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La Gazzetta ufficiale dell’Unione europea C375 del 30 settembre pubblica la Risoluzione del Comitato europeo delle regioni (CdR)— Esito e follow-up della Conferenza sul futuro dell’Europa

Il CdR si rallegra che la Conferenza sul futuro dell’Europa abbia riconosciuto la natura multilivello della democrazia rappresentativa europea e abbia proposto di riformare il CdR conferendogli «un ruolo più incisivo nell’architettura istituzionale, quando sono in gioco questioni che hanno un impatto sui territori». Il CdR ritiene che tale riforma debba ampliare gli ambiti di intervento di rilevanza territoriale per i quali la sua consultazione diviene obbligatoria; ciò comporta la revisione degli articoli 43 (politica agricola comune/pesca), 79 (migrazione) e 114 (clausola di salvaguardia del mercato interno) TFUE, nonché la revisione dell’articolo 13 TUE e degli articoli 294, 300 e 307 TFUE.

Il Comitato accoglie con favore la proposta della Conferenza sul futuro dell’Europa di modificare le denominazioni delle istituzioni dell’UE per chiarirne, agli occhi dei cittadini, le funzioni e il rispettivo ruolo nel processo decisionale dell’UE; a tal fine, il Comitato propone di modificare la sua denominazione in maniera da rispecchiare meglio le responsabilità politiche e giuridiche dei suoi membri, nonché il suo ruolo di assemblea europea delle regioni e dei comuni.

Il CdR inoltre plaude al riconoscimento che «la sussidiarietà attiva e la governance multilivello sono principi basilari e caratteristiche fondamentali del funzionamento dell’UE e della responsabilità democratica», all’appello per un «utilizzo sistematico di una definizione di sussidiarietà concordata congiuntamente da tutte le istituzioni dell’UE» per precisare il livello — europeo, nazionale, regionale o locale — al quale si devono adottare le decisioni, e alla proposta di estendere il meccanismo di allarme in materia di sussidiarietà «a tutti i parlamenti regionali dell’UE dotati di poteri legislativi». Concorda con la richiesta che i parlamenti nazionali e regionali dotati di poteri legislativi possano in futuro proporre iniziative legislative a livello europeo. Queste proposte dovrebbero contribuire a chiarire che lo scopo della sussidiarietà non è quello di impedire l’azione a livello europeo, bensì quello di individuare il livello di governo che dovrebbe assumere il ruolo guida, tramite poteri formali esclusivi o condivisi, mentre gli altri livelli sosterrebbero gli obiettivi politici.

Il CdR sostiene le proposte della Conferenza sul futuro dell’Europa volte a integrare la democrazia rappresentativa intensificando la partecipazione dei cittadini alla democrazia europea a tutti i livelli. Tale obiettivo dovrebbe essere realizzato istituzionalizzando nuove forme di partecipazione dei cittadini a livello dell’Unione europea attraverso dialoghi con cittadini selezionati in modo casuale in merito a temi specifici. Il CdR rinnova l’invito a istituire un meccanismo permanente e basato sul territorio per il dialogo con i cittadini, sostenuto dagli enti locali e regionali, che garantisca una comunicazione biunivoca tra i cittadini e le istituzioni dell’UE, promuovendo in tal modo una migliore comprensione dell’impatto locale e regionale delle politiche dell’Unione in tutta l’UE; pone in evidenza la necessità di garantire che tale meccanismo raggiunga i cittadini di ogni fascia di età, origine e provenienza; sottolinea inoltre che nelle regioni di confine il dialogo deve essere impostato secondo un orientamento transfrontaliero onde creare un vero e proprio valore aggiunto europeo; ritiene che la razionalizzazione dei meccanismi esistenti di partecipazione dei cittadini richieda la modifica dell’articolo 11 TUE, nonché degli articoli 24 e 227 TFUE.

Il Comitato si impegna tra l’altro a continuare a organizzare dialoghi locali con i cittadini, nonché iniziative strutturate di democrazia partecipativa che potrebbero alimentare il meccanismo permanente.

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Nella sua riunione del 15 luglio la commissione Ambiente, cambiamenti climatici ed energia (ENVE) del Comitato europeo delle regioni (CdR) ha rilevato che la prospettiva di una crisi energetica si fa sempre più concreta in vista dell’inverno, che è fonte di serie preoccupazioni per gli enti locali e regionali dell’UE.

