3 – Salute e Benessere

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3 – Assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età

Gli Obiettivi di sviluppo del millennio (MDG) hanno dato un contributo significativo al miglioramento della salute globale, per esempio nella lotta contro le malattie come l’AIDS, la tubercolosi e la malaria. Ad esempio, il numero di morti per malaria è sceso del 60% a partire dal 2000. Tuttavia, i risultati non sono riusciti a soddisfare le aspettative in molti settori, come la riduzione della mortalità infantile e materna.

L’esperienza degli OSM ha dimostrato che i problemi di salute devono essere visti nel contesto, non in forma isolata. Formazione e sicurezza alimentare influenzano l’efficacia dei programmi di assistenza sanitaria. L’Obiettivo 3 continua lungo le stesse linee degli MDG, ad esempio per quanto riguarda la mortalità infantile e materna, così come le malattie trasmissibili, come l’AIDS, la malaria e la tubercolosi, includendo anche disposizioni in materia di lotta contro le malattie non trasmissibili, come il diabete e la prevenzione degli incidenti stradali e abuso di droghe. Tutte le persone dovrebbero avere accesso ai servizi sanitari e ai farmaci di buona qualità. Un altro obiettivo per il 2030 è quello di garantire l’accesso universale alla salute sessuale e riproduttiva, compresa la pianificazione familiare, l’informazione e l’educazione.

PROGRESSO VERSO L’OBIETTIVO 3 NEL 2017

Dal 2000, sono stati compiuti progressi significativi su molti fronti relativi alla salute. Tuttavia per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile in materia di salute entro il 2030, occorre accelerare i progressi, in particolare nelle regioni con tassi più elevati di malattie.

Salute riproduttiva, materna, neonatale e infantile

· Nel 2015, il tasso globale di mortalità materna ha raggiunto quota 216 decessi delle madri ogni 100.000 nati vivi. Raggiungere l’obiettivo di rimanere al di sotto dei 70 decessi delle madri entro il 2030 richiede una riduzione del tasso annuale di almeno 7,5%, oltre il doppio rispetto al progresso annuale registrato tra il 2000 e il 2015. La maggior parte delle morti durante il parto può essere prevenuta. Nel 2016, il 78% dei nati vivi a livello mondiale ha tratto grande beneficio da assistenza qualificata durante il parto, rispetto al 61% nel 2000. Tuttavia, in Africa subsahariana, nel 2016 la percentuale di nati vivi era di appena 53%.

· Il tasso di mortalità infantile al di sotto dei 5 anni globalmente era di 43 morti ogni 1.000 nati vivi nel 2015. Tale tasso rappresenta una riduzione del 44% rispetto al 2000. La mortalità tra i bambini al di sotto dei 5 anni di età rimane elevata in Africa subsahariana, con un tasso di 84 morti ogni 1.000 nati vivi nel 2015.

· Il periodo di maggiore vulnerabilità dei bambini sono i primi 28 giorni di vita (periodo neonatale). Nel 2015, il tasso di mortalità neonatale era di 19 morti ogni 1.000 nati vivi, in calo rispetto ai 31 morti ogni 1.000 nati vivi del 2000. La mortalità neonatale raggiunge i tassi più elevati in Asia centrale e meridionale e in Africa subsahariana, con 29 morti ogni 1.000 nati vivi in ciascuna di queste regioni del 2015.

· La prevenzione di gravidanze indesiderate e la riduzione di maternità in età adolescenziale attraverso l’accesso universale alla salute sessuale e riproduttiva è cruciale per le la salute e il benessere di donne, bambini e adolescenti. A livello mondiale el 2017, il 78% delle donne in età riproduttiva (dai 15 ai 49 anni) che era sposata o in una relazione ha potuto soddisfare le loro esigenze di pianificazione familiare con metodi moderni, in aumento rispetto al 75% nel 2000. Il progresso è stato sostanziale nei Paesi meno sviluppati, con un aumento del 18% tra il 2000 e il 2017.

· A livello globale, il tasso di gravidanza fra le adolescenti tra i 15 e i 19 anni è sceso del 21% tra il 2000 e il 2015. In America settentrionale e in Asia meridionale la percentuale è scesa di oltre il 50%. Tuttavia, il tasso di gravidanza in età adolescenziale rimane elevato in due terzi di tutti i Paesi, con più di 20 nascite ogni 1.000 ragazze adolescenti nel 2015.

