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La Convenzione quadro sull’intelligenza artificiale, i diritti umani, la democrazia e lo Stato di diritto è stata completata nei giorni scorsi dal Comitato sull’intelligenza artificiale del Consiglio d’Europa. Il progetto di testo sarà sottoposto al Comitato dei Ministri per l’adozione e sarà aperto alla firma in una fase successiva.

Di seguito, la dichiarazione della Segretaria generale Marija Pejčinović Burić in occasione del completamento della Convenzione:
Questo trattato, primo nel suo genere, assicurerà che la diffusione dell’intelligenza artificiale rispetti le norme giuridiche del Consiglio d’Europa in materia di diritti umani, democrazia e Stato di diritto. Il suo completamento da parte del Comitato sull’intelligenza artificiale (CAI) è un traguardo straordinario e dobbiamo celebrarlo come tale.

La Convenzione stabilisce un quadro giuridico che copre i sistemi di IA in tutto il loro ciclo di vita, dall’inizio alla fine.

Sebbene questo trattato sia stato elaborato dal Consiglio d’Europa con partner internazionali che condividono le stesse idee, sarà uno strumento globale, aperto al mondo. Dopo la sua adozione da parte del Comitato dei Ministri nelle prossime settimane, i paesi di tutto il mondo potranno aderirvi e rispettare gli elevati standard etici che stabilisce.

Il testo raggiunge il giusto equilibrio in ambito normativo proprio grazie al contributo di governi ed esperti, come anche del settore e della società civile. Ringraziamo tutti i partner per il loro contributo e il completamento di questo testo fondamentale. Siamo convinti che, una volta adottato, questo trattato susciterà un consenso generale quanto alla portata del suo impatto.”

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Di seguito il messaggio della Segretaria generale del Consiglio d’Europa, Marija Pejčinović Burić, per la Giornata internazionale della donna.

“Sempre di più, l’Intelligenza Artificiale (IA) sta forgiando il mondo in cui viviamo: le nostre prospettive di lavoro, i nostri risultati in ambito sanitario, il nostro accesso a prestazioni e servizi. L’elenco delle aree interessate dall’IA è lungo e in crescita. Se non impariamo a sfruttare il potenziale dell’IA per colmare le disuguaglianze, comprese quelle di genere, e per prevenire la discriminazione, l’IA può diventare e diventerà una forza che radica, perpetua e amplifica le disuguaglianze.

Un recente studio del Consiglio d’Europa ha indicato delle carenze nei meccanismi esistenti volti a prevenire la discriminazione nello sviluppo di sistemi algoritmici. Lo studio illustra i modi di utilizzare la tecnologia per promuovere l’uguaglianza e la necessità di valutazioni dell’impatto sui diritti umani in tutto il ciclo di vita dell’IA.

Abbiamo avviato dei lavori per fornire orientamenti essenziali ai governi attraverso uno strumento non vincolante sull’impatto dei sistemi di intelligenza artificiale, sul loro potenziale di promuovere l’uguaglianza, compresa quella di genere, e sui rischi che potrebbero causare in relazione alla discriminazione. Questi lavori integrano i negoziati in corso del Consiglio d’Europa tesi a raggiungere un accordo globale per l’implementazione dell’IA basata sui diritti umani, sullo Stato di diritto e sulla democrazia.

Dato il ruolo sempre più centrale dell’IA nelle nostre vite, quest’anno celebriamo la Giornata internazionale della donna con un invito a sfruttare la potenza dell’IA per individuare i pregiudizi e affrontare le disuguaglianze di genere, nonché per assicurare una narrazione e un immaginario più inclusivi. Si presenteranno delle sfide lungo il percorso, ma i rischi che si corrono indicano che dobbiamo perseverare. Una forza lavoro più eterogenea e in cui vi sia parità di genere è necessaria per contribuire a contrastare i pregiudizi nei sistemi di IA. Lancio un appello per un’istruzione e una formazione più inclusive sulle competenze digitali in Europa, assicurando una partecipazione molto più diversificata alle discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche (STEM).

