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Il sito Sviluppo regionale e urbano dell’UE informa che a luglio una delegazione della DG REGIO è stata presente presso la sede delle Nazioni Unite in occasione del Forum politico di alto livello sullo sviluppo sostenibile (HLPF), il cui tema era “Accelerare la ripresa dalla malattia da coronavirus (COVID-19) e la piena attuazione dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile a tutti i livelli”.

L’HLPF è un evento annuale per la rendicontazione e la revisione degli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG). Nel 2023, l’obiettivo 11 (Città e comunità sostenibili) è in fase di revisione.

La partecipazione della DG REGIO ha avuto luogo nel contesto della revisione volontaria dell’UE sugli SDG presentata il 19 luglio da una delegazione congiunta della Commissione europea, la prima revisione volontaria sovranazionale in assoluto.

La delegazione della DG REGIO ha evidenziato il ruolo essenziale della politica di coesione nel realizzare l’OSS 11, dato il suo sostegno rafforzato allo sviluppo urbano integrato in tutta l’Unione. Ad esempio, nell’ambito della politica di coesione dell’UE, oltre 28,8 miliardi di EUR sosterranno gli investimenti nello sviluppo urbano per sostenere il conseguimento degli OSS attraverso strategie integrate e basate sul territorio con maggiore titolarità e partecipazione delle comunità locali.

Sulla base di ciò, la delegazione della DG REGIO ha sottolineato l’importanza degli investimenti in termini di aree funzionali al fine di garantire la connessione con le aree circostanti, in linea con un approccio integrato basato sul territorio e per affrontare i fattori di disparità emergenti in futuro come quelli legati alla globalizzazione, alle tendenze digitali e alle sfide energetiche.

È stato inoltre messo in evidenza il ruolo dell’agenda urbana per l’UE, che funge da motore chiave per il raggiungimento dell’SDG11 come strumento di governance multilivello.

L’intervento si è altresì concentrato sull’azione esterna dell’UE in merito all’SDG11: l’UE e i suoi Stati membri forniscono un sostegno sostanziale allo sviluppo urbano sostenibile e inclusivo nei paesi partner, in particolare attraverso la dimensione esterna del Green Deal europeo e del Fondo europeo per lo sviluppo sostenibile .

Inoltre, l’implementazione del portale globale a livello regionale e nazionale, attraverso progetti faro in particolare per le infrastrutture di trasporto urbano, costituirà un contributo tangibile all’obiettivo di sviluppo sostenibile 11 e ad altri obiettivi di sviluppo sostenibile interconnessi. Allo stesso modo, è stato rilevato che le considerazioni urbane e territoriali nel lavoro e nelle attività delle Nazioni Unite sono maggiormente prese in considerazione.

Nel complesso, la delegazione della DG REGIO ha trasmesso il messaggio che l’UE è impegnata e rimane mobilitata per continuare a definire e attuare politiche e leggi per integrare l’SDG 11, nonché per destinare finanziamenti allo sviluppo urbano sostenibile e integrato per raggiungere i nostri obiettivi comuni. Ciò include il forte sostegno dell’UE alla nuova agenda urbana delle Nazioni Unite, concretizzato dai sei impegni volontari .
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La Commissione europea rende noto di aver invitato il 28 luglio le parti interessate ad esprimersi su come far sì che l’ecosistema industriale al dettaglio possa realizzare la trasformazione digitale, verde e nel campo delle competenze e diventare più resiliente e competitivo, seguendo principi di giustizia ed equità. Come base per la consultazione la Commissione ha pubblicato un documento in cui si analizzano le principali problematiche e opportunità legate alla transizione.

Le imprese e le associazioni di categoria di tutto l’ecosistema oltre alle amministrazioni pubbliche, le parti sociali, i consumatori, gli istituti di ricerca, il mondo academico e altri interessati potranno rispondere al questionario EU Surveyfino al 26 settembre 2023.

Oltre alla consultazione, la Commissione organizza anche workshop con le parti interessate per comprendere meglio le sfide che l’ecosistema in questione si trova ad affrontare. I risultati della consultazione e dei workshop confluiranno nel processo di co-creazione di un percorso di transizione che prevede interventi e impegni concreti intesi a promuovere la digitalizzazione e la transizione ecologica dell’ecosistema del commercio al dettaglio, percorso che si concluderà all’inizio del 2024.

Con 30 milioni di occupati in 5,5 milioni di aziende e un valore aggiunto di circa 1,5 miliardi di euro, l’ecosistema del commercio al dettaglio, comprendente il commercio al dettaglio e all’ingrosso, è il più importante di tutti gli ecosistemi industriali dell’UE. Visti i legami con la maggior parte degli ecosistemi industriali, il fatto di renderlo più competitivo può avere ricadute positive per l’intera economia dell’UE, che serve 450 milioni di consumatori.