La grave siccità che colpisce tutta l’UE e il tragico distacco di parte del ghiacciaio della Marmolada confermano l’impellente necessità di adattarsi al riscaldamento del pianeta. La commissione ENVE ha inoltre adottato due progetti di parere: il primo sul pacchetto energia per le emissioni di gas, idrogeno e metano, e il secondo – elaborato in vista del vertice delle Nazioni Unite sul clima, in programma per il prossimo novembre in Egitto – sul ruolo delle città e delle regioni nella governance climatica a livello mondiale.

Nella sessione plenaria dello scorso giugno il CdR si era espresso su una serie di misure economiche, fiscali e sociali volte ad accelerare l’accesso ai fondi “verdi”, a migliorare la prestazione energetica degli edifici e ad assicurare un sostegno ulteriore alle persone e alle imprese vulnerabili affinché riescano ad affrontare la precarietà energetica e la povertà in termini di mobilità.

Per dare maggiore risalto all’importanza del piano per una ripresa “verde”, i membri della commissione ENVE hanno sottolineato che la ripresa economica dalla pandemia e dalla guerra in Ucraina non dovrebbe andare a scapito del raggiungimento degli obiettivi ambientali e climatici fissati per il lungo termine. Gli obiettivi più ambiziosi in tema di efficienza energetica ed energie rinnovabili proposti nel piano REPowerEU sono fondamentali per superare le sfide nel settore dell’energia e il conseguente impatto sulle persone e le imprese.

Nel corso della riunione, la commissione ENVE ha adottato due progetti di parere. Il primo, sul tema Pacchetto energia per le emissioni di gas, idrogeno e metano, secondo cui “il quadro normativo a cui il parere fa riferimento sarà fondamentale per il conseguimento degli obiettivi che l’Unione europea si è data per ridurre le emissioni di gas a effetto serra, come stabilito nel pacchetto Pronti per il 55 %, e rappresenta anche un contributo diretto ai piani strategici dell’UE per il disaccoppiamento dai combustibili fossili, conformemente al piano REPowerEU. La situazione geopolitica attuale non deve ripercuotersi sui prezzi dell’energia applicati ai consumatori. Il nostro obiettivo principale dovrebbe consistere nel proteggere i consumatori dal rialzo dei prezzi e nel garantire la sicurezza degli approvvigionamenti di gas. Inoltre, è estremamente importante assicurare una transizione energetica prevedibile sul piano economico”.

Il secondo parere della commissione ENVE, dal titolo Verso un’inclusione strutturale delle città e delle regioni nella COP 27 dell’UNFCCC, è stato elaborato in vista del vertice delle Nazioni Unite sul clima che si terrà il prossimo novembre in Egitto. “La crisi energetica, aggravata dall’invasione armata dell’Ucraina da parte della Russia, ha messo ancor più in evidenza quanto sia urgente tenere fede ai nostri ambiziosi obiettivi in questo campo al fine di contrastare i cambiamenti climatici. Dobbiamo fornire una risposta urgente e su larga scala alla crisi climatica abbinando efficacemente misure di adattamento e di mitigazione attraverso un’azione multilivello. Il Comitato europeo delle regioni chiede un’inclusione strutturale delle città e delle regioni nella COP27 dell’UNFCCC“. L’adozione di questi due pareri è prevista nella sessione plenaria del CdR del prossimo ottobre.
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La Gazzetta ufficiale dell’Unione europea C270 del 13 luglio pubblica la Risoluzione del Comitato europeo delle regioni (CdR) sul contributo degli enti locali e regionali alla Conferenza sul futuro dell’Europa.

La Risoluzione ricorda che il 70 % della legislazione viene attuato a livello regionale e locale, e il CdR chiede di essere consultato nell’ambito dei processi di definizione delle politiche e delle priorità e di pianificazione annuale e pluriennale dell’UE, come quelli previsti dall’accordo interistituzionale Legiferare meglio.

Il CdR è dell’avviso che una maggiore considerazione dell’esperienza specifica degli enti locali e regionali nell’attuazione del diritto dell’UE conduca a legiferare meglio a livello di Unione europea.

