoltre, l’atto introduce la possibilità di un costo unitario per persona per semplificare la mobilitazione dei fondi, il che consente di rispondere più efficacemente alle esigenze essenziali degli sfollati ucraini e di fornire loro un’assistenza di base.

Tali modifiche, precisa il Consiglio, mirano ad ridurre l’onere che grava sui bilanci pubblici degli Stati membri affinché questi ultimi possano gestire meglio questo afflusso di rifugiati.

Regolamento modificato relativo all’aumento del prefinanziamento a titolo delle risorse REACT-EU
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La DG Politica Regionale della Commissione europea comunica che in tutta l’area del programma Interreg Central Europe le autorità locali e regionali stanno sostenendo le persone che fuggono dalla guerra in Ucraina. “In tal modo, scrive la DG Politica Regionale, spesso affrontano sfide simili”.

Interreg Central Europe ha raccolto i risultati dei progetti più rilevanti relativi alla gestione dei rifugiati e li presenta in quattro diverse categorie.

Le uscite disponibili includono, tra le altre:

programmi di inclusione sociale per i rifugiati

formazione professionale per imprenditori provenienti da un contesto migratorio

misure di sviluppo delle competenze per le donne rifugiate per facilitare la loro integrazione nel mercato del lavoro.

Inoltre, è disponibile un’iniziativa locale basata sul luogo come “mappa della storia” visiva.

DG Regio informa che la pagina verrà continuamente aggiornata per includere informazioni aggiuntive dai progetti.

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Il Parlamento europeo ha chiesto il 7 aprile corridoi sicuri per i minori in fuga dal conflitto e assistenza per gli sfollati interni o impossibilitati a lasciare le zone sotto assedio.

L’Assemblea di Strasburgo ha adottato una risoluzione per richiedere diverse misure per proteggere i minori e i giovani in fuga dalla violenza e per facilitare la loro integrazione nelle comunità del paese ospitante.

La risoluzione parlamentare afferma che “ogni minore ha il diritto di essere protetto dalla violenza, dallo sfruttamento e dagli abusi” e hanno invitato i Paesi dell’Unione europea a proteggere i minori dal rischio di traffico, adozione illegale e altri tipi di abuso.

I parlamentari europei raccomandano che alle frontiere siano presenti i responsabili della protezione dei minori per individuare rapidamente e accuratamente i minori vulnerabili, e registrare la loro identità e nazionalità così come i loro bisogni specifici. I servizi, tra cui il sostegno psicosociale, il sostegno alla salute materna, la protezione contro la violenza di genere, il rintracciamento della famiglia e il sostegno al ricongiungimento familiare, dovrebbero essere garantiti all’interno dei sistemi nazionali di protezione, incluso l’accesso a tutti i servizi di base e un’assistenza adeguata.

Il Parlamento europeo ha inoltre richiesto la nomina di un tutore per i minori non accompagnati e separati e i minori in assistenza istituzionale. I servizi di protezione minori nel paese di accoglienza dovrebbe monitorarli continuamente per garantirne il benessere e la localizzazione dopo il loro arrivo.

I paesi ospitanti dovrebbero garantire l’accesso all’istruzione e alla sanità per i minori in fuga dall’Ucraina alle stesse condizioni previste per i bambini nei paesi ospitanti.

Il Parlamento europeo chiede anche meccanismi di ricollocazione che diano priorità al ricongiungimento familiare e alla ricollocazione dei minori vulnerabili, come ad esempio il meccanismo di solidarietà per i trasferimenti medici intra-UE di bambini e giovani che necessitano di cure e terapie salvavita immediate. I Paesi UE sono invitati a fare buon uso dei fondi UE a disposizione per garantire che i rifugiati godano di integrazione socioeconomica e siano protetti contro la discriminazione e l’esclusione sociale. Nel testo, si invitano inoltre la Commissione e il Consiglio a fornire, se necessario, risorse aggiuntive.

LEGGI LA RISOLUZIONE IN ITALIANO (PDF)

PAGINA AICCRE SULL’UCRAINA
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La Commissione europea sul proprio sito annuncia di aver pubblicato una raccomandazione sul riconoscimento delle qualifiche accademiche e professionali per le persone in fuga dall’invasione russa dell’Ucraina. Fornirà alle autorità degli Stati membri orientamenti e consigli pratici per garantire un processo di riconoscimento rapido, equo e flessibile.

A seguito dell’aggressione e dell’invasione militare russa non provocate, afferma Bruxelles, oltre 4 milioni di persone in fuga dalla guerra e in cerca di protezione sono arrivate nell’UE. Dopo aver affrontato i loro bisogni immediati, come alloggio e assistenza sanitaria, “è fondamentale per il benessere dei rifugiati e la loro integrazione nei paesi ospitanti che hanno, tra gli altri diritti, l’accesso ai lavori per i quali sono qualificati”.

APPROFONDIMENTI

Raccomandazione sul riconoscimento delle qualifiche per le persone in fuga dall’invasione russa dell’Ucraina

Riconoscimento delle qualifiche professionali in pratica

Comunicazione sulla solidarietà europea con i rifugiati e coloro che fuggono dalla guerra in Ucraina

Sito web – Solidarietà dell’UE con l’Ucraina

Sito web – Trasferimento nell’UE: informazioni per le persone in fuga dalla guerra in Ucraina
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