Malattie infettive

· Sono stati compiuti progressi significativi nella lotta alle malattie infettive. Nel 2015 a livello globale, sono stati registrati 0,3 nuovi casi di HIV (virus di immunodeficienza umana) ogni 1.000 persone non infette. Tra i bambini sotto i 15 anni sono state registrate 0,08 nuove infezioni di HIV. Questo dato rappresenta un calo rispettivamente del 45% e del 71% rispetto al 2000. L’incidenza di HIV è rimasta ai livelli più elevati in Africa subsahariana, con 1,5 nuove infezioni ogni 1.000 persone non infette nel 2015.

· Nel 2015, sono stati registrati a livello mondiale 10,4 milioni di nuovi casi di tubercolosi, ovvero 142 nuovi casi ogni 100.000 persone, ovvero una riduzione del 17% rispetto al 2000. Nel 2015, il tasso di incidenza della malaria a livello globale era di 94 ogni 1.000 persone a rischio, un calo del 41% rispetto al 2000. Nel 2015, 1,6 miliardi di persone sono ricorse a un trattamento di massa o individuale e a cure per malattie tropicali trascurate, un calo del 21% rispetto al 2010 .

· Nel 2015, circa 1,34 milioni di decessi sono stati attribuiti all’epatite, inclusi 0,9 milioni di decessi causati dall’epatite B. L’epatite B può essere prevenuta attraverso i vaccini. La copertura mondiale di vaccini per tale patologia tra i bambini di 1 anno di età è aumentata dal 29% nel 2000 all’84% nel 2015.

· Un fattore di rischio significativo che favorisce la diffusione di malattie infettive e aumenta la mortalità è costituito dalla mancanza di acqua e di sistemi igienico-sanitari sicuri, un fenomeno che riguarda soprattutto l’Africa subsahariana e l’Asia centrale e meridionale. I tassi di mortalità legati alla mancanza di servizi acqua e servizi igienico-sanitari in tali regioni erano rispettivamente di 46 e 23 ogni 100.000 persone, rispetto a 12 ogni 100.000 persone a livello mondiale nel 2012.

Patologie non trasmissibili e salute mentale

· Le morti premature (prima dei 70 anni di età) causate da patologie cardiovascolari, cancro, malattie respiratorie croniche o diabete hanno raggiunto la quota totale di 13 milioni nel 2015, responsabili del 43% di tutti i decessi prematuri a livello globale. Dal 2000 al 2015, il rischio di decesso tra i 30 e i 60 anni di età a causa di una di queste quattro patologie è sceso dal 23% al 19%, non raggiungendo la percentuale fissata per raggiungere l’obiettivo di riduzione di un terzo fissata per il 2030.

· Problemi mentali come la depressione possono portare al suicidio. Nel 2015 sono stati registrati quasi 800.000 suicidi a livello mondiale, con gli uomini in percentuale doppia rispetto alle donne.

· L’utilizzo di tabacco e alcol contribuiscono a causare patologie non trasmissibili. La Convenzione quadro per il controllo del tabacco dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) è stata ratificata da 180 firmatari che insieme rappresentano il 90% della popolazione globale. Tuttavia, più di 1,1 miliardi di persone, soprattutto uomini, nel 2015 hanno consumato tabacco. L’abitudine del fumo tra questa popolazione dai 15 anni in su è diminuita dal 23% nel 2007 al 21% nel 2013. Nel 2016, il consumo medio di alcool puro tra gli individui dai 15 anni in su è stato di 6,4 litri pro capite all’anno.

· L’inquinamento dell’aria in ambienti interni e esterni costituisce il rischio ambientale per la salute più importante. A livello globale, si stima che nel 2012 l’inquinamento atmosferico all’interno degli alloggi durante la preparazione dei pasti con l’impiego di combustibili non puliti o tecnologie inefficienti ha portato a 4,3 milioni di decessi, mentre l’inquinamento dell’aria in ambienti esterni causati da traffico, attività industriali, combustione di rifiuti o di carburanti per nelle aree residenziali ha portato a 3 milioni di decessi.