Affrontare le sfide poste dalle nuove tecnologie, tra cui l’IA, è una delle aree prioritarie della nuova Strategia sull’uguaglianza di genere 2024-2029 adottata questa settimana dal Consiglio d’Europa. La nuova Strategia ribadisce l’elevato livello di impegno degli Stati membri a raggiungere un’Europa in cui vi sia parità di genere per tutti. Tale impegno richiede di agire. Data l’evoluzione dei sistemi di IA, dobbiamo intensificare i nostri sforzi per colmare le lacune in materia di uguaglianza”.
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Il Comitato direttivo sui media e la società dell’informazione (CDMSI) del Consiglio d’Europa ha adottato nuove linee guida sull’attuazione responsabile dei sistemi di intelligenza artificiale (IA) nel giornalismo.

Le linee guida sono un importante contributo per la promozione di una sfera di comunicazione pubblica basata sullo Stato di diritto e rispettosa dei diritti umani. Forniscono orientamenti pratici agli attori coinvolti, in particolare gli organi di informazione, ma anche gli Stati, i fornitori di tecnologie e le piattaforme digitali che divulgano notizie, spiegando nel dettaglio come utilizzare i sistemi di IA a sostegno dell’attività giornalistica.
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La Commissione accoglie con favore l’accordo politico raggiunto tra il Parlamento europeo e il Consiglio sulla legge sull’intelligenza artificiale (legge sull’intelligenza artificiale), proposto dalla Commissione nell’aprile 2021.

Le nuove norme saranno applicate direttamente allo stesso modo in tutti gli Stati membri, sulla base di una definizione di IA a prova di futuro. Seguono un approccio basato sul rischio:

Rischio minimo: la stragrande maggioranza dei sistemi di intelligenza artificiale rientra nella categoria del rischio minimo. Le applicazioni a rischio minimo come i sistemi di raccomandazione abilitati all’intelligenza artificiale o i filtri antispam beneficeranno di un pass gratuito e dell’assenza di obblighi, poiché questi sistemi presentano solo un rischio minimo o nullo per i diritti o la sicurezza dei cittadini. Su base volontaria, le aziende possono tuttavia impegnarsi ad adottare ulteriori codici di condotta per questi sistemi di IA.

Ad alto rischio: i sistemi di IA identificati come ad alto rischio dovranno rispettare requisiti rigorosi, tra cui sistemi di mitigazione del rischio, alta qualità dei set di dati, registrazione delle attività, documentazione dettagliata, informazioni chiare sugli utenti, supervisione umana e un alto livello di robustezza, accuratezza e sicurezza informatica. I sandbox normativi faciliteranno l’innovazione responsabile e lo sviluppo di sistemi di intelligenza artificiale conformi.

Esempi di tali sistemi di IA ad alto rischio includono alcune infrastrutture critiche, ad esempio nei settori dell’acqua, del gas e dell’elettricità; dispositivi medici; sistemi per determinare l’accesso alle istituzioni educative o per il reclutamento delle persone; o determinati sistemi utilizzati nei settori dell’applicazione della legge, del controllo delle frontiere, dell’amministrazione della giustizia e dei processi democratici. Inoltre, anche i sistemi di identificazione biometrica, categorizzazione e riconoscimento delle emozioni sono considerati ad alto rischio.

Rischio inaccettabile: i sistemi di IA considerati una chiara minaccia ai diritti fondamentali delle persone saranno vietati. Ciò include sistemi o applicazioni di intelligenza artificiale che manipolano il comportamento umano per eludere il libero arbitrio degli utenti, come giocattoli che utilizzano l’assistenza vocale che incoraggiano comportamenti pericolosi di minori o sistemi che consentono il “punteggio sociale” da parte di governi o aziende e alcune applicazioni di polizia predittiva. Inoltre, saranno vietati alcuni usi dei sistemi biometrici, ad esempio i sistemi di riconoscimento delle emozioni utilizzati sul posto di lavoro e alcuni sistemi per la categorizzazione delle persone o l’identificazione biometrica remota in tempo reale per scopi di contrasto in spazi accessibili al pubblico (con limitate eccezioni).

Rischio specifico per la trasparenza: quando si utilizzano sistemi di intelligenza artificiale come i chatbot, gli utenti dovrebbero essere consapevoli che stanno interagendo con una macchina. I deep fake e altri contenuti generati dall’intelligenza artificiale dovranno essere etichettati come tali e gli utenti dovranno essere informati quando vengono utilizzati sistemi di categorizzazione biometrica o di riconoscimento delle emozioni. Inoltre, i fornitori dovranno progettare sistemi in modo tale che il contenuto sintetico di audio, video, testo e immagini sia contrassegnato in un formato leggibile dalla macchina e rilevabile come generato o manipolato artificialmente.

