Seminario internazionale a Chieti sui cambiamenti climatici e il loro impatto sulla resilienza delle città e delle regioni nel mondo.
Si è svolto il 5 aprile a Chieti il seminario internazionale “Costruire la resilienza a livello locale”, promosso dall’AICCRE- Associazione italiana per il Consiglio dei Comuni e delle Regioni d’Europa, dalla Commissione europea e da PLATFORMA, sui cambiamenti climatici e il loro impatto sulla resilienza delle città e delle regioni nel mondo. Ha aperto i lavori il Presidente del Consiglio regionale dell’Abruzzo e vicepresidente dell’AICCRE, Giuseppe Di Pangrazio.
“Resilienza è un termine della psicologia che indica la capacità di far fronte in maniera positiva a eventi traumatici, e ben si adatta a quelle realtà che pur avendo subito pesanti catastrofi naturali hanno avuto la forza di risollevarsi: penso, per esempio, al caso di Firenze dopo le pesanti alluvioni che l’hanno colpita”: così Carla Rey, Segretario generale dell’AICCRE, ha presentato i lavori. “il seminario ha un profilo internazionale, perché siamo convinti che solo con una cooperazione diffusa e che coinvolga tutti i territori del pianeta possiamo rispondere al diffuso degrado biologico”. Occorre pensare locale ed agire a livello globale e “la nostra bussola è l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, un programma d’azione con 17 obiettivi sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU”.
In Italia se ne parla troppo poco, ha sottolineato la Rey, quando invece andrebbe divulgata. Il contrasto al cambiamento climatico, che è uno degli obiettivi dell’Agenda, è strettamente connesso agli altri: promuovere un’agricoltura sostenibile; assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età; garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico-sanitarie; assicurare a tutti l’accesso a sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e moderni; porre fine ad ogni forma di povertà nel mondo; incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva ed un lavoro dignitoso per tutti; costruire un’infrastruttura resiliente e promuovere l’innovazione ed una industrializzazione equa, responsabile e sostenibile; rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili; garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo; conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile; proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre; promuovere società pacifiche e inclusive per uno sviluppo sostenibile; rafforzare i mezzi di attuazione e rinnovare il partenariato mondiale per lo sviluppo sostenibile.
Per raggiungere questi obiettivi, ha concluso il Segretario generale dell’AICCRE, occorre da un lato un salto culturale, pensare cioè alla localizzazione degli obiettivi di sviluppo, e dall’altro la consapevolezza che per raggiungerli occorre un deciso ampliamento dello strumento della cooperazione decentrata.
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— Carla Rey (@CarlaRey1969) 5 aprile 2017