Altri rischi per la salute

· Nel 2013, circa 1,25 milioni di persone sono morte a causa di ferite dovute a incidenti stradali, che rappresenta la maggiore causa di morte tra gli uomini tra i 15 ei 29 anni. Globalmente, i decessi a causa di incidenti stradali sono aumentati del 13% dal 2000.

· Nel 2015 a livello globale, si stima che 108000 persone siano morte a causa di avvelenamento non intenzionale. Tale cifra rappresenta una, 5 morti ogni 100.000 persone, un calo del 33% rispetto al 2000.

Sistemi sanitari e finanziamenti

· Nel 2015, i fondi pubblici totali destinati alla ricerca medica e alla salute di base stanziati da tutti i Paesi donatori e dalle organizzazioni multilaterali hanno raggiunto la cifra di 9,7 miliardi di dollari, un aumento in termini reali del 30% rispetto al 2010. Di questa cifra totale, i Paesi membri del Comitato per l’Aiuto allo Sviluppo dell’OCSE hanno stanziato 4,3 miliardi di dollari.

· Secondo i dati disponibili tra il 2005 e 2015, in oltre il 40% di tutti i Paesi la percentuale di medici ogni 1.000 abitanti è inferiore a 1, mentre in circa la metà dei Paesi ci sono meno di 3 infermieri e ostetriche ogni 1.000 abitanti. Quasi in tutti i Paesi meno sviluppati, per ogni 1.000 abitanti c’è meno di un medico e meno di 3 infermieri e ostetriche.

Fonte: Rapporto del Segretario Generale “Progresso verso gli Obiettivi di sviluppo sostenibile” E/2017/66

TRAGUARDI & INDICATORI

Il quadro globale per gli indicatori è stato sviluppato dal Gruppo inter-agenzie di esperti sugli indicatori per gli Obiettivi di sviluppo sostenibile (IAEG-SDGs) ed è stato stabilito in quanto punto di partenza pratico durante la 47° sessione della Commissione statistica delle Nazioni Unite tenutasi a marzo 2016. Il rapporto della Commissione, che includeva il quadro globale per gli indicatori è stato poi analizzato dall’ECOSOC durante la sua 70° sessione tenutasi a giugno 2016. Maggiori informazioni.

TRAGUARDI

3.1 Entro il 2030, ridurre il tasso di mortalità materna globale a meno di 70 ogni 100.000 nati vivi

3.2 Entro il 2030, evitare le morti evitabili di neonati e bambini sotto i 5 anni di età, con l’obiettivo per tutti i Paesi di ridurre la mortalità neonatale a non più di 12 ogni 1.000 nati vivi e, per i bambini al di sotto dei 5 anni, ridurre la mortalità a non più di 25 ogni 1.000 nati vivi

3.3 Entro il 2030, porre fine alle epidemie di AIDS, tubercolosi, malaria e malattie tropicali trascurate e combattere l’epatite, le malattie legate all’uso dell’acqua e altre malattie trasmissibili

3.4 Entro il 2030, ridurre di un terzo la mortalità prematura causata da malattie non trasmissibili attraverso la prevenzione e la cura e promuovere la salute mentale e il benessere

3.5 Intensificare la prevenzione e la cura per abuso di sostanze, tra cui l’abuso di stupefacenti e il consumo nocivo di alcool

3.6 Entro il 2020, dimezzare il numero di decessi e feriti causate da incidenti stradali a livello mondiale

3.7 Entro il 2030, garantire l’accesso universale ai servizi di assistenza sanitaria sessuale e riproduttiva, compresi quelli per la pianificazione familiare, l’informazione e l’educazione, e l’integrazione della salute riproduttiva nelle strategie e nei programmi nazionali

3.8 Raggiungere una copertura sanitaria universale, compresa la protezione dai rischi finanziari, l’accesso a servizi essenziali di assistenza sanitaria di qualità e l’accesso per tutti a farmaci e vaccini essenziali sicuri, efficaci, di qualità e a prezzi accessibili

3.9 Entro il 2030, ridurre in maniera significativa il numero di decessi e malattie causati da sostanze chimiche pericolose e da inquinamento e contaminazione di aria, acqua e suolo.