Le aziende che non rispetteranno le regole verranno multate.

Nuove regole per l’Intelligenza Artificiale – Pagina Fatti
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Il sito del Parlamento europeo ha pubblicato uno speciale sulle norme sulla responsabilità per i prodotti difettosi.

L’UE vuole aggiornare delle norme sulla responsabilità per i prodotti difettosi, al fine di fornire maggior protezione ai consumatori e stare al passo con lo sviluppo delle nuove tecnologie.

L’attuale direttiva UE sulla responsabilità per danno da prodotti difettosi è stata adottata quasi 40 anni fa. A settembre 2022, la Commissione europea ha lanciato una proposta per aggiornare le linee guida e metterle al passo con i progressi tecnologici dei prodotti più recenti.

L’obiettivo dell’aggiornamento è quello di:

fissare norme uniformi per gli Stati membri

garantire il corretto funzionamento dell’economia circolare e di quella digitale

aiutare le vittime di prodotti difettosi a ottenere un risarcimento più equo.

Ambito di applicazione delle nuove norme sulla responsabilità

Al fine di poter meglio riflettere i cambiamenti nel mondo digitale, l’attuale definizione di prodotto deve essere ampliata in modo tale da poter includere aspetti quali aggiornamenti software, intelligenza artificiale o servizi digitali (ad esempio droni, robot e sistemi di casa intelligente).

Allo stesso tempo, le norme aggiornate escludono dal campo di applicazione i software open source e quelli gratuiti poiché tali programmi si basano sui miglioramenti forniti degli utenti. Pertanto, gli sviluppatori non possono essere ritenuti responsabili di eventuali danni causati da altri utenti.

L’UE è al lavoro per diventare più sostenibile e sta promuovendo la creazione di nuovi prodotti che siano più durevoli, riutilizzabili, riparabili e aggiornabili. Allo stesso tempo, in linea con i principi dell’economia circolare, una revisione delle norme relative alla responsabilità delle aziende è attualmente in corso, al fine di rendere le regole chiare ed equamente applicabili per le compagnie che apportano modifiche significative ai loro prodotti.

Procedura in caso di danno

Attualmente la direttiva riconosce come motivo legittimo per chiedere un risarcimento solo il danno fisico. Secondo le nuove norme sarà possibile invece richiedere il risarcimento dei danni psicologici che richiedano terapie o cure mediche purché certificate dal punto di vista medico.

Inoltre, un risarcimento può essere richiesto anche per la distruzione o il danneggiamento irreversibile dei dati (ad esempio cancellazione di file da un disco rigido). Tuttavia, la perdita deve superare i 1.000 euro.

Responsabilità

Secondo la proposta della Commissione europea, il periodo di responsabilità dovrebbe essere di 20 anni.

Il Parlamento vuole estendere il periodo di responsabilità a 30 anni nei casi per cui il danno sia visibile anche dopo un periodo di tempo più lungo.

In virtù della riforma normativa, nell’UE dovrebbe sempre essere possibile individuare qualcuno che possa essere ritenuto responsabile per il danno causato da un prodotto difettoso, anche se il prodotto sia stato fabbricato al di fuori dell’UE. Chiunque importi un prodotto o agisca come rappresentante del produttore potrebbe essere considerato responsabile. Qualora non ci fosse un’azienda responsabile, i consumatori potrebbero comunque ottenere un risarcimento attraverso i sistemi nazionali.

Procedura di compensazione più semplice

Il Parlamento intende semplificare la procedura necessaria a dimostrare che il prodotto era difettoso, abbia causato danni e che vi siano ragionevoli motivi per richiedere un risarcimento.

I deputati europei chiedono che le autorità nazionali poste a tutela dei consumatori, forniscano orientamenti e informazioni sulle richieste di risarcimento in modo comprensibile e di facile accesso.

I consumatori che hanno subito un danno, possono rivolgersi ai tribunali nazionali per chiedere ai produttori di fornire prove che possano aiutare nella loro richiesta di risarcimento.