La Risoluzione sottolinea che gli enti locali e regionali hanno un ruolo importante da svolgere nel rafforzamento dello Stato di diritto; condanna pertanto qualsiasi tentativo di attaccare lo Stato di diritto, strumentalizzare il sistema giudiziario e minare i valori e i diritti europei, nonché la supremazia del diritto dell’UE rispetto al diritto nazionale; e sottolinea che gli enti locali e regionali devono contribuire a monitorare lo Stato di diritto e valutare il rispetto di tale principio in base ai criteri elaborati dalla Commissione di Venezia.

Il CdR considera la Conferenza sul futuro dell’Europa un punto di partenza per un processo democratico pienamente responsabilizzante a livello europeo, nazionale, regionale e locale; ribadisce la necessità di un dibattito costante realmente inclusivo, trasparente e decentrato, nonché geograficamente e politicamente equilibrato, sul futuro dell’Unione europea; e ritiene che la Conferenza dovrebbe seguire un approccio aperto, anche per quanto riguarda la riforma delle politiche e delle istituzioni, e aprire la strada a riforme durature, che vadano al di là della sua stessa conclusione.

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Il Comitato europeo delle regioni (CdR) ha recentemente accolto con favore la crescente attenzione riservata ai governi locali e regionali nel processo di allargamento dell’Unione europea, ma ha aggiunto che la Commissione europea dovrebbe ora spingersi oltre concentrandosi sull’incoraggiare i governi nazionali a cooperare maggiormente con i governi locali. Le raccomandazioni sono contenute nella risposta del Comitato ai rapporti 2021 della Commissione Europea sulle riforme attuate dai paesi che desiderano aderire all’Unione Europea.

Si stima che il 70% della legislazione dell’UE richieda l’intervento dei governi subnazionali.

Gli ultimi anni hanno visto l’estensione a livello regionale e locale del supporto tecnico tradizionalmente fornito alle amministrazioni nazionali, nonché lo sviluppo di una rete di punti di contatto nei comuni su questioni legate all’integrazione nell’UE.

Tuttavia, il parere afferma che “deve essere rafforzata la cooperazione tra il livello centrale e locale nel processo di integrazione”, chiede un coinvolgimento anticipato degli enti locali e regionali e sollecita un sostegno aggiuntivo per la riforma delle amministrazioni locali e regionali insieme a un indicatori di performance sul coinvolgimento degli enti locali e regionali nel processo complessivo di riforma.
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La Commissione europea ha annunciato il 7 giugno le prime 118 regioni ed enti locali che parteciperanno alla Missione dell’UE per l’adattamento ai cambiamenti climatici, la cosiddetta Mission Adaptation, che sosterrà il Green Deal europeo e la strategia dell’UE per l’adattamento al clima.

Lo rende noto la Commissione europea attraverso un suo comunicato stampa.

Queste regioni e gli enti locali, continua Bruxelles, firmeranno la Carta della missione in occasione del primo Forum della Missione dell’UE sull’adattamento ai cambiamenti climatici del Comitato delle regioni. Altre 17 società private, centri servizi, reti di ricerca e gruppi di azione locale attivi nel miglioramento della resilienza climatica appoggeranno la Carta e diventeranno amici della Missione. I 118 firmatari provengono da 18 Stati membri, con altri 6 provenienti da paesi associati o potenzialmente associati a Horizon Europe, il programma di ricerca e innovazione dell’UE.

“Da ondate di caldo mortali e siccità devastanti, incendi e coste erose dall’innalzamento del livello del mare, il cambiamento climatico sta già facendo danni in Europa. Influiscono non solo sull’ambiente e sull’economia, ma anche sulla salute degli europei. La frequenza e la gravità degli estremi climatici e meteorologici stanno aumentando, quindi dobbiamo accelerare le soluzioni che costruiscono la resilienza climatica”, sottolinea la Commissione. La Mission Adaptation mira a sostenere almeno 150 regioni e comunità nell’accelerare la loro trasformazione verso la resilienza climatica entro il 2030. Aiuterà queste regioni e le autorità locali a comprendere, prepararsi e gestire meglio i rischi climatici, nonché a sviluppare soluzioni innovative per costruire resilienza.