3.A Rafforzare l’attuazione della Convenzione quadro per il controllo del tabacco dell’Organizzazione mondiale della sanità in maniera appropriata in tutti i Paesi

3.B Sostenere la ricerca e lo sviluppo di vaccini e farmaci per le malattie trasmissibili e non trasmissibili che colpiscono soprattutto i Paesi in via di sviluppo, fornire l’accesso ai farmaci e ai vaccini essenziali a prezzi accessibili, in conformità con la Dichiarazione di Doha sull’Accordo TRIPS e la salute pubblica, che sancisce il diritto dei Paesi in via di sviluppo a beneficiare pienamente delle disposizioni dell’accordo sugli aspetti commerciali dei diritti di proprietà intellettuale in materia di flessibilità per proteggere la salute pubblica e, in particolare, di fornire l’accesso ai farmaci per tutti

3.C Aumentare in misura significativa i finanziamenti alla sanità e le assunzioni, lo sviluppo, la formazione e il mantenimento del personale sanitario nei Paesi in via di sviluppo, soprattutto nei Paesi meno sviluppati e nei piccoli Stati insulari in via di sviluppo

3.d Rafforzare la capacità di tutti i Paesi, in particolare i Paesi in via di sviluppo, per la segnalazione preventiva, la riduzione e la gestione dei rischi per la salute nazionale e globale

INDICATORI

3.1.1 Tasso di mortalità materna

3.1.2 Percentuale di parti con l’assistenza di personale sanitario qualificato

3.2.1 Tasso di mortalità sotto i 5 anni

3.2.2 Tasso di mortalità neonatale

3.3.1 Numero di nuove infezioni HIV ogni 1.000 persone non infette per sesso, età e gruppi chiave

3.3.2 Incidenza di tubercolosi ogni 1.000 abitanti

3.3.3 Incidenza di malaria ogni 1.000 abitanti

3.3.4 Incidenza di epatite B ogni 100.000 abitanti

3.3.5 Numero di persone che hanno richiesto interventi per contrastare malattie tropicali trascurate

3.4.1 Tasso di mortalità attribuita a patologie cardiovascolari, cancro, diabete e malattie respiratorie croniche

3.4.2 Tasso di mortalità per suicidio

3.5.1 Copertura di cure (farmacologiche, psicologiche e servizi di riabilitazione e post-cure) per abusi di sostanze

3.5.2 Abuso di alcol, definito secondo il contesto nazionale come consumo pro capite di alcol (per persone dai 15 anni in su) durante un anno calendariale sotto forma di litri di alcol puro

3.6.1 Tasso di mortalità causato da ferite da incidenti stradali

3.7.1 Percentuale di donne in età riproduttiva (tra i 15 ei 49 anni) che hanno potuto soddisfare le loro esigenze di pianificazione familiare con metodi moderni

3.7.2 Maternità fra adolescenti (tra i 10 ei 14 anni, tra i 15 e i 19 anni) ogni 1.000 donne di quella fascia d’età

3.8.1 Copertura di servizi sanitari essenziali (definiti come la copertura media di servizi essenziali sulla base di interventi di monitoraggio che includono salute riproduttiva, materna, neonatale e infantile, malattie infettive, malattie non trasmissibili, accesso e capacità dei servizi, all’interno della popolazione in generale e nelle fasce maggiormente svantaggiate)

3.8.2 Numero di persone coperte da assicurazione sanitaria o da sistema sanitario pubblico ogni 1.000 persone

3.9.1 Tasso di mortalità attribuito a inquinamento dell’aria in ambienti interni e esterni

3.9.2 Tasso di mortalità attribuito ad acqua insalubre, servizi igienico-sanitari insalubri e mancanza di igiene (esposizione ad acqua e servizi igienico-sanitari insalubri)

3.9.3 Tasso di mortalità attribuita ad avvelenamento involontario

3.A.1 Incidenza standardizzata per fascia di età di utilizzo di tabacco tra persone dai 15 anni in su

3.B.1 Percentuale della popolazione con accesso a farmaci e vaccini a prezzi accessibili su base sostenibile

3.B.2 Aiuto pubblico allo sviluppo netto totale per la ricerca medica e nei settori sanitari di base

3.C.1 Densità e distribuzione della salute dei lavoratori

3.D.1 Capacità dei Regolamenti sanitari internazionali (RSI) e preparazione alle emergenze sanitarie

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