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Sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea serie C del 29 novembre è stata pubblicata la Raccomandazione del Consiglio dell’Unione del 27 novembre 2023 sullo sviluppo delle condizioni quadro dell’economia sociale

Nel documento, tra l’altro, si raccomanda agli Stati membri di riconoscere e sostenere il valore aggiunto specifico dell’economia sociale agevolando l’accesso al mercato del lavoro e promuovendo posti di lavoro di qualità per tutti, migliorando al contempo l’equità delle condizioni di lavoro, la sicurezza e la salute sul luogo di lavoro, l’uguaglianza e la non discriminazione. Ciò dovrebbe avvenire nell’ambito di una crescita inclusiva, come messo in evidenza negli orientamenti 2022 per le politiche degli Stati membri a favore dell’occupazione, e in funzione delle rispettive circostanze nazionali, in particolare:

a) istituendo o incoraggiando iniziative di partenariato che coinvolgono soggetti dell’economia sociale nell’elaborazione e nell’attuazione di politiche attive del mercato del lavoro;

b) facendo in modo che le autorità pubbliche sostengano adeguatamente i soggetti dell’economia sociale al fine di integrare meglio nel mercato del lavoro le donne, nonché i gruppi svantaggiati e altri gruppi sottorappresentati (come i disoccupati di lungo periodo, le persone affette da malattie fisiche o mentali, gli inattivi, le persone scarsamente qualificate, con disabilità e provenienti da un contesto migratorio o appartenenti a minoranze razziali o etniche (come i Rom), i lavoratori giovani e anziani) mediante:

i) il riconoscimento dell’esperienza lavorativa acquisita in soggetti dell’economia sociale, comprese le imprese sociali di inserimento lavorativo, che offrono occupazione e sostegno su misura a tali gruppi;

ii) iniziative per aiutare tali gruppi di persone a prepararsi all’occupazione mediante esperienze lavorative presso imprese sociali finalizzate alla loro integrazione nel mercato del lavoro aperto;

c) sostenendo progetti di collaborazione tra servizi pubblici per l’impiego, autorità locali, soggetti dell’economia sociale, erogatori di istruzione e formazione e imprese tradizionali per offrire un orientamento professionale su misura e opportunità di apprendimento e formazione ai NEET. Tali opportunità possono comprendere apprendistati, programmi di immersione professionale, affiancamento personale e incontri con modelli di riferimento e possono essere finalizzate ad agevolare l’integrazione nel mercato del lavoro in linea con la garanzia per i giovani rafforzata;

d) promuovendo l’imprenditoria nell’economia sociale, compreso tramite le start-up, come mezzo per favorire il lavoro autonomo e altre forme di occupazione, sviluppare localmente l’attività economica e affrontare le sfide sociali tramite modelli imprenditoriali innovativi e inclusivi.

LA RACCOMANDAZIONE INTEGRALE IN ITALIANO (PDF)
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Nel 2022, quasi 76 milioni di persone nell’UE di età compresa tra 15 e 74 anni erano impiegate nel settore scientifico e tecnologico (+2,5% rispetto al 2021). Dei 76 milioni di occupati in scienza e tecnologia, il 52% erano donne (nessuna variazione rispetto al 2021). Le donne impiegate nella scienza e nella tecnologia lavoravano prevalentemente nei servizi, con l’eccezione di Malta, dove solo il 48% delle donne lavorava nei servizi.

Nelle regioni dell’UE ( NUTS 1 ), nel 2022 le quote più elevate di donne occupate nel settore scientifico e tecnologico sono state osservate in Lituania e nell’isola francese di Corsica (entrambe al 64%), seguite dalla Lettonia (63%). All’estremo opposto della scala, la quota più bassa si registra nella regione italiana del Nord-Ovest (45%), seguita da Malta e dalle regioni italiane del Sud e del Nord-Est (tutte al 46%).

Tra la forza lavoro scientifica e tecnologica, un sottogruppo significativo è composto da scienziati e ingegneri. Scienziati e ingegneri costituivano quasi un quarto (24%) di tutte le persone impiegate nel settore della scienza e della tecnologia nell’UE (+3,6% rispetto al 2021), con il maggior numero di scienziati e ingegneri nei paesi dell’UE impiegati in Germania (oltre 3,5 milioni).

Nonostante le donne costituissero la maggioranza delle persone impiegate nella scienza e nella tecnologia, erano sottorappresentate come scienziati e ingegneri, rappresentando solo il 41% del totale di scienziati e ingegneri nel 2022. Questa quota è cresciuta di soli 2 punti percentuali (pp) rispetto all’ultimo 10 anni (dal 39% nel 2012 al 41% nel 2022), ma il numero assoluto di donne che lavorano come scienziate e ingegneri è cresciuto di quasi il 50% in quel periodo (da quasi 5 milioni nel 2012 a 7,3 milioni nel 2022).

Articolo Eurostat sulle risorse umane nella scienza e nella tecnologia

Sezione tematica Eurostat su scienza, tecnologia e innovazione

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