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La Commissione europea comunica di aver accolto con favore l’accordo provvisorio raggiunto il 14 dicembre dal Parlamento europeo e dal Consiglio sulla riforma dell’assetto del mercato elettrico dell’UE.

Questo accordo, sottolinea Bruxelles, aiuterà l’UE a costruire un sistema energetico basato sulle fonti rinnovabili, a ridurre le bollette energetiche e a proteggere meglio i consumatori dalle impennate dei prezzi e a consentire loro di trarre vantaggio dalla transizione.

Garantirà inoltre un approvvigionamento energetico sostenibile e indipendente all’UE, in linea con il Green Deal europeo e il piano REPowerEU. Questa riforma, proposta dalla Commissione europea come parte del piano industriale del Green Deal, renderà anche l’ industria europea più pulita e più competitiva grazie a un migliore accesso alle energie rinnovabili e non fossili a prezzi accessibili.

La riforma provvisoriamente concordata dai colegislatori dell’UE prevede la revisione di diversi atti legislativi dell’UE, in particolare il regolamento sull’elettricità, la direttiva sull’elettricità e il regolamento REMIT. Basandosi sugli insegnamenti tratti dalla crisi energetica innescata dall’invasione russa dell’Ucraina, la riforma concordata porterà maggiore stabilità dei prezzi sia per i consumatori che per i fornitori grazie ad un più ampio utilizzo di contratti a lungo termine per la produzione di energia pulita e porterà maggiore flessibilità non fossile soluzioni nel sistema come la risposta alla domanda e lo stoccaggio.

Piano industriale Green Deal
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Un nuovo recente sondaggio Eurobarometro mostra che la grande maggioranza dei cittadini dell’UE è positiva riguardo alle recenti azioni dell’UE per affrontare la crisi energetica. In particolare, più di 8 cittadini dell’UE su dieci (82%) concordano sul fatto che l’UE dovrebbe continuare a intraprendere azioni per ridurre la sua dipendenza dai combustibili fossili russi.

La stragrande maggioranza degli intervistati (83%) pensa che la guerra della Russia contro l’Ucraina renda più urgente investire nelle energie rinnovabili. L’87% di loro ritiene che sia fondamentale proteggere le infrastrutture critiche come gasdotti e cavi internet, mentre l’83% concorda anche sul fatto che il prezzo dell’elettricità non dovrebbe dipendere dal prezzo del gas.

Gli intervistati affermano in massa (85%) che l’aumento dei prezzi dell’energia ha avuto un impatto sul loro potere d’acquisto. Il 56% concorda sul fatto che i recenti aumenti dei prezzi siano principalmente dovuti al comportamento aggressivo della Russia e il 38% non è d’accordo.

Il 49% degli intervistati ritiene che le misure adottate dall’UE per migliorare la situazione economica avranno un impatto positivo, il 18% che avranno un impatto negativo e il 22% che non avranno alcun impatto.

Gli stessi intervistati si sono già attivati ​​o sarebbero pronti a farlo per ridurre i consumi energetici e le bollette energetiche, in particolare spegnendo le luci quando escono per un po’ di tempo da una stanza (77%,), scollegando gli apparecchi elettronici quando non in uso (62%) e riducendo la temperatura ambiente (58%).

Le misure adottate dall’UE in risposta alla guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina continuano a ottenere un forte sostegno tra i cittadini. I cittadini europei approvano in massa la fornitura di sostegno umanitario (88%), seguiti dall’accoglienza delle persone in fuga dalla guerra (82%). Sette intervistati su dieci approvano le sanzioni economiche contro il governo russo, le aziende e gli individui (71%) così come il sostegno finanziario all’Ucraina (70%). La maggioranza dei cittadini approva anche il divieto dei media russi di proprietà statale (63%) e il finanziamento dell’acquisto e della fornitura di attrezzature militari all’Ucraina (59%).
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