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Eurostat: Sardegna prima in Italia per tasso di occupazione tra i migranti

Il 57,2% di migranti che nel 2020 vivevano in uno dei Paesi dell’Unione europea avevano un lavoro. Lo rende noto Eurostat, che ha recentemente pubblicato i dati su integrazione e mercato del lavoro a livello regionale nel 2020.

Il tasso di occupazione della popolazione di età compresa tra 20 e 64 anni è stato inferiore per i cittadini non comunitari rispetto ai cittadini del Paese in questione (73,3%) e ai cittadini di altri Paesi dell’Unione (73%).

Tra le regioni dell’Unione europea, il tasso di occupazione più elevato per i cittadini non comunitari è stato il 95% nella regione ceca della Moravia centrale. Il più basso è stato il 24% a Liegi in Belgio.

La Sardegna è la regione italiana prima in classifica per il tasso di occupazione fra i migranti: arriva al 79%. A seguire, troviamo Lazio (65%) Veneto e Toscana (entrambe al 63%). Posizioni basse invece per il Molise (42%), la Basilicata (48%) e la Calabria (50%). Con il 60%, l’Italia resta comunque sopra la media europea.

Il più alto tasso di occupazione regionale per i propri cittadini è stato registrato nella regione tedesca di Chemnitz (87,7%). L’elenco delle 13 regioni con un tasso di occupazione superiore all’85% includeva altre nove regioni tedesche (Dresda, Tubinga, Stoccarda, Friburgo, Alta Baviera, Meclemburgo-Pomerania occidentale, Lipsia, Alta Franconia e Svevia), una regione finlandese (Åland) e due regioni svedesi (Stoccolma e Småland e le isole).

Le quattro regioni con i più bassi tassi di occupazione per i cittadini si collocano tutte nel sud Italia (Puglia, Calabria, Sicilia e Campania) che restano sotto al 51%.

Delle nove regioni che hanno registrato tassi di occupazione per i cittadini di altri Stati membri dell’Unione inferiori al 50%, sette sono in Italia: Sardegna, Sicilia, Puglia, Campania, Basilicata, Molise e Calabria. Le altre sono la Grecia settentrionale e la Grecia centrale.

Il tasso di occupazione più elevato per i cittadini di altri Stati membri dell’Ue è stato registrato nella regione tedesca Meclemburgo-Pomerania occidentale (95,6%). C’erano altre 13 regioni in cui il tasso era superiore all’85%, tra cui cinque in Repubblica Ceca (Nord-Est, Sud-Ovest, Sud-Est, Praga e Boemia centrale), tre in Germania (Bassa Baviera, Oberfranken e Amburgo) e uno ciascuno nei Paesi Bassi (Flevoland), Portogallo (Centro), Danimarca (Zelanda), Svezia (Stoccolma) e l’isola di Malta.

Studio su Integrazione nel mercato del lavoro di cittadini di paesi terzi negli StatiMembri dell’UE, Commissione europea, 2019

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