Per la direttiva attuale, la soglia minima del danno per richiedere un risarcimento è di 500 euro. Il Parlamento europeo suggerisce di eliminare la soglia in modo tale che i consumatori possano dimostrare la difettosità come possibile causa di danno per qualsiasi prodotto.

Prodotti difettosi

Il Parlamento ritiene che un prodotto debba essere considerato difettoso quando non è sicuro per il consumatore medio.

I difetti possono essere legati al design del prodotto, alle caratteristiche tecniche, alle istruzioni, al suo utilizzo, agli effetti che altri prodotti potrebbero avere sul prodotto difettoso, alla sua durata di vita.

Passaggi successivi

A seguito di una relazione congiunta della commissione giuridica e della commissione per il mercato interno e la tutela dei consumatori, il Parlamento ha approvato la sua posizione sulle norme riviste nell’ottobre 2023.

I deputati avvieranno ora i negoziati con i paesi dell’UE sulla forma finale della legislazione.

>Scopri di più su come l’UE vuole rafforzare la protezione dei consumatoriù.

Norme sulla responsabilità dell’IA

L’UE sta lavorando anche sulle norme relative alla responsabilità in materia di intelligenza artificiale. Tese ad integrare la revisione della direttiva sulla responsabilità per danni causati da prodotti difettosi e affrontare meglio i danni causati da comportamenti illeciti dei sistemi di intelligenza artificiale (ad esempio violazioni della privacy o danni causati da problemi di sicurezza).

Scopri di più su come l’UE intende regolamentare l’uso dell’intelligenza artificiale.
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La Commissione europea ha aperto l’11 maggio il primo ciclo di inviti a presentare proposte nell’ambito del programma di lavoro principale 2023-2024di Europa digitale allo scopo di rafforzare le tecnologie e le competenze digitali in tutta l’UE. Gli inviti, del valore di oltre 122 milioni di €, sono aperti ad imprese, pubbliche amministrazioni e altri soggetti degli Stati membri dell’UE, dei paesi EFTA/SEE e dei paesi associati.

Questo ciclo di investimenti è mirato a creare un clima di fiducia nella trasformazione digitale. 32 milioni di € sono destinati a progetti relativi a una rete di centri per un’internet più sicura, che aiuterà i minori a gestire i rischi online e consentirà ai cittadini di segnalare in forma anonima il materiale pedopornografico online. Si investirà anche nei poli dell’Osservatorio europeo dei media digitali, che contribuiscono alla lotta contro la disinformazione in Europa, nel quadro di riferimento per il risparmio energeticodell’UE, che faciliterà lo sviluppo di un’applicazione per aiutare i cittadini a ridurre il consumo di energia, e in un sistema informatico che contribuirà a rimuovere il materiale pedopornografico online.

31 milioni di € saranno impiegati per sostenere progetti relativi ai dati. Si investirà, ad esempio, nel progetto Genome for Europe, allo scopo di creare una banca dati europea di riferimento sui genomi che contribuisca a progressi innovativi nella ricerca, nell’innovazione, nella prevenzione delle malattie e nell’assistenza sanitaria.

Progetti nell’ambito delle infrastrutture cloud ed edge riceveranno 25 milioni di €, anche per sostenere lo sviluppo di una piattaforma collaborativa sicura per le industrie aeronautica e della sicurezza.

18 milioni di € saranno disponibili per progetti relativi all’intelligenza artificiale e 16 milioni di € per promuovere competenze digitali avanzate, con finanziamenti volti a rafforzare le competenze nell’ambito dei semiconduttori e a promuovere le competenze digitali degli alunni e in particolare delle alunne.

Il termine per candidarsi è il 26 settembre 2023 e maggiori informazioni sono disponibili online. Ulteriori bandi nell’ambito del programma di lavoro principale 2023-2024 saranno pubblicati alla fine di maggio e più avanti nell’anno. Il programma di lavoro principale 2023-2024 ha una dotazione complessiva di 909,5 milioni di €, di cui 392 milioni saranno utilizzati per azioni nel 2023.
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Un comunicato della Commissione europea informa che in occasione di un evento a Bruxelles, la Commissione ha lanciato il 23 gennaio l’ iniziativa europea per l’imaging del cancro per aiutare gli operatori sanitari, gli istituti di ricerca e gli innovatori a utilizzare al meglio le soluzioni innovative basate sui dati per il trattamento e la cura del cancro.