La Mission Adaptation riceverà 370 milioni di euro di finanziamento di Orizzonte Europa per il periodo 2021-23, precisa Bruxelles. Le azioni di ricerca e innovazione riguarderanno la ricostruzione di aree colpite da eventi meteorologici estremi, il ripristino delle pianure alluvionali, l’agricoltura verticale, prototipi di approcci assicurativi o la creazione di una città “perfettamente adattata” pronta a resistere a tempeste o ondate di caldo. Esiste anche la possibilità di costruire iniziative congiunte con altre missioni e programmi dell’UE. La Missione offre anche opportunità di networking, scambio di migliori pratiche tra le regioni e le autorità locali e sostegno per coinvolgere i cittadini.

La Commissione europea e il Comitato delle regioni, conclude il comunicato, “incoraggiano altri candidati di tutti gli Stati membri a diventare nuovi firmatari. Ciò consentirà la più ampia diffusione delle misure di adattamento in Europa e aprirà la strada verso un futuro resiliente ai cambiamenti climatici”.

La missione per l’adattamento ai cambiamenti climatici è iniziata nel settembre 2021 con l’adozione di una comunicazione sulle missioni dell’UE, seguita dall’approvazione dei singoli piani di attuazione delle missioni. Ci sono altre quattro missioni dell’UE che coprono le sfide globali nei settori delle città intelligenti e neutre dal punto di vista climatico, il ripristino dei nostri oceani e delle nostre acque, i suoli sani e il cancro. Il 15 dicembre 2021 è stato pubblicato un programma di lavoro dedicato per le missioni di Orizzonte Europa . Sostengono le priorità della Commissione, come il Green Deal europeo, l’Europa pronta per l’era digitale, la lotta contro il cancro e il nuovo Bauhaus europeo.
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Mentre i leader dell’Unione europea si riuniscono a Bruxelles per un vertice straordinario e il Parlamento europeo si prepara a presentare la sua valutazione sull’attuazione dei piani di ripresa post-COVID 19, una nuova consultazione congiunta CdR (Comitato europeo delle regioni)-CEMR lancia l’allarme sulla preoccupante mancanza di coinvolgimento dei territori dell’UE in la governance, l’esecuzione e il monitoraggio dei Piani nazionali di ripresa e resilienza.

Il CdR ed il CEMR hanno collaborato nuovamente per esplorare il coinvolgimento dei governi locali e regionali nell’attuazione del meccanismo di recupero e resilienza (RRF) dell’Unione europea da 724 miliardi di euro, la pietra angolare del piano di ripresa post-COVID per l’Europa.

A un anno di distanza da un precedente studio del CdR-CEMR, sottolinea il CEMR, i risultati della nuova consultazione mirata restano ampiamente scoraggianti: nonostante alcuni miglioramenti, troppo spesso i Piani nazionali per la ripresa e la resilienza (NRRP) sono stati attuati come processi dall’alto verso il basso, su cui apparentemente comuni e regioni avere un impatto minimo o nullo.

Sebbene gli intervistati siano stati ampiamente positivi sulla capacità dei piani di ripresa di sostenere le transizioni verde e digitale, sono stati più ambivalenti riguardo ad altri obiettivi politici, come la coesione territoriale.

Per quanto riguarda l’attuazione dei PNR, solo una piccola parte degli enti locali e regionali ha dichiarato di avere un ruolo adeguato nel monitoraggio o di essere sufficientemente presi in considerazione in base alle proprie competenze. La proprietà dei piani è quindi preoccupantemente bassa, suggeriscono i risultati della consultazione.

In questo contesto, gli intervistati hanno individuato un forte rischio di mancato raggiungimento degli obiettivi e delle pietre miliari dei piani di risanamento. Un rischio di allocazione errata dei fondi è stato evidenziato anche da una quota significativa di partecipanti, mentre l’interazione tra i PNR e altri fondi europei è ancora poco chiara per molti di loro.

“Preoccupa il mancato coinvolgimento delle città e delle regioni nei piani, ma credo che ci sia ancora tempo per correggere la rotta, assicurando che i governi locali e regionali siano riconosciuti – nella pratica, e non solo sulla carta – come partner a pieno titolo l’attuazione dei piani di ripresa. Questo ci consentirà di garantire che la RRF non sia solo un accordo storico, ma anche una storia di successo sul campo”, ha dichiarato Rob Jonkman, consigliere comunale del comune di Opsterland e relatore del CdR sull’attuazione della RRF.