La Commissione ha proposto di istituire percorsi di transizione in vari comparti nell’aggiornamento della strategia industriale del maggio 2021, nell’ambito delle iniziative volte ad accelerare la duplice transizione verde e digitale dell’industria europea. Oltre all’aggiornamento della strategia la Commissione ha presentato la prima relazione annuale sul mercato unico, che analizza le sfide cui devono far fronte i diversi ecosistemi e funge da base per la preparazione dei percorsi di transizione.

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La Commissione europea ha proposto il 28 luglio un regolamento sulla sicurezza dei giocattoli che rivede le norme vigenti per proteggere i bambini dai potenziali rischi dei giocattoli. I giocattoli immessi sul mercato dell’UE sono già tra i più sicuri al mondo.

Le norme proposte miglioreranno ulteriormente questa protezione, in particolare dalle sostanze chimiche nocive. Mirano inoltre a ridurre l’elevato numero di giocattoli non sicuri ancora venduti nell’UE, soprattutto online, aumentando la parità di condizioni tra i giocattoli fabbricati nell’UE e quelli importati. Allo stesso tempo, continueranno a garantire la libera circolazione dei giocattoli all’interno del mercato unico.
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In una lettera al Primo Ministro greco, Kyriakos Mitsotakis, la Commissaria per i diritti umani del Consiglio d’Europa, Dunja Mijatović, sottolinea che la Grecia ha l’obbligo giuridico di condurre indagini efficaci sul naufragio di Pylos, che ha causato la morte di oltre 80 persone e molte centinaia ancora disperse, per accertare i fatti e, se del caso, portare alla punizione dei responsabili.

La Commissaria esprime preoccupazione per le segnalazioni di pressioni esercitate sui sopravvissuti e per le accuse di irregolarità nella raccolta di prove e testimonianze, che potrebbero aver portato a minimizzare l’attenzione su alcuni attori di questa tragedia, tra cui la Guardia costiera greca.

Facendo riferimento al diritto delle famiglie delle persone disperse di conoscere la verità, la Commissaria chiede informazioni sugli sforzi compiuti per garantire che i resti dei migranti deceduti siano localizzati, rispettati, identificati e sepolti.

Esprimendo preoccupazione per le restrizioni alla libertà di movimento dei sopravvissuti e per il modo in cui sono stati condotti i colloqui in materia di asilo, la Commissaria chiede informazioni sulle misure concrete adottate dalla Grecia per rispettare i suoi obblighi in materia di diritti umani per quanto riguarda le condizioni di accoglienza e l’accesso alla procedura di asilo.

“A mio avviso, il naufragio del 14 giugno purtroppo non è un incidente isolato”, scrive la Commissaria. Questo dovrebbe indurre a riconsiderare l’approccio a livello politico, strategico e pratico per quanto riguarda i rifugiati e i migranti che arrivano via mare. In questa prospettiva, la Commissaria esorta il Primo Ministro a garantire che la Grecia rispetti i suoi obblighi internazionali in quanto a ricerca e salvataggio, sia in base al diritto marittimo che in materia di diritti umani.
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La Gazzetta ufficiale dell’Unione europea C 267 del 28 luglio pubblica la Risoluzione del Parlamento europeo (PE) del 2 febbraio 2023 sulla preparazione del vertice UE-Ucraina.

Il PE, si legge tra l’altro, nella Risoluzione, persegue nella richiesta alle istituzioni dell’UE e agli Stati membri, nonché ai partner dell’UE, affinché forniscano all’Ucraina tutto il necessario sostegno politico, militare, economico, infrastrutturale, finanziario e umanitario; si aspetta che gli Stati membri utilizzino il prossimo vertice UE-Ucraina per rafforzare il loro impegno.

Il documento del PE sottolinea la continua necessità di fornire aiuti umanitari all’Ucraina e invita l’UE e l’Ucraina a discutere le esigenze dei circa 8 milioni di ucraini fuggiti dalla guerra e temporaneamente residenti negli Stati membri dell’UE; accoglie con favore, in tale contesto, la recente proroga della direttiva sulla protezione temporanea fino al marzo 2024; sottolinea la necessità di dare priorità alla situazione dei bambini e delle donne, in particolare le donne incinte, i genitori soli e le vittime di tratta, nonché di unire gli sforzi per far rientrare in patria gli ucraini deportati con la forza e riunire le famiglie di minori adottati con la forza dall’Ucraina.

LA RISOLUZIONE COMPLETA IN ITALIANO (PDF)
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