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La Commissione europea rende noto in un comunicato di aver pubblicato linvito a presentare candidature per l’istituzione dell’Osservatorio dell’agricoltura e della filiera alimentare.

La creazione di tale osservatorio, che esaminerà costi di produzione, margini e pratiche commerciali, è stata annunciata a metà marzo come una delle misure volte a rafforzare la posizione degli agricoltori nella filiera alimentare e ad accrescere la fiducia tra tutti gli attori della filiera. L’obiettivo è aumentare la trasparenza dei prezzi, della struttura dei costi e della distribuzione dei margini e del valore aggiunto nella filiera, nel rispetto delle norme in materia di riservatezza e concorrenza.

Il lavoro dell’Osservatorio sosterrà lo sviluppo di metodologie per valutare e monitorare la struttura dei costi e la distribuzione dei margini e del valore aggiunto lungo la filiera alimentare.

L’Osservatorio avrà un massimo di 80 membri, in rappresentanza delle autorità nazionali responsabili di agricoltura, pesca e acquacoltura o della filiera alimentare, nonché organizzazioni che rappresentano le parti interessate attive in varie fasi della filiera, quali agricoltori, fornitori di fattori produttivi, rappresentanti dell’industria alimentare, commercianti, addetti ai trasporti, alla logistica e al commercio al dettaglio e consumatori. La prima riunione dell’Osservatorio dovrebbe tenersi a luglio 2024.

L’invito a presentare candidature scade il 13 maggio. Per essere nominate, le organizzazioni che si candidano devono essere iscritte nel registro per la trasparenza.

Maggiori informazioni sono disponibili nell’annuncio onlineù.
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La Commissione europea rende noto di aver invitato il 28 luglio le parti interessate ad esprimersi su come far sì che l’ecosistema industriale al dettaglio possa realizzare la trasformazione digitale, verde e nel campo delle competenze e diventare più resiliente e competitivo, seguendo principi di giustizia ed equità. Come base per la consultazione la Commissione ha pubblicato un documento in cui si analizzano le principali problematiche e opportunità legate alla transizione.

Le imprese e le associazioni di categoria di tutto l’ecosistema oltre alle amministrazioni pubbliche, le parti sociali, i consumatori, gli istituti di ricerca, il mondo academico e altri interessati potranno rispondere al questionario EU Surveyfino al 26 settembre 2023.

Oltre alla consultazione, la Commissione organizza anche workshop con le parti interessate per comprendere meglio le sfide che l’ecosistema in questione si trova ad affrontare. I risultati della consultazione e dei workshop confluiranno nel processo di co-creazione di un percorso di transizione che prevede interventi e impegni concreti intesi a promuovere la digitalizzazione e la transizione ecologica dell’ecosistema del commercio al dettaglio, percorso che si concluderà all’inizio del 2024.

Con 30 milioni di occupati in 5,5 milioni di aziende e un valore aggiunto di circa 1,5 miliardi di euro, l’ecosistema del commercio al dettaglio, comprendente il commercio al dettaglio e all’ingrosso, è il più importante di tutti gli ecosistemi industriali dell’UE. Visti i legami con la maggior parte degli ecosistemi industriali, il fatto di renderlo più competitivo può avere ricadute positive per l’intera economia dell’UE, che serve 450 milioni di consumatori.

La Commissione ha proposto di istituire percorsi di transizione in vari comparti nell’aggiornamento della strategia industriale del maggio 2021, nell’ambito delle iniziative volte ad accelerare la duplice transizione verde e digitale dell’industria europea. Oltre all’aggiornamento della strategia la Commissione ha presentato la prima relazione annuale sul mercato unico, che analizza le sfide cui devono far fronte i diversi ecosistemi e funge da base per la preparazione dei percorsi di transizione.

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