La consultazione congiunta CdR-CEMR ha raccolto le opinioni e le esperienze di 26 organizzazioni che rappresentano una varietà di livelli di governo subnazionale in 19 Stati membri dell’UE: Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Cipro, Cechia, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Ungheria, Irlanda , Italia, Lettonia, Lituania, Paesi Bassi, Portogallo, Slovacchia e Slovenia. Questi Stati membri costituiscono una varietà di dimensioni, reddito, geografia, organizzazione costituzionale e cultura amministrativa ampiamente rappresentativa dell’UE nel suo insieme. La consultazione mirata si è svolta tra metà gennaio e fine marzo 2022. I risultati sono consultabili qui.

Clicca qui per scaricare i risultati della precedente consultazione congiunta CdR-CEMR (gennaio 2021)
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Il CEMR, attraverso il suo sito, informa della Cities Energy Saving Sprint, iniziativa congiunta della Commissione Europea, del Patto dei Sindaci – Europa e del Comitato Europeo delle Regioni per incoraggiare le città ad adottare misure che riducano immediatamente il loro consumo energetico. Lo “Sprint” durerà 4 mesi.

“È fondamentale aumentare il risparmio energetico ora per prepararsi al prossimo inverno”, sottolinea il CEMR. “Ogni kilowattora risparmiato ora ci consentirà di riempire i serbatoi di stoccaggio e di essere meglio preparati per il prossimo inverno. Ogni grammo di gas serra che non emettiamo nei prossimi mesi sarà un passo importante, non solo per il clima, ma anche come atto di solidarietà con l’Ucraina”.

Parallelamente a tutte le misure per profondi cambiamenti, riduzione dei consumi e transizione energetica, è urgente adottare oggi misure di risparmio energetico di emergenza e pianificare riduzioni dei consumi energetici durante il prossimo inverno. I comuni hanno un ruolo cruciale da svolgere qui, scrive il CEMR

Registrati qui per aderire.

Consulta il Toolkit per trovare idee sulle misure di emergenza che la tua città può adottare

Usa il kit di comunicazione per promuovere le tue azioni locali e far parte di un movimento a livello dell’UE

Condividi la tua esperienza con sui social media con l’hashtag #EUCitiesSaveEnergy o inviando un’e-mail al Patto dei Sindaci
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Il Transformative Action Award, organizzato in collaborazione da ICLEI – Local Governments for Sustainability and the City of Aalborg (Danimarca), con il sostegno del Comitato Europeo delle Regioni e della Banca Europea per gli Investimenti, è assegnato a una città, regione o organizzazione della società civile che utilizza i 15 percorsi delineati nella Dichiarazione basca per catalizzare una trasformazione socioculturale, socioeconomica o tecnologica nella propria comunità, oltre a promuovere l’attuazione del Green Deal europeo a livello locale.

Le azioni intraprese riflettono i contributi locali o regionali all’attuazione di obiettivi e impegni internazionali, come gli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (SDG), l’Accordo di Parigi sul clima e altro ancora.

CHI PUÒ RICHIEDERE?

Il concorso è aperto a qualsiasi autorità locale o regionale o organizzazione della società civile con sede in uno Stato membro dell’UE, in un paese SEE o in un paese candidato all’UE o in via di adesione che ha approvato il Messaggio di Mannheim. L’approvazione del messaggio di Mannheim richiede solo pochi minuti e può essere eseguita, qui.

PREMI PER IL VINCITORE


€ 10.000 per avviare un’Azione Trasformativa nella tua città, regione o comune

Azione presentata sulla piattaforma Città sostenibili e sui canali dei social media

Promozione attraverso il sito web ICLEI, la newsletter elettronica ICLEI Europe e i canali social

Pubblicità in pubblicazioni legate allo sviluppo sostenibile

Un trofeo e il diritto di essere chiamato ‘Azione Trasformativa dell’anno 2022’

Icona digitale “Azione trasformativa dell’anno 2022” da utilizzare su siti Web, account di social media e firma e-mail

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