L’iniziativa, un’azione faro nell’ambito del piano europeo di lotta contro il cancro, lavorerà alla creazione di un’infrastruttura digitale che colleghi le risorse e i database dei dati di imaging del cancro in tutta l’UE, garantendo nel contempo il rispetto di elevati standard etici, la fiducia, la sicurezza e la protezione dei dati personali. Collegherà inoltre iniziative a livello dell’UE e nazionali, reti ospedaliere e archivi di ricerca con dati di imaging e altri dati sanitari pertinenti.

Grazie alla nuova European Cancer Imaging Initiative, i ricercatori avranno un accesso efficiente a dati di qualità più elevata per studiare e far progredire la nostra comprensione della malattia. Gli innovatori saranno in grado di sviluppare e testare soluzioni basate sui dati per la cura del cancro.

La facilitazione dello sviluppo di soluzioni basate sui dati, continua Bruxelles, consentirà ai medici di prendere decisioni cliniche, diagnostiche, terapeutiche e predittive più precise e rapide, a beneficio dei pazienti oncologici . Inoltre, sosterrà l’altruismo dei dati da parte dei cittadini, che potrebbero dare il proprio consenso o autorizzazione volontaria per rendere disponibili i dati che generano, come un modo per arricchire i set di dati sulla salute.

Un’infrastruttura transfrontaliera, interoperabile e sicura che preservi la privacy accelererà l’innovazione nella ricerca medica. Ad esempio, sarà possibile addestrare nuove tecnologie che utilizzano l’intelligenza artificiale (AI) su un ampio set di dati, standardizzato e pienamente conforme al regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR). Ciò accelererà lo sviluppo di strumenti innovativi, in grado di offrire una diagnosi più rapida del cancro e una migliore assistenza personalizzata.

In linea con la strategia europea per i dati e lo spazio europeo dei dati sulla salute, l’iniziativa europea per l’imaging del cancro è uno dei fiori all’occhiello del piano europeo per la lotta al cancro (EBCP). Riunirà l’innovazione della tecnologia digitale e la protezione dei dati europea per creare un quadro affidabile e sicuro per offrire a ricercatori, innovatori e medici l’accesso a dati preziosi.

Le principali organizzazioni di ricerca, istituzioni e aziende europee lavoreranno insieme per progettare l’infrastruttura per:

Fornire ai medici, ai ricercatori e agli innovatori europei un facile accesso a grandi quantità di dati di imaging del cancro ;

Sostenere la sperimentazione e lo sviluppo di strumenti per la medicina personalizzata per far progredire la diagnostica e le cure del cancro;

Sostenere la creazione di nuovi set di dati di immagini del cancro e l’interoperabilità di quelli esistenti, in linea con la strategia europea per i dati.
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La Commissione europea rende noto di aver aperto la terza serie di inviti a presentare proposte del programma Europa digitale, del valore di 200 milioni di euro, nell’ambito dei programmi di lavoro 2021-2022.

Gli inviti sono aperti a imprese, pubbliche amministrazioni e altri enti degli Stati membri dell’UE, dei paesi EFTA/SEE e dei paesi associati. Questo finanziamento vedrà un investimento di 170 milioni di euro in spazi dati, lo sviluppo di una piattaforma di intelligenza artificiale (AI) per fornire un facile accesso alle imprese e alle pubbliche amministrazioni a strumenti di intelligenza artificiale affidabili realizzati in Europa, infrastrutture cloud-to-edge, nonché come investimento in programmi di istruzione specializzati nell’area delle tecnologie digitali avanzate.

La scadenza per questi bandi è il 24 gennaio 2023.

È aperto anche un nuovo bando per gli European Digital Innovation Hub con ulteriori 30 milioni di euro. Gli Hub dislocati in tutta Europa supporteranno le aziende private, comprese le PMI e le start-up, e il settore pubblico nella loro trasformazione digitale.

La scadenza del presente bando è il 16 novembre 2022.in linea . Ulteriori bandi nell’ambito del programma di lavoro 2021-2022 saranno pubblicati nelle prossime settimane.
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